Johnny English Colpisce Ancora di David Kerr | Recensione

Pubblicato il 17 Ottobre 2018 alle 15:00

Arriva in Italia il Johnny English Colpisce Ancora, terzo capitolo della saga con protagonista l’agente segreto pasticcione interpretato da Rowan Atkinson.

C’era anche fin troppa trama nei precedenti Johnny English, sia in quello del 2003 diretto da Peter Howitt sia nel suo sequel del Johnny English – La Rinascita, arrivato nel 2011 per gentile concessione di Oliver Parker: entrambi i capitoli di questo fortunato franchise (tenuto in vita da risultati al botteghino buoni abbastanza da giustificare il terzo capitolo anche a distanza di tanti anni) avevano frainteso la propria ragion d’essere e peccando di ingiustificata ambizione avevano provato non solo a far ridere tramite la comicità slapstick, ma soprattutto raccontando storie che volevano pure essere intriganti e coinvolgenti.

Non lo erano, e le peripezie dello scellerato agente segreto pasticcione di Rowan Atkinson finivano con l’essere molto più che ridicole, addirittura tristi.

Flashforward in avanti di sette anni e David Kerr ha finalmente capito a che tipo di cinema deve aspirare questa saga, che al terzo tentativo raggiunge il proprio obiettivo: è per questo motivo che Johnny English Colpisce Ancora è il miglior capitolo della serie, perché conosce i suoi limiti e non ci pensa neanche a provare di raggiungerli, anzi si diverte a sguazzare nella sua comicità fatta di sketch, situazioni e parodie, dove il meccanismo è semplice ma non per questo meno efficace: il protagonista che fa sfoggio di una prosopopea fuori dal comune, solo pr combinare puntualmente un disastro esilarante.

Tutto è già visto, non c’è niente di nuovo, è una comicità vecchia come La Pantera Rosa, Blake Edwards, Peter Sellers Clouseau, come i Monthy Phyton e il James Bond – Casino Royale di John Houston e ovviamente come la saga di Austin Powers, ma è anche una comicità che, se fatta bene, non stanca. E quella che si vede in Johnny English Colpisce Ancora è fatta bene.

La premessa è che la Gran Bretagna è sotto attacco informatico, attacco informatico che ha rivelato le identità di tutti gli attuali agenti dell’MI7. Siccome il nuovo primo ministro, una fulminante Emma Thompson che scimmiotta Theresa May, si sta preparando ad ospitare il suo primo summit del G12, il povero Johnny English che è invecchiato e soprattutto in pensione viene richiamato in servizio per rintracciare l’hacker.

L’agente segreto si ricongiunge con il suo fedele compagno Bough (un grande Ben Miller), e dovrà vedersela con un mondo – quello delle spie – che è andato avanti senza di lui, che è pieno di nuove facce (la bellissima Olga Kurylenko è una spia russa, ma English non ha mai sentito parlare di lei e la scambierà per un’attraente donna che sta cercando un po’ di compagnia) e che soprattutto si è fatto digitale mentre lui è rimasto all’analogico (ci sarà una scena esilarante che ha a che fare con i visori per la realtà aumentata, e non vi diciamo altro).

In definitiva Johnny English Colpisce Ancora è un film in tutto e per tutto vecchio stampo, che fa del suo essere demodé un punto di forza: se amate questo tipo di comicità, non potete esimervi dall’assicurarvi un biglietto.

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