X-O Manowar Nuova Serie Vol. 1 – Soldato | Recensione
Pubblicato il 3 Ottobre 2018 alle 17:00
Avete trascurato la nuova serie di X-O Manowar? Grosso errore! Date una chance a una delle collane Valiant più intriganti, scritta dal visionario Matt Kindt e impreziosita dall’estro grafico di Tomas Gioriello! Una proposta imperdibile per tutti gli amanti dell’heroic fantasy e della fantascienza!
Quando si ha molta roba da recensire si è spesso costretti a trascurare materiale interessante. Mi è accaduto con X-O Manowar, intrigante serie Valiant il cui primo volume è uscito da qualche mese, tradotto in Italia da Star Comics. Vale la pena recuperarlo poiché si tratta di una collana davvero di buon livello. Non potrebbe essere diversamente, considerando che a scriverla è Matt Kindt, uno degli autori più inventivi, visionari e anti-convenzionali degli ultimi anni, noto per diverse produzioni Vertigo.
X-O Manowar è in realtà Aric, un guerriero visigoto che agiva all’epoca dell’Impero Romano. Rapito da alcuni alieni, entrava in contatto con un’armatura ipertecnologica che gli conferiva incredibili capacità. Le sue storie si svolgevano nel presente, in un contesto supereroico. Con questa nuova serie, tuttavia, le cose cambiano. Aric si trova sempre nell’Universo Valiant ma non più sulla terra. Per varie ragioni, vive su un pianeta alieno. Non ha voglia di combattere, non intende essere un soldato e ha trovato l’amore.
Gorin, il pianeta in questione, è popolato da varie razze. Ci sono i perfidi Cadmium che rappresentano la classe dominante; gli aggressivi Azur e i reietti Bruciati. Aric, rispetto a loro, è ovviamente un estraneo e vorrebbe solo fare l’agricoltore. Per giunta, non indossa l’armatura, sebbene abbia mantenuto un fievole legame con essa. Ben presto, però, le vicende prendono una brutta piega e Aric dovrà rinunciare ai suoi propositi.
Viene, infatti, costretto a fare il soldato, dopo essere stato rapito, e diventa, suo malgrado, una pedina sacrificabile nel corso di una guerra spietata. Tuttavia, le sue capacità di combattimento presto lo distinguono dagli altri soldati ed è da questo istante che la sua vita cambierà. Matt Kindt scrive un fumetto basato sull’azione adrenalinica ma non privo di momenti introspettivi. Delinea il ritratto di un uomo malinconico, un barbaro costretto a uccidere per non essere ucciso, uno che non cerca la violenza ma deve comunque confrontarsi con impulsi aggressivi.
Aric è un individuo quasi primitivo inserito, tuttavia, in un mondo basato sulla tecnologia. In pratica, una specie di Conan futuribile. E la trama è caratterizzata dall’unione di due generi narrativi: l’heroic fantasy e la space opera. Di conseguenza, chi gradisce gli albi del cimmero creato da Robert E. Howard potrà apprezzare X-O Manowar e lo stesso vale per coloro che adorano Star Wars. Kindt scrive testi e dialoghi curati ed efficaci e imposta una story-line coinvolgente.
I disegni sono del bravissimo Tomas Gioriello. Il penciler argentino, già noto per Green Lantern, Earth-2 e altri comics realizzati per la Dark Horse e la stessa Valiant, svolge un lavoro eccellente. Il suo stile è naturalistico e concepisce figure maestose, enormi, perfettamente proporzionate e dotate di dinamismo. Il lay-out è mutevole e si concede inquadrature a tutta pagina, incredibilmente dettagliate e impreziosite da chiaroscuri, che evocano la vastità di un pianeta alieno ostile, cupo e minaccioso, sfondo della narrazione.
Da tenere d’occhio i colori foschi di Diego Rodriguez che valorizzano le matite di Gioriello. Nel tp c’è inoltre un breve episodio tratto da Valiant: X-O Manowar 2017 FCBD Special che funge da prologo alla serie vera e propria ed è illustrato dal bravo Kafu, nome ben noto ai DC fan.
Come scrivevo, quindi, all’inizio, questo primo volume di X-O Manowar merita attenzione e va recuperato, senza naturalmente trascurarne i due successivi, già disponibili. Se volete perciò leggere un fumetto che coniuga efficacemente heroic fantasy, fantascienza e supereroismo, X-O Manowar è ciò che fa per voi.