Predator 1 | Recensione
Pubblicato il 27 Settembre 2018 alle 11:00
Parte il nuovo mensile spillato targato saldaPress dedicato agli spietati Predator!
Per saldaPress, settembre è stato sicuramente un mese tematico tutto dedicato a Predator.
Complice l’arrivo nelle sale della nuova pellicola diretta da Shane Black, il prossimo 11 ottobre nelle sale italiane, la casa editrice emiliana infatti è stata impegnata a varare nuove iniziative editoriali e prodotti ad hoc per iniziare a sfruttare questo franchise. Da segnalare in tal senso sia l’ottimo cartonato celebrativo Predator 30° Anniversario – la nostra recensione QUI – che il volume Predator – Life and Death, la nostra recensione QUI.
Ultime delle iniziative editoriali previste è il lancio del nuovo spillato da edicola Predator che ricalca e affianca la formula Aliens, ovvero quello dedicato agli xenomorfi.
Il primo arco narrativo che ci viene proposto, attingendo da un ricchissimo patrimonio di storie, è uno dei più recenti ovvero Cacciatori, scritto da Chris Warner (prossimo ospite saldaPress al Romics) e disegnata da Francisco Ruiz Velasco.
In tutte le declinazioni di Predator, cinematografiche o videoludiche, abbiamo sempre assistito allo caccia e allo scontro fra umani e yautja con i primi spesso prede “inermi” fino alla risoluzione finale; Cacciatori ribalta di fatto questo assunto.
Cosa accomuna infatti le persone che in passato hanno affrontato e sconfitto uno yautja?
L’albo si apre in maniera abbastanza usuale per il franchise: tre persone che fuggono in una giungla inseguiti da un particolarmente selvaggio, quasi isterico, yautja.
Questo inizio viene lasciato “macerare” per tutto il resto dell’albo fino alle ultime battute mentre l’attenzione del lettore si sposta su Nakai, meccanico squattrinato, e sul gruppo composto da Jaya Soames, Tyler Swain e Raphael Herrera che gli fanno visita nella stazione di servizio in mezzo al deserto dove lavoro.
I tre chiedono a Nakai notizie “sull’alieno” quello che qualche anno prima ha fatto fuori quando era un soldato… dopo i primi “convenevoli” tuttavia la farsa termina e, dopo aver sentito la storia di Nakai, i tre raccontano come sono sopravvissuti, e ucciso in alcuni casi, uno yautja.
La Soames sta raccogliendo uomini per formare una squadra con l’obbiettivo di andare a caccia di un Predator che pare viva su una misteriosa isola.
Chris Warner è un veterano del franchise e ne gestisce sapientemente tutti i punti fondamentali: azione, ironia e violenza. D’altronde sarebbe anche inutile cambiare una formula che si è rivelata vincente nel corso di tre decenni, ecco quindi personaggi che ostentano machismo, anche e soprattutto le donne, mentre sapientemente viene rivelato il vero motivo della missione in una inusuale variante della classica “invasione” yautja che sarà sicuramente interessante scoprire nei prossimi capitoli.
Dal punto di vista grafico è assolutamente solida e convincente la prova di Francisco Ruiz Velasco il cui tratto ricorda quello del grande John Romita Jr. sia nella anatomie che nella costruzione della tavola sempre volta ad evidenziare il dinamismo, ovviamente delle scene d’azione, ma anche in una prossemica mai statica grazie a inquadrature e soluzioni mai banali. C’è indubbiamente un margine di miglioramento ma la prova del disegnatore è più che buona e sicuramente adatta alla serie.
Molto buona la cura carto-tecnica dello spillato saldaPress che ricalca in toto quello gemello di Aliens; ottimi anche traduzione e adattamento.