I Miserabili – La Grande Letteratura a Fumetti Vol. 20 & 21 | Recensione
Pubblicato il 27 Ottobre 2018 alle 17:00
Mondadori Comics propone in due volumi l’adattamento a fumetti di uno dei capolavori assoluti di Victor Hugo: I Miserabili! Non perdete le appassionanti vicissitudini del tormentato Jean Valjiean raccontate da Daniel Bardet e Bernard Capo!
In questi due volumi de La Grande Letteratura a Fumetti avrete modo di leggere l’adattamento fumettistico de I Miserabili, uno dei vertici creativi del grande Victor Hugo. Secondo molti, l’opera rappresenta degnamente il romanticismo e ha entusiasmato generazioni di lettori. Tuttavia, narrare le vicende complesse del libro non è affatto facile, innanzitutto per la vastità. Hugo, infatti, racconta le peripezie di molti personaggi con numerose digressioni. In pratica, ci sono storie all’interno di altre storie che formano l’approfondito ritratto di una società che sta per essere travolta dalla Rivoluzione Francese.
Malgrado le indubbie difficoltà, lo sceneggiatore Daniel Bardet è riuscito nel compito e non ha trascurato i vari protagonisti. La storia è incentrata su Jean Valjien, un uomo che le circostanze della vita spingono verso il crimine. A causa di parecchi furti, viene arrestato e passa alcuni anni in prigione. Una volta scontata la pena, però, ricomincia a rubare e solo l’intervento di un ecclesiastico lo salva da un nuovo periodo di detenzione.
Colpito da quell’atto di bontà nei suoi confronti, Jean decide di cambiare vita e dedicarsi al bene, cercando, nei limiti delle sue possibilità, di aiutare chi è in difficoltà. Del resto, non è privo di doti. Non gli mancano il coraggio e lo spirito d’iniziativa e nel corso della trama assumerà abilmente parecchi nomi e identità. A un certo punto la sua strada incrocia quella della giovane e sfortunata Colette, un’orfana che ha subito molte sofferenze.
Jean la prende sotto la sua ala protettiva e si innamora di lei. Ma anche il giovane Marius è innamorato di Colette che ricambia i suoi sentimenti e ciò complica la situazione. Il ragazzo, peraltro, è in contatto con alcuni ribelli che preparano la Rivoluzione e le cose diventeranno presto rischiose per tutti e tre. Come se non bastasse, il perfido ispettore Javert, nemico giurato di Jean, fa di tutto per arrestarlo, convinto che sia ancora un criminale.
Un ruolo importante lo gioca poi un ragazzino scapestrato, Gavroche, nonché una vasta umanità composta da soldati, nobili, borghesi, bottegai, muratori, avventurieri, imbroglioni e prostitute. Da questo punto di vista, bisogna ammettere che Bardet è stato in grado di descrivere efficacemente il mondo evocato da Hugo nel suo romanzo, proponendo testi profondi e riflessivi e dialoghi non privi di intensità.
I disegni di Bernard Capo sono ottimi e costituiscono forse l’elemento più interessante dei due volumi. Ha uno stile dettagliato e accurato, specialmente per ciò che riguarda la raffigurazione di Parigi ai tempi della Rivoluzione, dei paesaggi della campagna francese, delle costruzioni d’epoca e dell’interno delle squallide e losche locande, dei tuguri della povera gente e delle lussuose abitazioni dei potenti. Lo stesso vale per i personaggi, tutti ben caratterizzati.
Capo insiste su inquadrature minuscole, dal taglio cinematografico, e in poche occasioni ci offre vignette di ampie dimensioni, impreziosite da chiaroscuri. Le matite sono inoltre valorizzate dai colori cupi di Arnaud Boutle che in certi momenti fanno pensare a quelli dei quadri del periodo tardo-romantico. In definitiva, questi due volumi possono essere considerati tra i migliori de La Grande Letteratura a Fumetti e vanno tenuti d’occhio.