The Domestics di Mike P. Nelson | Recensione

Pubblicato il 4 Ottobre 2018 alle 15:00

Arriva in Italia l’horror post-apocalittico The Domestics, scritto e diretto da Mike P. Nelson.

Non è così originale come vuol far credere The Domestics, nuovo film scritto e diretto dal promettente Mike P. Nelson (aveva esordito nel 2006 con l’horror Summer School), eppure sa come giocare con tutti gli elementi cari alla cinematografia post-apocalittica e soprattutto dimostra di essere in grado di giostrarsi fra essi, presentando allo spettatore novanta minuti di buon cinema, sia divertente che intrigante, che si muovono fra ambientazioni alla Mad Max e The Road e l’efferatezza gore di Non Aprite Quella Porta di Tobe Hooper.

La trama segue una coppia sposata, Nina (Kate Bosworth) e Mark (Tyler Hoechlin), che desiderano vivere una vita tranquilla nei sobborghi di una versione post-apocalittica degli Stati Uniti, in un mondo in cui metà della popolazione è stata sterminata da un misterioso veleno. La società è divisa in gang, sette e culti, fra i quali spiccano i Domestics (cui appartengono Nina e Mark), una congrega pacifista che ha lo scopo di ricreare una parvenza di normalità tardo-capitalista in questo mondo abbandonato a se stesso. L’obiettivo della coppia è quello di raggiungere Milwaukee, dove abitano i genitori di lei, ma il viaggio in auto sarà a dir poco irto di pericoli, tribù sanguinarie e tantissima violenza. Inoltre, incontreranno

La vicenda dal retrogusto già conosciuto e del tutto convenzionale al genere viene insaporita da un livello di dettaglio impressionante e addolcita da una struttura avvincente. C’è una certa specificità nella visione di Nelson, che conferisce a ognuna delle bande un look caratteristico che richiama il lavoro di Walter Hill ne I Guerrieri della Notte e che viene sottolineato dagli effetti speciali pratici da b-movie e ancor più perfezionato dalla cupa fotografia del dop Maxime Alexandre. 

Sotto la superficie di The Domestics comunque provano a muoversi sotto-testi interessanti che però non vengono mai esplorati del tutto, e il poco lavoro svolto in questa direzione di certo non può rivaleggiare con la complessa e stratificata analisi sulla natura umana recentemente vista nello strepitoso post-apocalittico It Comes At Night di Trey Edward Shults. Qui siamo più dalle parti del franchise de La Notte del Giudizio, ma senza la satira politica e una cattiveria a volte degna di Wolf Creek. Tante le citazioni, poi, da Pulp Fiction ad Arancia Meccanica, passando addirittura per il seminale horror fantascientifico francese del 1960 Occhi Senza Volto di Georges Franju.

Nelson dimostra di conoscere le convenzioni del genere e il film migliora scena dopo scena, nonostante un finale poco convincente che però non inficia sull’esperienza proposta: una volta stabilite le regole del suo mondo sullo schermo, The Domestics preme l’acceleratore e si ci butta, lo attraversa come una lama arrugginita e lungo il percorso graffia a destra e a sinistra come un animale impazzito. Noi seguiamo i coniugi protagonisti e la sensazione che loro siano le ultime persone sane di mente in una nazione completamente impazzita è a dir poco viscerale, fra colpi di scena degni di questo nome e trovate narrative che sanno come prendere in contropiede lo spettatore.

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