One Piece: il segreto del nemico più forte
Pubblicato il 9 Ottobre 2018 alle 14:00
Nell’ultimo episodio di One Piece andato in onda in Giappone domenica scorsa e di cui potete trovare qui la nostra recensione, è stato possibile assistere ad alcune scene che riescono a concentrare in pochi istanti una ricca serie di elementi atti a caratterizzare Charlotte Katakuri e a far intuire non solo quale sia il vero segreto del suo potere, ma anche cosa stia succedendo a Rufy, ora in grado di combattere ad armi pari con un nemico così devastante e inarrestabile.
Quali segreti nasconde Katakuri? Come farà Rufy a scoprirli? E come mai ora riesce a schivare con grande facilità i colpi di Katakuri, riuscendo addirittura a colpirlo, colpendolo di sorpresa? Chi è davvero Charlotte Katakuri?
ATTENZIONE, PERICOLO SPOILER! Se non avete ancora guardato l’ultimo episodio di One Piece potreste trovare diversi spoiler a riguardo in questo in questo articolo.
- Something in the way
L’episodio più recente della serie di animazione basata sull’opera omnia del Maestro Eiichiro Oda ha il grande pregio di introdurre una serie di tematiche nuove, lasciando intendere agli spettatori cosa sta per succedere, senza però svelare troppi dettagli. Il fatto che ora ci si trovi davanti a quello che si prospetta come un cambiamento epocale o una sorta di drastica virata è sancito anche dall’aver scelto una nuova sigla di apertura per questa sezione dell’arco narrativo di Whole Cake Island:
https://youtu.be/WBNyXm5-7ms
Qualcosa sta cambiando nella mente di Rufy, che sembra ora essere finalmente giunto a comprendere non soltanto i segreti del suo avversario, ma anche, fatto, questo, ben più importante, come riuscire a sconfiggerlo. Certo, per farlo ha dovuto subire una lunghissima serie di colpi mortali per chiunque altro non sia fatto di gomma, ma come One Piece ci insegna, da una apparente sconfitta si può uscire vincitori, se si crede in se stessi e nelle proprie capacità e se non si perde mai di vista il proprio obiettivo, studiando a fondo la situazione per cogliere uno spiraglio.
Questo nuovo aspetto di Rufy, meno impulsivo e più riflessivo e strategico, ci fa inoltre capire quanto il suo personaggio sia maturato con il tempo e l’esperienza, e che Mugiwara sia ora in grado di adattarsi allo stile di combattimento del suo nemico, mutando, di conseguenza, la sua strategia di attacco: contro nemici astuti e potenti come Katakuri, la forza bruta non basta.
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- Il vero aspetto di Katakuri
Già guardando le sole anticipazioni di questo episodio, era evidente che avremmo finalmente visto come si svolge la Merenda di Katakuri, e che questo avrebbe ribaltato le sorti del combattimento. E poi, chi non era curioso di vedere finalmente il volto del Superuomo Katakuri? Guardando l’episodio ho iniziato a chiedermk cosa potesse voler nascondere un uomo tutto d’un pezzo come Katakuri, e conoscendo Eiichiro Oda ho anche pensato che sarebbe stata una trovata o ridicola o comunque decisamente spassosa. Ma non si tratta solo di questo: grazie alle brevi scene in cui Katakuri viene mostrato in pieno relax, è possibile capire alcuni tratti del suo vero carattere.
I motivi per cui Katakuri non è mai stato visto mangiare da anima viva (in realtà qualcuno lo ha visto, ma non è mai sopravvissuto abbastanza per poterlo andare a raccontare in giro) sono in realtà molteplici. Iniziamo con il primo, quello più evidente: lo stesso Katakuri reso affascinante anche grazie al mistero sul suo vero aspetto, è in realtà un mostro dall’aspetto grottesco e disgustoso.
Il Generale Sweet parlerà del fatto che non può lasciare in vita chi abbia visto il suo vero aspetto, mantenendo fede a questo ferreo principio attaccando con immane e all’apparenza ingiustificata potenza, e senza pensarci su due volte, anche i poveri chef che gli avevano preparato la Merenda. Ma Katakuri si riverisce davvero al suo solo aspetto fisico?
Analizzando in maniera meno superficiale la scena si evince che il motivo del suo risentimento non è così banale, ma cela qualcosa di ben più profondo. Il Santuario di mochi in cui si rinchiude per consumare i suoi pasti è visto come un luogo sacro dai suoi sottoposti, che immaginano comunque il loro boss stare seduto in maniera composta mentre gusta le sue ciambelle con impassibile distacco. Del resto, Katakuri è un Superuomo tutto d’un pezzo, senza punti deboli, e talmente orgoglioso da detestare anche solo l’idea di sdraiarsi con la schiena appoggiata al pavimento (come ha detto Brulé in precedenza, la schiena di Katakuri non ha mai toccato il suolo, e l’uomo dorme seduto). Ma quello che vedono gli astanti è una immagine per loro del tutto sconvolgente:
Incredibilmente, Katakuri ha un’espressione rilassata, serafica, e nella solitudine e nella tranquillità del suo Santuario può godersi un meritato attimo di riposo, una tregua in cui concedersi di gustare una ottima Merenda… inneggiando alla bontà delle ciambelle con una voce che quasi non sembra nemmeno la sua e stando sdraiato al suolo sulla sua schiena!
Per questo il gigantesco nemico di Mugiwara si irrita del fatto che sia stato mostrato a tutti i presenti il suo vero aspetto, non il suo volto: Katakuri non vuole essere visto mentre mangia perché quello dei pasti è l’unico momento in cui può essere davvero se stesso. Costretto per tutto il tempo a mantenere una facciata di impassibilità e invulnerabilità, alimenta egli stesso il mito intorno a lui proprio perché nessuno possa mai sospettare che, in realtà, è un uomo come tutti gli altri, con le sue debolezze e che, come tutti, ogni tanto ha bisogno di rilassarsi un po’, lontano da sguardi indiscreti.
La conseguente reazione di Katakuri al suo “smascheramento” sarà dunque all’apparenza dettata unicamente dalla rabbia, ma è chiaro che in realtà l’uomo nutre anche altri sentimenti: imbarazzo e vergogna.
Il fatto che il Generale Sweet non fosse poi così impassibile come invece vuole mostrarsi è in realtà già emerso diverse volte, e sempre quando erano in pericolo i suoi fratelli: in quei momenti, emergono i veri sentimenti di Katakuri nei loro confronti, i quali non esita un solo istante a proteggere con tutte le sue forze, e questo dimostra che nutre per loro un affetto reale e che sente di dover difendere i suoi fratelli minori, da buon fratello maggiore quale in effetti è. Insomma, Katakuri è un grande guerriero e ha anche dei sentimenti!
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- Nemico nuovo, strategia nuova
L’aspetto più introspettivo, intimo e personale di Katakuri è però qualcosa che l’uomo vuole tenere ben nascosto, perché teme che la leggenda intorno alla sua figura potrebbe uscirne lesa, e se perdesse la sua autorità perché ha un aspetto mostruoso e ama starsene in panciolle di tanto in tanto sarebbe un vero disastro! Dunque, se non può evitare di essere visto, può almeno ammazzare chiunque abbia osato tanto. O quantomeno può provarci.
Rufy ha cercato per diverso tempo di usare la sua trasformazione più potente rivelata al momento, il Gear Fourth, ma Katakuri, che ricordiamo dominare alla perfezione l’Haki dell’Intuizione, è sempre riuscito a impedirglielo, prevedendo le sue mosse. L’abilità del Generale Sweet più forte al servizio di Big Mom è tale che, come si è potuto vedere in uno dei precedenti episodi, è stato in grado di prevedere l’uso da parte di Rufy del suo Gear Fourth senza nemmeno sapere di cosa si tratti, non avendolo mai visto prima.
Diversamente da quanto avviene di solito negli shonen di combattimento, in cui le parti in causa vengono tutto sommato lasciate libere di trasformarsi come più le aggrada senza essere disturbate, perfino nelle fasi più concitate del combattimento (situazione, questa, più che irreale, ma che è uno stilema narrativo impiegato fortemente nel genere e nello stesso One Piece), in questo caso Oda sapeva perfettamente che il suo Katakuri, per definizione, non poteva essere rinchiuso in un topos che gli avrebbe impedito, di fatto, di fare uso della sua incredibile abilità di prevedere il futuro.
Come affermerà in seguito lo stesso Katakuri, l’uomo ha compreso che il suo errore più grande è stato non accertarsi che Cappello di Paglia fosse realmente morto. Proprio grazie a questa sua imperdonabile mancanza, che ovviamente gli costerà una imminente, bruciante e sonora sconfitta (mai nessuno prima di Rufy è riuscito a mettere in così grande difficoltà il secondogenito di Big Mom, come egli stesso ha affermato), il nostro Capitano riesce a intravvedere uno spiraglio, una imperdibile e preziosissima opportunità di cogliere di sorpresa l’uomo in grado di prevedere, seppur brevemente, il futuro.
Essere visto mentre consuma il suo pasto è un affronto diretto per Katakuri, qualcosa che mai nessuno prima aveva osato fare, e ciò lo manda letteralmente fuori controllo. Se è vero che ora i suoi attacchi sono più rapidi e serrati, è però anche vero che la fretta è cattiva consigliera: ora che è stato colto in un momento di debolezza, Katakuri è accecato dalla rabbia, dalla frustrazione, dalla vergogna e dall’imbarazzo, e a causa di questo turbinio di emozioni, tenute sotto controllo fino a questo momento, non è più lucido e, quindi, non ha più il pieno controllo del campo di battaglia. Questo lascia il coltello dalla parte del manico al suo nemico, e si rivelerà essere un errore fatale anche per uno stratega e un combattente incredibilmente potente come lui: sarà infatti proprio a causa della ormai svanita lucidità di Katakuri che Rufy riuscirà infine a usare la sua trasformazione più forte, il Gear Fourth.
Katakuri, adesso vulnerabile a causa della frustrazione che gli sta facendo commettere degli errori in battaglia, è ora in seria difficoltà, nonostante abbia impiegato un nuovo potere del suo Haki che gli consente di rendere le sue braccia perfino più forti, ma grazie al Gear Fourth, che gli permette di muoversi molto più velocemente e di scagliare colpi decisamente più potenti, ora il futuro Re dei Pirati è in grado di contrastarlo in maniera molto efficace.
Il Gear Fourth ha già spostato l’andamento dello scontro in favore di Rufy, poiché il ragazzo riesce ora, finalmente, a muoversi in maniera più veloce e fluida, il che gli consente di schivare molto più facilmente gli assalti del suo all’apparenza invincibile avversario, ma anche di colpirlo con grandissima forza: alla fine dell’episodio, infatti, Rufy riesce, grazie al suo divertente Bound Man, a scagliarsi contro Katrakuri sfruttando la propulsione dei suoi arti inferiori e perfino a colpirlo in pieno con uno dei suoi colpi più potenti, il pugno Kong Gun, facendolo letteralmente sbalzare in aria.
Ora, non resterà che attendere il prossimo episodio di One Piece per scoprire cosa altro si inventerà Monkey D. Rufy per sconfiggere Charlotte Katakuri, ora che è finalmente riuscito, dopo innumerevoli sforzi e colpi ricevuti, a ribaltare le sorti del combattimento a proprio favore. Mantenere la concentrazione è fondamentale, adesso che Cappello di Paglia ha capito che sottovalutare il proprio nemico, come Katakuri ha appena fatto con lui, potrebbe rivelarsi fatale.
La serializzazione del manga di One Piece, l’opera più mastodontica creata dalla irrefrenabile fantasia di Eiichiro Oda, è iniziata nell’ormai lontano 1997 sulla rivista Weekly Shonen Jump, che fa parte del gruppo editoriale Shueisha. Da allora, questa moderna Odissea è stata raccolta in ben 80 volumi, ed è da sempre un enorme successo editoriale, al punto che molti di questi volumi hanno abbattuto i precedenti record di vendite nel solo Giappone.
Il manga si è perfino aggiudicato a pienissimo titolo un posto nel Guinness World Record, trattandosi dell’opera unica scritta da un singolo autore di cui è stato pubblicato il maggior numero di copie, e al momento è anche il manga in assoluto più venduto in tutto il mondo, grazie alle sue 430 milioni di copie vendute.
Il Maestro Eiichiro Oda ha anche piuttosto di recente rivelato in una intervista alcune interessanti notizie sul futuro di One Piece, affermando che la storia del manga è al momento attuale, con l’arco narrativo di Wano, circa all’80%, e per questo molti fan temono che la fine delle avventura delle avventure della ciurma di Monkey D. Rufy possa giungere prima del previsto, anche se è decisamente plausibile che il manga non giungerà al termine prima di qualche anno.