Élite | Recensione

Pubblicato il 21 Ottobre 2018 alle 15:00

Dopo La Casa di Carta, Netflix propone un’altra serie originale spagnola già rinnovata per una seconda stagione, che però non è all’altezza delle aspettative.

Élite racconta la storia di tre ragazzi poco abbienti la cui scuola crolla, verosimilmente per via del fatto che il suo costruttore sia un uomo corretto.

Per questo, i tre giovani vengono ammessi in una scuola esclusiva, frequentata solo dall’élite della società spagnola. Ma non è tutto oro quello che luccica: uno degli studenti è stato brutalmente assassinato proprio all’interno della scuola. La narrazione è dunque incentrata sulle vite degli studenti che frequentano questa scuola così elitaria e sui conflitti fra classi sociali così diverse.

  • Realisticità e forzature

Guardando la nuova serie di produzione spagnola originale Netflix potrete notare un paio di volti familiari, se avete già visto La Casa di Carta: si tratta di Miguel Herrán e Jaime Lorente, che in questo Élite interpretano i ruoli di due vecchi amici, e fanno entrambi parte di quella fetta di società meno abbiente, a cui si contrappone l’alta società che frequenta la scuola Las Encinas. Inoltre, è presente anche María Pedraza, che qui veste i panni della figlia adolescente ribelle di una ricca coppia.

Man mano che la storia si svilupperà, verrà mostrato come, e questo vale per tutti, a prescindere dalla classe sociale di provenienza, ci sia un netto contrasto fra l’immagine che i ragazzi, ma anche le persone adulte, vogliono dare di sé all’esterno e ciò che invece sono in realtà al loro interno. Fondamentalmente, dunque, non ci sono personaggi che siano unilateralmente “buoni” o “cattivi”, il che spiega come mai in pratica nessuno sia mai completamente sincero con nessun altro, con buona pace di chi viene ingannato, che spesso non sospetta che dietro alcuni atteggiamenti inusuali possa nascondersi un qualche doppio fine poco pulito.

Una leggerezza nella sceneggiatura è poi il fatto che molto spesso i protagonisti della storia parlano di argomenti molto delicati, che potrebbero perfino rischiare di mettere in pericolo la libertà o la vita di altri personaggi, in luoghi pubblici o comunque davanti a molte persone: non servono certe accortezze, perché è sufficiente parlare sottovoce per non farsi sentire.

Ciò che però sembra anacronistico è il voler proporre una storia che si presenta come verosimile, ma che in realtà è inficiata da una serie di forzature nei comportamenti dei personaggi, a volte portati all’estremo: i ragazzi si rendono protagonisti di una serie di eventi criminosi con una leggerezza disarmante, arrivando perfino a dover testimoniare davanti a degli agenti di polizia per rispondere di un omicidio, il tutto per proteggere il proprio status sociale.

Tuttavia, alcuni di questi elementi possono essere ricondotti semplicemente alla giovane età dei protagonisti: chi si fa ingannare è troppo ingenuo per rendersene conto, mentre chi si spinge un po’ troppo oltre è mosso dall’incoscienza giovanile e dal desiderio di godersi la vita appieno, anche a costo di commettere degli errori e assumere comportamenti che potrebbero essere malvisti, se venissero alla luce.

  • Un dramma adolescenziale?

Élite è una serie che, per via della sua ambientazione e dell’età dei suoi protagonisti, sembrerebbe rivolgersi prevalentemente a un pubblico giovane come i suoi protagonisti. Tuttavia, la presenza di una serie di tematiche e situazioni, anche sentimentali, piuttosto complesse fa percepire il contrasto fra i protagonisti e le loro azioni, che spesso sembrano più adatte a un pubblico più adulto.

Il risultato finale è dunque una sorta di ibrido di cui risulta anche difficile individuare un target, per quanto riguarda il pubblico. Inoltre, la tendenza a mettere troppa carne sul fuoco e a inserire una serie di intrighi amorosi fra i ragazzi è un tratto che accomuna la serie a una soap opera.

  • Conclusioni

Élite è una serie drammatica con al suo interno anche il thriller legato al misterioso e brutale omicidio di uno studente che frequentava uno degli istituti privati più di prestigio della Spagna. Caratterizzata dal forte disprezzo che nutre l’élite nei confronti dei personaggi meno abbienti (che però non impedirà una collaborazione e la nascita di sentimenti fra esponenti di classi sociali differenti), la narrazione è fin troppo ricca, e propone una serie di intrighi e situazioni che fanno pensare alle soap opera.

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