Here and Now: Una famiglia americana | Recensione Home Video

Pubblicato il 4 Ottobre 2018 alle 17:00

Un’edizione familiare per un’altrettanto famliare serial, moderno, aperto, forse troppo.

Alan Ball, dopo Six Feet Under, torna a parlare della famiglia americana di classe benestante. Questa volta però la famiglia protagonista di Here and Now – Una famiglia americana non gestisce un’agenzia di pompe funebri come i Fisher. I Bayer-Boatwright sono una famiglia americana moderna, aperta, inclusiva, tanto da aver adottato tre bambini da tre realtà completamente diverse, Vietnam, Liberia e Colombia (Duc, Ashley e Ramon), ora cresciuti, per poi far nascere una figlia naturale ora adolescente, Kristen. Liberali fino al midollo, lui Greg (Tim Robbins) professore di filosofia e scrittore, lei Audrey (Holly Hunter) a capo di un progetto che coinvolge le scuole di Portland (dove vivono) per sensibilizzare gli studenti verso i propri compagni di scuola.

Ramon, il figlio colombiano, inizia ad avere delle visioni, che sembrano interconnesse con la vita di colui che diventerà il suo terapista, il dr. Shokrani, musulmano dal passato doloroso. Tutti i figli adottivi Bayer-Boatwright sembrano avere un passato doloroso. Le visioni di Ramon mandano in subbuglio l’apparente tranquillità familiare, sia nel rapporto fra Greg e Audrey, sia nel rapporto fra i fratelli e per giunta nelle loro vite prese singolarmente, apparentemente appagate e appaganti.

Secondo Greg non si può vivere nel passato che porta ai rimpianti, e nemmeno nel futuro che porta ad eccessiva ansia, ma bisogna farlo nel presente, nel “qui ed ora” del titolo, ma questa filosofia verrà ampiamente debellata nel corso dei dieci episodi che compongono la prima ed unica stagione, poiché noi siamo il risultato delle nostre azioni non solo di oggi, ma anche di ieri e di domani.

Alan Ball non analizza solo la società trumpiana odierna, ma anche la generazione 3.0 iperconnessa, espressa anche nelle professioni dei giovani protagonisti. Ashley è infatti un’affermata giovane donna di colore che ha fatto la fortuna grazie ad uno store online di abbigliamento dedicato ma è in conflitto con le proprie origini che sente perse e con il marito che passa più tempo con la loro figlia; Duc è un lifecoach che sembra precludersi la possibilità di essere felice; Ramon è un graphic designer di videogame e lo stesso gioco a cui sta lavorando è più filosofico che d’azione; Kristen è un’adolescente alla scoperta della propria sessualità. Così come Navid, il figlio di Shokrani che va alla stessa scuola di Kristen, è gender fluid e indossa il velo ma solamente tra le mura domestiche. La moglie di Shokrani è credente e praticamente, lui in completo conflitto religioso dato anche il passato doloroso con la madre e lo zio.

Un’unica stagione, dato che la serie è stata cancellata per ascolti non esaltanti causati proprio dalla sua complessità, ma estremamente seriale nella sua struttura e nei propri intenti. I 10 episodi che la compongono arrivano in dvd per Warner Bros. Entertainment Italy, senza alcun extra, con una confezione semplice da 4 dischi, ma con un contrasto fra nero e colori a rappresentare la dualità della storia raccontata. Anzi la molteplicità dei punti di vista raccontati, forse fin troppi, pregio e difetto del telefilm è proprio questa sua apertura estrema verso una miriade di temi, argomenti, di “topic” come si direbbe sulla rete. Sicuramente una serie come questa con tutte le sfumature lessicali e linguistiche che comporta merita di essere seguita in originale, e il cofanetto permette di farlo grazie all’opzione multilingua e multisottotitoli. Per estimatori di Alan Ball e non solo.

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