Adiós Muchachos di Chavarría/Matz/Bacilieri – Recensione

Pubblicato il 5 Marzo 2012 alle 11:32

Il romanzo di Daniel Chavarría che con cinismo e gusto noir narra le vicende della giovane jinetera Alicia incontra la nona arte tramite i testi di Matz e i disegni di Paolo Bacilieri.

Autore: Daniel Chavarría (storia), Matz (testi), Paolo Bacilieri (disegni)
Editore:
Rizzoli Lizard
Provenienza:
Belgio, 2011
Formato:
17×24, brossura con alette, 128 pag., col.
Prezzo:
€ 17,00
Anno di pubblicazione:
2012

La giovane Alicia sfreccia per le strade dell’Avana in sella alla sua vecchia bicicletta, che puntualmente la lascia a piedi quando c’è un qualche ricco straniero nei paraggi: un astuto espediente per sedurre questi uomini e spillar loro soldi e costosi regali.

L’incontro con il manager di successo Juanito, tuttavia, finisce per mettere nei guai Alicia, che si ritroverà alle prese con torbidi feticismi e scomode verità.
Arriva in Italia per Rizzoli Lizard “Adiós Muchachos”, graphic novel tratto dal romanzo di Daniel Chavarría firmato ai testi da Matz e ai disegni da Paolo Bacilieri.

Un racconto noir che ha molto della commedia della beffa, perfettamente trasposto in immagini dalle matite di Bacilieri, che dà vita a personaggi e ambientazioni dallo spiccato gusto grafico e dai colori saturi, ma mai eccessivamente brillanti. Da questo punto di vista, tutti gli elementi che compongono le vignette sono ben integrati tra loro, a partire dai balloon, dallo stile coerente con quello impiegato per la realizzazione di figure e scenografie.

 

La lettura si dimostra estremamente agevole, grazie a tavole dinamiche e a una regia ben studiata, che consente di scorrere le pagine in modo fluido, nonostante la trama sia articolata in brevi capitoli che narrano momenti circoscritti delle vicende, con svariati salti temporali e colpi di scena che donano un ritmo piuttosto sostenuto alla narrazione.

Sul piano della caratterizzazione dei personaggi, l’analisi dei singoli protagonisti rimane a dire il vero in superficie, dal momento che a farla da padrone è il cinismo, per una declinazione contemporanea del classico binomio che unisce sesso e potere. In questo senso, più volte si ha la sensazione di essere di fronte ad un puro esercizio di stile, un po’ troppo compiaciuto nell’indugiare sulle abitudini sessuali di Alicia prima, e di Juanito poi.

Sul finale, quindi, questo gioco lascia la sensazione che il racconto sia caduto nel vuoto, rivelando come unico e autentico tema portante quello dell’inganno.

L’edizione realizzata da Rizzoli Lizard è ben curata, grazie anche all’adattamento sempre scorrevole delle traduzioni di Elisabetta Tramacere, e a scelte di lettering azzeccate.

In conclusione, “Adiós Muchachos” è una lettura scorrevole, anche ben realizzata in sé, ma che stenta a rimanere impressa in chi legge, puntando piuttosto su colpi di scena estemporanei e facili espedienti che pur incuriosendo sul momento, si lasciano presto dimenticare senza particolari meriti.

VOTO: 6,5

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