Assassin’s Creed: Odyssey | Recensione PS4
Pubblicato il 11 Ottobre 2018 alle 15:00
Il tanto atteso nuovo capitolo della serie Assassin’s Creed che ci catapulta nell’Antica Grecia è finalmente arrivato con un carico di novità elettrizzanti che rendono questa saga sempre più dai contorni indefiniti, ma allo stesso tempo consolidando la vecchia tradizione del genere.
Assassin’s Creed: Odyssey è un videogioco d’azione, con componenti stealth e di ruolo, sviluppato da Ubisoft Quebec e pubblicato da Ubisoft. Uscito per Microsoft Windows, PlayStation 4 e Xbox One dal 5 ottobre 2018. Odyssey è l’undicesimo capitolo della serie Assassin’s Creed, nonché il secondo dopo Origins che vede la sua ambientazione nell’età antica. Il titolo è completamente sottotitolato e doppiato in italiano, dopo aver scaricato un add on gratuito del peso di 2,2 GB.
La trama si inizia a dipanare dalla leggendaria battaglia delle Termopili, dove Leonida con i suoi 300 spartani vede la morte per fermare l’ondata persiana che minaccia di invadere l’intera Grecia. La punta della lancia spezzata del prode re di Sparta sarà il rudimentale pugnale che avremo in dote e con il quale dispenseremo morte per il resto del gioco. Ci ritroveremo quindi qualche anno dopo durante la guerra dei trent’anni, e dovremo decidere se prendere le parti di un personaggio maschile nei panni di Alexios oppure di quello femminile di nome Kassandra. A prescindere dalla scelta la nostra tragica storia avrà inizio in un piccolo villaggio sull’isola di Cefalonia, dove muoveremo i primi passi per scoprire la nostra storia pregressa.
Il comparto tecnico del gioco si rivela piuttosto solido e solo saltuariamente ci è apparso di scorgere qualche sbavatura. I comandi sono completamente rinnovati, con i tasti dorsali con cui sferrare attacchi leggeri, il trigger sinistro per usare l’arco e quello destro per effettuare un attacco pesante. Mentre i classici tasti sono utilizzati per le azioni comuni, il triangolo ad esempio serve per parlare e raccogliere oggetti, ma anche per effettuare le uccisioni silenziose, mentre gli altri pulsanti sono utili per assegnarci delle abilità speciali che sbloccheremo salendo di livello.
Nell’inventario troverà spazio una sezione sinistra con le armi che vanno dall’arco alla spada, lancia e altri mezzi contundenti, mentre nella parte destra troveranno spazio le nostre armature, che comprendono tutto ciò che avrebbe potuto desiderare un ellenico dell’epoca, incluso anche il cavallo. Aspetto interessante delle armi e delle armature, è che con l’avanzare dei livelli potremo migliorare tutto il nostro equipaggiamento, potendo quindi indossare la stessa armatura o spada, ad esempio, dall’inizio alla fine della nostra avventura, semplicemente migliorandola di livello in livello.
Inoltre, in una sezione a parte troveremo anche la nostra nave con le varie caratteristiche migliorabili, come le frecce, i giavellotti, la ciurma, lo scafo e anche i luogotenenti, fino ad un massimo di quattro, che ci saranno molto utili durante gli abbordaggi.
In Assassin’s Creed Odyssey, salendo di livello potremo scegliere di sbloccare diversi livelli di abilità in tre differenti modalità: Cacciatore, Guerriero e Assassino. Ognuno di essi permette di sbloccare potenziamenti e poteri specifici. La classe Guerriero è quella predisposta alla forza bruta degli scontri, mentre la classe Cacciatore ruota attorno all’uso dell’arco e attacchi dalla distanza e infine, la classe Assassino regola le mosse che potremo utilizzare in modalità stealth, il rumore dei nostri passi, la percezione degli oggetti e le uccisioni silenziose.
Inoltre, se in un qualsiasi momento avessimo un ripensamento sulla scelta delle abilità, il gioco consente di ripristinare le abilità sbloccate per distribuire diversamente i punti esperienza ottenuti nel corso del gioco.
Dal punto di vista grafico, bisogna dire che Assassin’s Creed Odyssey è davvero uno spettacolo raramente visto su console. Il tutto accentuato dal fatto che l’ambientazione del gioco è davvero enorme. Con una grande caratterizzazione dei luoghi e città, come pure delle tantissime isole che costellano l’arcipelago del mar Egeo. Il livello di dettaglio delle texture è altissimo, e soprattutto lo si può apprezzare nelle cut-scene, sebbene durante il gioco il rendering abbia dato qualche problema di pop-up delle texture e delle ombre, che però non intaccano minimamente l’aspetto complessivo dello spettacolo visivo.
Dal punto di vista sonoro, Assassin’s Creed Odyssey vanta una colonna sonora meravigliosa, con delle musiche che riprendono i temi classici della serie mescolate a delle sinfonie dalla chiara atmosfera ellenica antica. I richiami sonori di alcune situazioni, come il raggiungimento di un nuovo livello, le situazioni di pericolo e la vicinanza di un mercenario da sfidare, sono davvero epici (è proprio il caso di dirlo). Come dicevamo all’inizio poi, degno di nota è il doppiaggio in italiano, con circa venti ore di dialoghi dalla qualità delle interpretazioni davvero di spessore.
Dal punto di vista della longevità, Assassin’s Creed Odyssey richiede oltre quaranta ore di gioco solo per completare da storyline principale, ma poi ci sono moltissime sottomissioni e quest secondarie da portare avanti che aumentano a dismisura le ore di gioco disponibili. In più il titolo usa un sistema di auto livellamento dei nemici, lo stesso introdotti in Origins in un aggiornamento, che rende anche le missioni iniziali, affrontate successivamente, comunque ostiche da portare a termine.
Un’esperienza quindi piuttosto corposa, che non scade mai nella noia, sebbene le missioni secondarie da completare per livellare il nostro personaggio siano a volte piuttosto ripetitive, le modalità con cui affrontarle sono talmente variegate che ci donano una molteplicità che difficilmente stanca. Inoltre la mappa è così vasta e ricca di luoghi ed edifici da esplorare che davvero non ci si trova mai a non saper che cosa fare.
Molte davvero sarebbero le cose da raccontare su questo titolo, ma lo spazio ahi noi è tiranno, uno degli ultimi aspetti che ci piace segnalare sono i mercenari che si aggirano sulla mappa. Questi sono degli avversari piuttosto coriacei, che spesso vengono assoldati a causa delle nostre malefatte, a quel punto starà a noi sconfiggerli oppure eliminare il committente della nostra taglia. Se poi ce li ritrovassimo in mezzo alle scatole durante qualche missione delicata, la cosa potrebbe rivelarsi piuttosto pericolosa. Sconfiggendoli però potremo ottenere nuovi oggetti e aumentare la nostra popolarità come mysthios, salendo nella classifica di questa categoria.
In conclusione Assassin’s Creed Odyssey è un titolo dall’aspetto piuttosto rinnovato rispetto ai predecessori della serie, ma questo non deve essere visto come un aspetto negativo (sarò di parte, ma chi scrive è un amante dei giochi di ruolo), anzi infonde nuova linfa e nuove prospettive ad una saga che stava incominciando a non trovare più spunti per proseguire. Titolo consigliatissimo per tutti gli amanti di The Witcher 3: The Wild Hunt, da cui il gioco si è chiaramente ispirato per le atmosfere delle ambientazioni e per il sistema di livellamento, ma soprattutto per tutti coloro che amano i giochi di ruolo open world ambientati poi in un’epoca mitica come quella dell’Antica Grecia.