L’Attacco dei Giganti come One Piece e Naruto

Pubblicato il 29 Settembre 2018 alle 10:00

Come abbiamo già potuto vedere nel recente episodio dell’Attacco dei Giganti, grazie a una serie di flashback è stato possibile apprendere alcune interessantissime informazioni sulla famiglia Ackerman in generale e su Kenny in particolare. Ma per quanto i risvolti di questa storia possano apparire del tutto originali, in realtà seguono uno schema piuttosto comune negli shonen.

Se a volte vi sembra, guardando un anime o leggendo un manga, che le scene rappresentate possano risultarvi familiari, questo avviene perché i manga, come qualsiasi altra forma di letteratura, impiegano schemi e stilemi narrativi piuttosto comuni, che sta poi alla bravura e alla originalità dei diversi mangaka utilizzare al meglio per raccontare le loro storia. Per questo, è possibile riscontrare delle similitudini e, per questo, creare dei collegamenti mentali fra l’opera omnia di Hajime Isayama e altri celeberrimi shonen come One Piece e Naruto.

4. Uri Reiss / Big Mom / Donquixote Doflamingo / Uchiha Madara

Il re Uri Reiss è un uomo che appare come fondamentalmente buono, e che dice di avere come scopo ultimo il raggiungimento della pace nel mondo. In questo, è molto simile a personaggi come Naruto e Hashirama Senju, il Primo Hokage. Ma ciò che non rende possibile fino in fondo il paragone con questi due personaggi è il modo in cui Uri Reiss vuole raggiungere la pace: mentre per il Primo Hokage e per Naruto è necessaria una collaborazione fra i diversi villaggi che formano il mondo di Naruto creato da Masashi Kishimoto, questo è vero per il re Uri Reiss solo in parte.

Animato da intenzioni buone, come il voler porre fine alla minaccia dei Giganti per poter restituire finalmente la Terra agli esseri umani, questo suo desiderio verrà oscurato quando deciderà di diventare egli stesso il Gigante portatore dei segreti dell’umanità, per trasformarsi nello strumento che avrebbe distrutto per sempre i Giganti stessi: in quel momento, infatti, Uri ereditò, oltre al potere del Gigante della sua famiglia regale, anche gli ideali di suo padre, possessore del Gigante prima di lui. Sarà questo evento a cambiare per sempre re Uri, che da quel momento in poi non vorrà né condividere con i suoi sudditi i segreti sulle origini dell’umanità, ancora avvolte nel mistero (proprio come i 100 anni di storia perduta in One Piece, che impediscono una corretta comprensione delle dinamiche politiche che hanno portato al potere assoluto attuale i Draghi Celesti), né, cosa peggiore, sarà più interessato a sterminare i Giganti.

Il desiderio di Uri Reiss di vivere in un mondo finalmente in pace si traduce dunque nel desiderio di mantenere il più assoluto riserbo sulle antiche vicende che riguardano la razza umana e di mantenere ben saldo nelle mani della sua famiglia un potere assoluto: in questo modo, la famiglia Reiss si garantisce la fedeltà di un popolo ignaro, e riesce a mantenere la pace grazie a una fitta rete di menzogne.

Questi elementi appartengono anche ad altri personaggi, a cominciare da One Piece: sia Big Mom che Doflamingo fanno vivere i propri sudditi in un regno apparentemente da sogno, ma in realtà sfruttando i loro abitanti e lasciandoli del tutto all’oscuro di alcuni terribili segreti.

Inoltre, il desiderio di creare un mondo di pace apparente in cui tutti possono vivere senza necessità di conflitti accomuna re Uri Reiss di nuovo a Big Mom, ma anche a Uchiha Madara: Big Mom accoglie chiunque nei suoi domini, non importa a quale razza appartengano. A patto che paghino la loro permanenza con preziosi anni della propria vita e non siano Giganti, mentre Uchiha Madara è convinto che, poiché non è possibile in alcun modo salvare questo mondo corrotto, l’unico modo per vivere in pace è imprigionare tutti in una allucinazione di massa (o neurosimulazione interattiva, per citare Matrix) creata dal suo Sharingan Ipnotico Eterno. In questo, per moltissimo tempo sarà assecondato da Uchiha Obito, il che permette di creare un parallelismo anche fra lui e Uri Reiss.

Tutti questi personaggi hanno dunque in comune una visione distorta di pace e, scegliendo di assecondarla, innescheranno una serie di reazioni a catena, nel momento in cui qualcuno inizierà a scoprire cosa nascondono e deciderà, per questo, di ribellarsi.

3. Famiglia Ackerman / Clan Uchiha / Abitanti di Ohara

Gli Ackermann sono fra le poche famiglie che non risentono del potere del Gigante della famiglia reale di rimaneggiare i ricordi delle persone (anche questa è una tematica già vista in opere come il videogioco Dontnod Remember Me e in One Piece, se pensate che Charlotte Pudding possiede un potere molto simile). Per questo motivo, nonostante abbiano negli anni servito fedelmente la corona, gli Ackerman iniziano a essere perseguitati, emarginati, costretti a vivere al di sotto delle fondamenta della città, perché possiedono un potere incredibilmente temuto dal re e dai suoi consiglieri, che temono una rivolta capeggiata proprio dagli Ackerman e che hanno tutta l’intenzione di mantenere segrete alcune informazioni vitali per la popolazione.

Se questa tematica (o topos) vi sembra familiare, è probabilmente perché è esattamente ciò che avviene anche in Naruto e in One Piece, e più di preciso facciamo riferimento al Clan Uchiha e agli abitanti dell’Isola di Ohara.

L’enorme e a volte incontrollabile potere degli Uchiha, possessori dello Sharingan, una delle abilità oculari più potenti nel mondo di Naruto, è sempre stato molto temuto sia dai Senju, antico clan rivale degli Uchiha, che dalle alte sfere del Villaggio della Foglia, e per questo gli Uchiha vengono spinti sempre più ai margini del Villaggio che contribuiscono da sempre a difendere, grazie alle loro forze di polizia, e, dunque, ai margini della società, il che, infine, li porterà alla rovina completa.

Nella peculiarità di essere perseguitati perché possessori di importanti informazioni su chi è al potere accomuna invece la famiglia Ackermann ai concittadini di Nico Robin, gli unici esseri viventi al mondo in grado di leggere i Poignee Griffe, antiche iscrizioni che riportano, fra le altre cose, la posizione dell’Isola di Raftel, su cui è nascosto il One Piece, ma anche e soprattutto ciò che avvenne nei cosiddetti “1oo anni bui”, ovvero un periodo della storia di cui si sa solo che, quando terminò, portò al potere i Draghi Celesti. A causa delle loro conoscenze, anche gli abitanti dell’Isola di Ohara vengono perseguitati dal Governo Mondiale e dalla Marina, fino al loro sterminio quasi totale (dal massacro si salverà, come ben sappiamo, solo Nico Robin), e in ciò è riscontrabile anche una analogia con quanto avvenuto anche al Capitano Trafalgar D. Water Law, unico superstite della sua isola, e a Uchiha Sasuke, unico membro del suo clan a non essere stato ucciso da suo fratello maggiore Uchiha Itachi.

In tutti questi casi, vengono rappresentati individui dotati di immensi poteri che subiscono proprio a causa di questo discriminazioni, persecuzioni e perfino esecuzioni.

2. Kenny Ackerman / Uchiha Itachi / Flotta dei Sette

Kenny, appartenendo alla famiglia Ackerman, dovrebbe lottare contro la corona che dà la caccia alla sua famiglia, ma invece sceglie di allearsi proprio con colui che era il re al momento, ovvero Uri Reiss. L’uomo non prende questa decisione a cuor leggero, ma lo fa sia perché rimase molto colpito dal fatto che un re si fosse inchinato dinanzi a lui, sia per proteggere proprio la sua famiglia: lavorando per il re, dunque, Kenny garantisce agli altri membri della sua famiglia una sopravvivenza più tranquilla, poiché dal momento in cui prese questa decisione le persecuzioni nei confronti degli Ackerman cessarono.

Questa non è certo la prima volta che un personaggio decide di “tradire” quelli che fino a un attimo prima erano i suoi ideali per un fine più alto. Pensiamo, ad esempio, a Uchiha Itachi, il quale, pur di proteggere il Villaggio di Konoha, sceglie di diventare un mukenin (un ninja traditore) sterminando la sua stessa famiglia. Certo, il sacrificio di Itachi è ben più grande di quello di Kenny, ma entrambi sono mossi dalle stesse intenzioni: proteggere qualcuno anche a costo di tradire i propri principi.

Ma ci sono anche altri individui che si comportano in maniera abbastanza simile: si tratta della Flotta dei Sette, composta da pirati al servizio del Governo Mondiale e della Marina Militare. Ogni membro della Flotta dei Sette ha i propri scopi, e fra loro c’è anche l’Imperatrice Pirata, la meravigliosa Boa Hancock, che entrò a far parte della Flotta per proteggere la sua isola. Questi pirati, alleandosi con il Governo e la Marina, ottengono in cambio la sospensione delle taglie sulle loro teste, inoltre i loro territori non vengono attaccati dalla Marina e dal Governo stessi.

In tutti questi casi, è possibile constatare come, a volte, alcuni personaggi scelgano di venire meno ai propri doveri e di rinnegare i propri principi, sacrificando se stessi per un fine più alto.

1. Levi Ackerman / Portgas D. Ace 

Levi Ackerman è un giovane uomo che ha perso la sua famiglia quando ancora era molto giovane, e che è stato allevato da una persona, Kenny, con cui scopre di avere un legame di sangue solo un attimo prima che lui muoia (Kenny era infatti il fratello maggiore della madre di Levi). Vissuto in un ambiente degradato, è costretto a compiere anche piccoli e grandi atti criminali, per garantirsi la sopravvivenza. Caratterialmente, Levi è sempre disposto ad aiutare i propri commilitoni, mettendo a rischio anche la sua stessa vita e, nonostante la giovanissima età, è temuto e rispettato nel suo ambiente, perché considerato molto forte e risoluto.

Queste caratteristiche, ovvero la grande forza, lo spirito di sacrificio, la perdita della propria famiglia, una infanzia difficile (vissuta fra il Monte Corbo e il pericolosissimo Grey Terminal), l’appartenere a una famiglia considerata molto pericolosa sono tutti elementi che accomunano Levi Ackerman al Comandante della Seconda Flotta dei Pirati di Barbabianca, ovvero il figlio del Re dei Pirati in Persona, Portgas D. Ace.

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