The Conjuring di James Wan – Anatomia di una Scena

Pubblicato il 24 Ottobre 2018 alle 19:30

In Anatomia di una Scena, vengono analizzate per voi le scene più emblematiche dei migliori film in uscita.

The Conjuring
Regia: James Wan
Sceneggiatura: Chad e Carey Hayes
Interpreti scena: Joey King, Mackenzie Foy

La Warner Bros. ci ha fatto dono di uno splendido cofanetto in blu-ray che racchiude tutti i capitoli del franchise noto come The Conjuring Universe usciti prima del recente The Nun di Corin Hardy, vale a dire The Conjuring – L’Evocazione (2013) e The Cojuring 2 Il Caso Enfield (2016) di James Wan e gli spin-off Annabelle (2014) e Annabelle 2: Creation (2017), diretti rispettivamente da John R. Leonetti e David F. Sandberg.

Invece che parlare brevemente e in maniera poco approfondita di tutti questi film insieme, abbiamo preferito rispolverare la nostra celebre rubrica Anatomia di una Scena per analizzare nel dettaglio la celebre sequenza della camera da letto, contenuta nel primo atto di The Conjuring – L’Evocazione: la scena non è solamente il picco qualitativo dell’intera saga, ma ad un livello meramente tecnico appartiene di diritto all’Olimpo del cinema horror.

Siamo nella camera da letto di Christine (Joey King) e Cynthia (Mackenzie Foy), la cui casa si sospetta essere il centro di numerose attività paranormali. Siamo al clou del primo atto e la tensione accumulata nelle scene precedenti deve essere sprigionata, bisogna mettere in moto la narrazione e allora James Wan architetta una scena di una carica unica, nella quale mette in mostra tutta la sua passione per i meccanismi della costruzione della suspance hitchcockiana.

Si parte con la camera che aleggia davanti al letto di un’ignara Christine, il dop Leonetti, futuro regista di Annabelle, se ne sta davanti a lei come una presenza spettrale.  

Fotogramma 1

Qualcosa l’afferra, qualcosa dal buio, la tira per una gamba e vuole portarsela via. Lei si sveglia, inizia a guardarsi intorno, sa che non dovrebbe esserci nessuno a parte sua sorella, che però sta dormendo nel letto a fianco. Eppure un brutto presentimento la spinge a controllare sotto al letto.

Fotogramma 2

La ragazza, con tutta la titubanza del mondo, allunga la testa oltre il materasso e sonda il buio sotto di lei. Wan ha già posizionato la camera di Leonetti lì sotto, a rimarcare la sensazione che la presenza percepita da Christine siamo noi, il pubblico, che la osserviamo nascosti.

Fotogramma 3

Con un controcampo Wan ci fa vedere per la prima volta il punto di vista della protagonista, mettendoci nei suoi panni: Christine non può vedere noi, né tanto meno la presenza che infesta la sua cameretta, ma ora che il pubblico vede ciò che vede lei il senso di pericolo aumenta e ogni ombra sembra una minaccia.

Fotogramma 4

Questa è l’inquadratura più importante della scena: l’occhio della camera e l’occhio dell’attrice devono lavorare in sincronia per comunicare allo spettatore una cosa fondamentale per l’avanzamento della trama, e cioè che la ragazza ha individuato la minaccia. Il minimo errore delle parti coinvolte rischierebbe di rovinare la sequenza da qui in avanti, allentando la tensione così sapientemente accumulata finora.

Fotogramma 5

Tensione che aumenta quando, in maniera geniale, arriva il colpo di scena: solo Christine è in grado di vedere il mostro che si nasconde nella stanza. E’ nel buio dietro la porta aperta, lì nell’angolo della camera che Wan vuole al centro esatto del frame. Lei, di spalle rispetto a noi, lo fissa agghiacciata e con la voce tremante sussurra il nome di sua sorella Cynthia, sperando che si svegli: non osa alzare di più la voce, impaurita dalla possibilità che così facendo possa irritare il mostro invisibile.

Fotogramma 6

A questo punto il meccanismo hitchcockiano sembrerebbe superato: il teorema è mostrare al pubblico molto più di quello che sa il personaggio, così che il pubblico tema per lui. Ma la scena, che sta andando avanti da oltre tre minuti, questa teoria l’ha già messa in atto. Il pubblico sa che c’è un fantasma nella stanza, ma anche Christine se n’è resa conto. Quindi Wan fa svegliare Cynthia, che si trova in una posizione di doppio svantaggio: non solo è ignara di ciò che sta accadendo a pochi metri da lei, ma ovviamente non crede alle parole della sorella. La tensione nello spettatore continua a crescere.

Fotogramma 7

“Non lo vedi?” chiede Christine, terrorizzata. “E’ dietro la porta”. Wan con questa frase ribalta nuovamente la situazione, dando tutto il potere a Christine e togliendo allo spettatore quel poco di controllo che gli era stato concesso: il pubblico non vede ciò che vede Christine, e quindi in questo preciso momento il nostro punto di vista coincide per la prima volta con quello di Cynthia.

Fotogramma 8

Quando la ragazza si alza per andare a controllare cosa ci sia o non ci sia dietro la porta, lo spettatore ha la guardia altissima: ormai ci si aspetta un’esplosione di terrore da un momento all’altro …

Fotogramma 9

… ma Wan, sadicamente, fa cuocere le sue protagoniste ancora un altro po’. Nonostante dietro la porta non ci sia effettivamente nessuno, Cynthia si accorge che in quel punto l’aria ha un odore sgradevole, un odore marcio, un odore di morte. “Come fai a non vederlo?”, le domanda Christine ormai in lacrime, “E’ proprio lì a fianco a te”.

Fotogramma 10

Dopo tre minuti e trentasei secondi netti abbiamo raggiunto il climax. Per scoprire quello che succederà dopo, non perdetevi il cofanetto del The Conjuring Universe, disponibile dal 17 ottobre grazie a Warner Bros. Italia. 

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