She-Hulk di John Byrne | Recensione

Pubblicato il 15 Ottobre 2018 alle 11:00

Volete leggere alcune delle storie più strane e anti-convenzionali mai pubblicate dalla Marvel? Allora non perdete questo Omnibus dedicato alla splendida She-Hulk, firmato da uno dei maestri indiscussi dei comics: John Byrne!

Questo Omnibus propone storie tratte da una serie che alla sua uscita fece discutere, suscitando l’entusiasmo di tanti lettori e la perplessità di molti altri. La protagonista è la splendida She-Hulk, uno dei personaggi più sexy, popolari e simpatici del Marvel Universe. Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner, fu creata verso la fine degli anni settanta e divenne protagonista di un comic-book che non ebbe, tuttavia, grande successo.

Le sue ripetute apparizioni in Avengers, comunque, contribuirono a renderla popolare e presto diventò uno dei componenti più apprezzati dei Vendicatori. Le cose, però, mutarono drasticamente con John Byrne, l’acclamato disegnatore e sceneggiatore che stava facendo impazzire tutti con la sua run di Fantastic Four. Era un fan di She-Hulk, al punto da realizzarne anche una graphic novel, e decise di inserirla nelle storie del Favoloso Quartetto come sostituta della Cosa.

In tale contesto Byrne approfondì il personaggio. Nella sua versione, Jennifer era una donna forte, intelligente, sicura di sé, a volte piuttosto disinibita, nonché avvocato di successo. Soprattutto, ne accentuò il lato sexy, trasformandola in una sventola dal corpo perfetto, seducente come non mai. Quando in seguito Byrne tornò alla Marvel dopo la sua parentesi in casa DC, propose tra le altre cose una testata di She-Hulk da lui scritta e disegnata. La casa editrice accettò la proposta ma, come vedremo, presto tutti si accorsero che Sensational She-Hulk non era una serie convenzionale.

Innanzitutto, i toni sono comici, ma Byrne non si limita a inserire Jennifer in situazioni divertenti e ironiche. La usa per prendere in giro le convenzioni narrative dei fumetti supereroici, a iniziare da quelli della stessa Marvel. Ma c’è di più. Se in Avengers e in Fantastic Four She-Hulk è una supereroina e basta, nella sua serie è consapevole di essere un personaggio dei fumetti. Sa che un certo John Byrne scrive e disegna le sue avventure e percepisce la presenza di lettori che ne comprano gli albi. Infatti, in molti episodi si rivolge al pubblico che, di fatto, diventa parte integrante della narrazione.

Questa impostazione post-moderna e meta-narrativa, quasi in stile Grant Morrison, spiazzò parecchi e il comic-book fu uno dei più discussi dell’epoca. Non mancarono poi i problemi, come vedremo. In questo volume avrete modo di leggere i nn. 1/8 e 31/50 di Sensational She-Hulk, con storie ideate ovviamente da Byrne. Ci sono parecchi episodi mancanti, firmati da altri autori che lo sostituirono dopo l’ottavo numero.

Nei primi otto episodi John imposta le basi della serie, insistendo su situazioni assurde, strampalate e spassose, e utilizzando, quando possibile, character da lui definiti ‘idioti’.

Nel numero d’esordio, Jennifer deve vedersela con il Circo del Crimine di Ringmaster e nei capitoli successivi appaiono Mysterio, gli Uomini Rospo, gli Uomini Testa, Stilt-Man, il farsesco Doctor Bong, Xemnu, eroi di serie zeta come Razorback e addirittura Babbo Natale. Fa citazioni di storie classiche, sempre con intenti ironici. Se nel n. 4 di Avengers, per esempio, Lee e Kirby avevano riproposto un eroe Timely come Capitan America, nel n. 4 di Sensational She-Hulk Byrne fa rientrare in gioco Blonde Phantom, misconosciuta eroina Timely che diventerà comprimaria fissa della collana nel ruolo della segretaria di Jennifer.

Ma poi i rapporti tra Byrne e la Marvel si deteriorarono. Il penciler aveva disegnato una pagina in cui si vedeva Jennifer senza veli, a letto con il boyfriend Wyatt Wingfott. La Marvel, disapprovando il nudo e qualunque allusione al sesso, censurò la storia. Per giunta, nei primi otto numeri Byrne creò le premesse di uno sviluppo narrativo inusuale. Intendeva, infatti, includere nella serie Lex Luthor, acerrimo nemico di Superman, che abbandona gli albi DC e si inserisce in uno della Marvel allo scopo di sedurre She-Hulk. Lex appare, infatti, fugacemente in qualche vignetta, ma non appena la Marvel intuì le intenzioni dell’autore bloccò tutto, per ovvi motivi di copyright. Byrne, irritato, abbandonò la serie.

Le cose in seguito si aggiustarono e Byrne riprese Sensational She-Hulk con il n. 31 e proseguì fino al n. 50. Con una dose di coraggio non indifferente, ignorò però tutto ciò che era stato raccontato dai suoi sostituti e ricominciò a scrivere partendo dal punto in cui era stato interrotto. Ideò episodi addirittura più strampalati e meta-narrativi dei precedenti, con personaggi come Spragg, l’Uomo Talpa, Black Talon, Makhizmo, l’aggressiva Titania e persino Rocket Raccoon. In pratica, giocò con le aree narrative più demenziali del Marvel Universe, prendendo in giro autori e lettori. Il culmine della sua folle gestione giunse con il celebrativo n. 50, firmato non solo da lui ma pure da Dave Gibbons, Frank Miller, Howard Chaykin e altri maestri dei comics.

In questo caso She-Hulk, in una specie di What If?, viene collocata in fumetti diversi. Miller, per esempio, immagina come sarebbe Sin City se ci fosse lei al posto del terribile Marv, Chaykin la fa agire come l’aggressiva Dagmar del suo Black Kiss, e così via. Il risultato è spiazzante. Nel volume c’è inoltre un breve episodio tratto dal n, 18 dell’antologica Marvel Comics Presents che non è altro che un semplice prologo della serie vera e propria.

I testi e i dialoghi di Byrne sono efficaci e incisivi. I disegni, d’altro canto, sono spettacolari. Chiunque apprezzi la fluidità, il dinamismo e la plasticità di Byrne avrà pane per i suoi denti. Inutile specificare che la protagonista è una gioia per gli occhi, con il fisico statuario da pin-up e il sorriso malizioso. Ma anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati e le mutevoli ambientazioni sono ricche di particolari minuziosi.

Diversi episodi della seconda story-line si avvalgono, inoltre, di uno stile tratteggiato, impostato su mezzetinte che rendono più corpose e suggestive le matite, con effetti sorprendenti.
Insomma, se amate She-Hulk e volete leggere una produzione Marvel realmente diversa, non dovete assolutamente trascurare questo volume.

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