Rough Riders Vol. 2 – Cavalieri nella Tempesta | Recensione

Pubblicato il 24 Ottobre 2018 alle 17:00

Nel secondo volume della serie firmata da Adam Glass e Patrick Oliffe, Theodore Roosevelt dovrà affrontare una cospirazione che mina il cuore democratico degli Stati Uniti.

Ritorna con il secondo volume Rough Riders, la serie ideata da Adam Glass (Suicide Squad, Teen Titans) e disegnata da Patrick Oliffe che mescola avventura, storia e sci-fi con evidenti echi steampunk.

Nel primo volume – la nostra recensione QUI – avevamo fatto la conoscenza del vicepresidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, il quale aveva messo in piedi una squadra composta da Harry Houdini, Jack Johnson, Thomas Edison e Annie Oakley, personaggi pittoreschi e “particolari”, per affrontare una missione segretissima a Cuba. Roosevelt e la sua squadra avevano così sventato quella che rischiava di essere una invasione… aliena.

In Cavalieri nella Tempesta sono passati tre anni da quella missione, i Rough Riders sono stati di fatto sciolti, ma quando un uomo spara al presidente William McKinley, lasciandolo in fin di vita tocca al vicepresidente Roosevelt farne e le veci e soprattutto iniziare una indagine ad ampio raggio: tutti gli indizi puntano verso una cospirazione.

Roosevelt decide così di convocare i suoi alleati che pur riluttanti, e con i soliti bettibecchi fra di loro, accettano la nuova missione. Man mano che i pezzi del mosaico verranno fatti combaciare lo scenario che si dipanerà davanti ai loro occhi però sarà sempre più allarmante: una fazione anarchica infatti vuole minare le base del paese e forse fra le file stessa dei Riders si annida un traditore!

Nello scontro finale tuttavia il variopinto gruppo di eroi scoprirà chi davvero tesse le fila degli anarchici con sorpresa e sgomento. Solo un pizzico di fortuna e di egoismo permetterà la buona riuscita della missione ma non senza conseguenze: il gruppo si scioglierà, forse definitivamente, e Roosevelt si ritroverà a giurare come nuovo presidente degli Stati Uniti.

Il secondo volume di Rough Riders prosegue nel solco di quanto di buono fatto vedere nel precedente volume con una storia avvincente, scorrevole che ancora una volta farà felici gli amanti della fiction meta-storica.

In Cavalieri nella Tempesta però Adam Glass abbandona l’ispirazione sci-fi in favore di una storia più classicamente investigativa ispirata se vogliamo ai romanzi di genere di fine ‘800 e al poliziesco di Edgar Allan Poe e Arthur Conan Doyle diluendolo ovviamente con quel gusto prettamente fumettistico che si rifà alla tradizione supereroistica.

Rispetto al primo volume quindi il plot gode di una maggior personalità concedendosi anche richiami alla precedente avventura – la sotto-trama di Annie Oakley – e dando anche un netto punto di svolta alla serie per i successivi volumi con la nomina di Roosevelt a Presidente seppure lo “scioglimento” dei Riders ricalca pedissequamente proprio la fine del primo volume.

Patrick Oliffe non muta di una virgola il suo stile solido che affonda le sue radici nella scuola del grande Joe Kubert, anzi in questo secondo volume il disegnatore è anche galvanizzato dalle scene d’azione più generose che gli permettono ancor maggior dinamismo in alcune tavole e una maggiore libertà in termini di inquadrature e soluzioni nella costruzione della tavola che travalicano la semplice alternanza fra orizzontalità e verticalità.

Rough Riders si conferma una serie divertente ed una perfetta aggiunta al catalogo saldaPress oltre che un acquisto obbligato per tutti i “malati” di Stati Uniti. Ineccepibile, come sempre, la cura carto-tecnica del brossurato con alette confezionato dalla casa editrice emiliana.

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