Shanghai devil n° 5 – Lanterne Blu: Recensione
Pubblicato il 2 Marzo 2012 alle 10:28
Il ritorno a Shanghai non significa per Ugo Pastore un ritorno alla tranquillità: stavolta dovrà vedersela con i trafficanti di schiave per salvare la bella e sfortunata Meifong. Ci riuscirà, grazie anche all’intervento delle Laterne Blu.
Shanghai Devil n. 5
Lanterne Blu
Autori: Gianfranco Manfredi (testi) e Alessandro Nespolino (disegni).
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 2,70 Euro.
Data di pubblicazione: 2012 (Febbraio)
La vita di Ugo Pastore è un folle mix di avventatezza e coraggio, rischio e pericolo, un vortice di azione e reazione, un turbinio di emozioni. In sua compagnia non ci si annoia, insomma. Ma nemmeno si sta tranquilli! Chiedere a Meifong e alla sua piccola sorella Meilian per credere. In “Lanterne Blu”, l’albo di Febbraio 2012, le due, al seguito dell’impavido giovane romano, giungono a Shanghai quando l’inverno è ormai inoltrato.
Con loro anche due loschi criminali, che non si accontentano solo di ricevere una ricompensa per la compagnia forzatamente imposta a Ugo, ma decidono addirittura di rapire le sue due compagne per venderle a un commerciante di schiavi in partenza per il continente americano.
Uscire da questa situazione non sarà facile stavolta: Ha Ojie, l’amico teatrante dell’italiano, lo invita ad aspettare pazientemente l’intervento di Madame Niang, maitresse che un tempo aveva in consegna Meifong. Ugo però non si fida, ed aspettare, ormai lo abbiamo imparato, non è il suo forte: prova a liberare da solo la bella e sfortunata ragazza e la piccola congiunta. Riceverà però man forte dalle Lanterne blu, dotate e spietate guerriere che sterminano l’equipaggio della nave e liberano le schiave dalla prigionia. Tutto finito bene? Sì, in verità, anche se il diavolo di Shangai fa in tempo ad infilarsi in qualche altro guaio prima della chiusura dell’albo, il quinto dell’apprezzabile miniserie di Gianfranco Manfredi, che qui si avvale dei disegni di un Alessandro Nespolino – già autore del secondo volume – davvero in gran forma. Il suo tratto deciso asseconda con egual perizia tutti gli sfondi, talvolta anche molto differenti, nei quali i personaggi agiscono.
Ma “Lanterne Blu” non è solo un albo d’azione. Come sempre, al movimento, alle battaglie, alle fughe, si alternano i momenti di riflessione – mai abbastanza efficaci, a volerla dire tutta – del protagonista, nonché momenti più propriamente descrittivi, che ci offrono un gradito spaccato sulla lontana e tormentata, ma anche affascinante, Cina di fine Ottocento. In sostanza ancora un lavoro ben fatto.