Black Eyed Kids Vol. 2 – Gli Adulti | Recensione

Pubblicato il 28 Settembre 2018 alle 11:00

saldaPress prosegue nella proposta dei titoli del catalogo AfterShock Comics, etichetta fumettistica creata da Mile Marts ex-Executive Editor Marvel Comics, e Joe Pruett, ex-Caliber Comics, qui anche in veste di  sceneggiatore del volume che andremo a recensire: Black Eyed Kids Volume 2 – Gli Adulti.

Cosa è successo a questi terrificanti bambini e come li si può fermare?

Questi piccoli inquietanti bambini, con il loro capo-bambino, sembra stiano entrando in affari con gli adulti ma sicuramente stanno tramando qualcosa. Hanno un’intelligenza superiore alla media e sembra che gli adulti siano semplicemente delle pedine del loro gioco.

Gus, che ha perso sua figlia 20 anni fa, dopo essere stato vittima di questi “bambini”, rivive l’incubo esattamente come all’epoca. Per quanto riconosca la minaccia di questi bambini, non può fare a meno di sperare che ci sia la possibilità di salvare ancora la sua piccola. Qualsiasi genitore lo farebbe. Ma fino a che punto può spingersi? Che tipo di accordo può stringere con il Re dei Bambini? Ora, con Meredith, sta cercando solo di sopravvivere mentre le cose con Lara, Jim e Riley sono più ostiche anche se sembrano intenzionati a riunirsi per l’obiettivo comune: salvare il figlio di Jim e fratello di Riley, Michael. Anche l’agente Jones ha una vicenda degna di nota ma è meglio non citare altro per evitarvi dei brutti spoiler.

In questo secondo volume, il ritmo è intenso come lo è stato dalla prima pagina del primo numero. Ed è questo è uno dei grandi punti di successo della raccolta rispetto ai singoli numeri. Sembra essere scritto perfettamente per la lettura in volume. Il tempo non rallenta, la tensione diventa sempre più grande, e piano piano scopriamo sempre di più.

Black Eyed Kids è davvero agghiacciante, uno dei pochi fumetti che, nel mio caso, hanno raggiunto l’obiettivo. Lo sceneggiatore Joe Pruett fornisce un elemento horror senza precedenti unendolo ad una storia avvincente che non lascia tregua. Riuscire a fare una cosa del genere per più di dieci numeri senza alcun tipo di calo, nessuna esitazione, tensione per tutto il tempo, è oltremodo notevole.

Una delle caratteristiche che mi hanno colpito di più è che gli adulti non sono raffigurati come idioti o inetti, ma piuttosto c’è una vera rappresentazione dell’individuo, a seconda delle circostanze. Pruett ha fatto in modo che questi personaggi mostrassero una paura, una preoccupazione e uno spaesamento veramente crudi con i quali non si può non entrare in empatia.

Degno di nota è anche il fatto che la vicenda coinvolga anche diverse parti della città, richiedendo delle scene per capire come le cose si stano evolvendo anche per i non protagonisti. Non solo la ricerca di sicurezza o la sopravvivenza, ma anche il cercare di capire cosa stia accadendo, mettendo tutti i pezzi insieme. Un ottima costruzione del mondo narrativo.

Szymon Kudranski ha un stile chiarissimo per Black Eyed Kids. I personaggi principali sono immediatamente riconoscibili da un volume all’altro. Quei piccoli bambini raccapriccianti sono veramente spaventosi e questo è gran parte merito suo, ovviamente. Ma per per quanto meravigliose siano le illustrazioni di Kudranski da sole, sono i colori di Guy Major che fanno davvero venire i brividi. Colori freddi, minacciosi, tetri. Sebbene la serie stessa sia oscura per il tema, Major ha un dono per riuscire comunque a non esagerare, né a togliere meriti al lavoro di Kudranski. Penso che al di sopra di tutti gli eccezionali contributi a questa serie, è Guy il cui lavoro cattura al meglio la sensazione che proverete durante la lettura.

Impossibile non lodare le copertine dell’italiano, Francesco Francavilla. Più leggerete Black Eyed Kids, più scoprirete che l’artista ha impresso un aspetto distintivo e iconico per la serie.

Black Eyed Kids è notevole sotto molteplici punti di vista: una narrazione avvincente dal ritmo intelligente, personaggi ben pensati, un aspetto grafico intenso, un’amarezza che potete sentire in ogni pagina. E’ inquietante, è agghiacciante, sono sicuro che potrà piacervi.

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