Recensione iComics 1 – Kawama Srl
Pubblicato il 7 Giugno 2010 alle 11:14
Autori: Ennio Ecuba, Vincenzo Lauria, Lucio Parrillo, Michele Monteleone, Enzo Troiano, Giacomo Bevilacqua, Paolo Eleuteri Serpieri (testi), Vincenzo Cucca, Lucio Parrillo, Monica Catalano, Enzo Troiano, Giacomo Bevilacqua, Paolo Eleuteri Serpieri (disegni)
Casa Editrice: Kawama Srl
Provenienza: Italia
Prezzo: € 9,90
C’è bisogno di una nuova rivista in ambito fumettistico? Ne sono convinti Roberto Dal Pra’, nome storico del fumetto italiano, e i componenti della redazione di iComics, bimestrale che esordisce questo mese, facente capo alla Scuola Internazionale di Comics. Qual è il senso del titolo? Diciamo che, nelle intenzioni dei curatori del magazine, iComics è il tentativo di proporre un prodotto multimediale (capirete meglio se lo leggerete).
Da questo primo numero ho ricavato diversi spunti di riflessione. Intanto, bisogna ammettere che il magazine è ben realizzato, con ottima carta e una valida qualità di stampa. E ciò non guasta. I fumetti sono di autori affermati o di giovani promesse, gravitanti intorno alla Scuola Internazionale di Comics, e non hanno le solite menate intellettualistiche di tante produzioni nostrane, con atmosfere fantasy, sci-fi o western.
Però il livello è discontinuo: la storia di apertura, ‘Maat’, scritta da Ennio Ecuba, su soggetto di Vincenzo Lauria, e disegnata dal giovane Vincenzo Cucca, è una divertente avventura ambientata in Egitto, ai tempi di Napoleone, imperniata su antiche divinità, a tratti ironica. Non è male, anche se i testi mi sembrano troppo ingenui e i disegni di Cucchi eccessivamente cartooneschi, comunque valorizzati dagli splendidi colori di Robert Valcic.
‘SKP’ di Lucio Parrillo è un comic sci-fi, con palesi influssi statunitensi, stupendo dal punto di vista grafico, meno da quello narrativo (Parrillo, a mio avviso, ha scopiazzato le teorie della cospirazione di David Icke e stop). ‘Oggi Si Gioca’ del duo Monteleone/Catalano non funziona: Catalano è uno sceneggiatore diplomatosi alla Scuola Internazionale di Comics. Ma non so cosa abbia imparato, considerandone i testi risaputi, e l’autore ha imbastito una storiella di quattro pagine su due bambini, un israeliano e un palestinese, che muoiono in un attentato. Qualcuno dovrebbe dire a Monteleone che il dissidio Israele/Palestina non si può ridurre a quattro paginette. E Monteleone non prende posizione: si limita a concludere che la guerra, indipendentemente dalle ragioni, colpisce i più deboli (grazie tante, non ci eravamo arrivati!). E’ una soluzione comodamente ‘politically correct’ e sostanzialmente vigliacca. Ma esistono giovani con le palle in grado di esprimere pareri, magari scomodi? I disegni della Catalano, inoltre, non sono eccezionali.
‘Caccia Al Drago’ di Enzo Troiano è meravigliosa graficamente. Però Troiano come scrittore non esiste (basti leggere il suo Harcadya, non a caso pubblicato da Bottero Edizioni). La storia riguarda un reame fantasy devastato da un drago. Il sovrano chiede ad alcuni guerrieri di uccidere il mostro e in cambio offre loro la figlia. Ma nessuno accetta perché non la considerano avvenente. Ora, Troiano ci dovrebbe spiegare come mai, sin dal principio, la ragazza è bellissima (assomiglia alla Gwen Stacy amata da Peter Parker) e, verso la conclusione, un’autentica bomba sexy. Mah! Dov’è la logica? Troiano, cercati uno sceneggiatore bravo e limitati a disegnare!
‘Provini’ di Giacomo Bevilacqua, altro diplomato della solita scuola, è inutile e, secondo me, ha il mero scopo di coprire tre pagine. Il numero si conclude con la prima parte di uno splendido western di Paolo Eleuteri Serpieri, ‘L’Indiana Bianca’, apparso negli anni ottana su ‘Orient Express’. Posso solo definirlo con un termine: eccezionale.
Quanto agli editoriali, siamo messi male: articoli sul rugby (?), rubriche sull’high-tech, un racconto di Alda Teodorani (una scelta meno scontata non era possibile? Dobbiamo aspettarci pure qua storielle dei soliti Lucarelli o Ammanniti?) e, soprattutto, un’intervista a Marco Baldini su Radio Kiss Kiss (ma che c’entra? E chi se ne frega???). Non mi piace poi lo spirito da conventicola che impera nella rivista, del tipo: pubblichiamo amici e allievi e degli altri ce ne sbattiamo, anche se capaci. Anzi, il bimestrale mi sembra una scusa per pubblicizzare la Scuola Internazionale di Comics. E parliamoci chiaro: l’arte e la creatività non si insegnano. Se si ha talento, non si ha bisogno di qualcuno che si mette in cattedra per sbarcare il lunario. Spero che Dal Pra’ e compagnia mi smentiscano con i fatti. Nel complesso, come giudico iComics? È una brutta rivista? No. È bella? Nemmeno… per adesso, direi che può costituire un esperimento potenzialmente interessante. Con le giuste correzioni di rotta.
VOTO 6,5