Gurt Vol. 1 – L’Ascensore dei Mondi di Isaak Friedl & Oscarito | Recensione

Pubblicato il 26 Ottobre 2018 alle 11:00

Dal duo più promettente del fumetto italiano, Isaak Friedl e Oscarito, debutta la nuova serie originale Panini Comics, Gurt. Azione, colpi di scena e personaggi indimenticabili in un’esplosione di colori ubriacanti!

Panini Comics ha iniziato già da qualche anno a puntare molto sulle produzioni italiane con un rinnovato e vigoroso interesse. Interesse che si è concretizzato in una vera campagna per il “Made in Italy” per l’oramai imminente Lucca Comics and Games 2018 e che presenterà una cinquina di titoli tutti da tenere assolutamente d’occhio.

Fra questi figura il primo volume di Gurt, serie ideata dal duo composto da Isaak Friedl, testi, e Oscarito, disegni.

Gurt Boznikov è il titolare di una agenzia di consegne private, per lui nessuna consegna è impossibile. E’ un tipo piuttosto ordinario, anche un po’ grassottello e bruttino, ma questo non gli ha impedito di avere una moglie sexy, e particolarmente assetata di sesso, e due figli incredibilmente vispi.

A causa del suo lavoro Gurt è costretto a sottoporsi a visite periodiche anche per rinnovare le varie patenti che gli permettono di utilizzare gli equipaggiamenti necessari per compiere le sue “consegne impossibili”. Proprio durante una di queste visite di routine a Gurt viene fatta notare la sua singolare fisiologia, ha due stomaci. Nulla di anormale se non fosse che questa particolarità viene notata dal malavitoso Don Ombroso il quale ordina ai suoi scagnozzi di rintracciare Gurt per una missione speciale.

Gurt però è impegnato in una difficile consegna subacquea e gli scagnozzi prenderanno in ostaggio la sua famiglia, il postino quindi, con la promessa dell’incolumità di moglie e figli, decide di accettare il singolare incarico. Dovrà consegnare uno zaino recandosi in una stanza segreta del Dolphin Hotel per poi prendere un misterioso ascensore protetto da un Guardiano; per farlo ci sono solo due modi combattere, e nel migliore dei casi perire vista l’abilità nel corpo a corpo del Guardiano, oppure assaggiare il suo veleno: avendo due stomaci, Gurt dovrà custodire questo veleno senza digerirlo così da poter scoprire dove porta l’ascensore.

Una volta superata la prova però Gurt si troverà in un bizzarro mondo minacciato da una ragazza che emana una strana energia distruttiva. Lì insieme all’erculeo Death Machine scoprirà il vero utilizzo del veleno e forse il contenuto dello zaino. Tornato nel suo mondo, insieme allo stesso Death Machine, Gurt chiederà spiegazioni a Don Ombroso ma anziché ottenere risposte invece otterrà nuove domande.

“Ma cosa diamine sto leggendo?” E’ questa l’affermazione sincera che vi ronzerà nella testa più o meno a metà volume…

Gurt Vol.1 – L’Ascensore dei Mondi è un concentrato coloratissimo e folle in cui Isaak Friedl ci porta in una direzione per poi rovesciare tutto quello che pensavamo di aver capito sul protagonista e sulla vicende.

Il volume è un vero e proprio manuale su come scrivere un protagonista tosto: l’impressione iniziale è quella che il paffuto Gurt sia in balia degli eventi, un debole ma più o meno a metà volume il tutto viene sconfessato. Gurt fa il “postino” ma quando lo vediamo realmente in azione l’idea è quella di trovarci di fronte un novello Ethan Hunt della saga Mission: Impossible, idea che deflagra poi quando il protagonista giunge al di là dell’ascensore incontrando Death Machine, momento in cui la storia aumenta vertiginosamente il ritmo in un turbinio di azione sopra le righe.

Le influenze sono molteplici: dallo shonen meno scontato passando per l’esagerazione di un certo fumetto americano, vedasi Mark Millar, diluite da un tono ironico e maturo tipico di alcune produzioni animante per adulti. Il mix risulta comunque convincente, divertente e appassionante.

Oscarito accompagna degnamente la folle sceneggiatura di Friedl con un tratto estremamente “indipendente” ma moderno e dinamico, che strizza l’occhio ancora una volta ad una certa produzione animata – The World of Gumball, Steven Universe, Camp Lake solo per citarne alcune – ma con un piglio estremamente weird che risente di una certa scuola americana degli anni ’90 e di quella inglese degli anni ’80 targata 2000 AD. Da segnalare anche il suo l’eccellente lavoro ai colori con una paletta brillantissima quasi fluorescente accompagnata da una uniformità nella stesura che rende il tutto molto materico lasciando pochissimo spazio alle sfumature.

Tenendo conto che si tratta di un primo volume, l’unico appunto che mi sento di fare a L’Ascensore dei Mondi è che forse, soprattutto nei primi capitoli, impiega qualche pagina di troppo prima di carburare e permettere al lettore di immergersi pienamente nella lettura.

Gurt Vol.1 – L’Ascensore dei Mondi rimane comunque un volume divertente e sopra le righe. La narrazione è fresca pagando dazio ad un modo di fare fumetto “moderno” e diretto, attenzione però allo stile grafico che potrebbe inizialmente lasciare spiazzati soprattutto certi “puristi”.

Ottima come sempre la cura carto-tecnica con cui Panini Comics confeziona il volume cartonato che però non presenta nessun contenuto extra.

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