Punisher Collection Vol. 7 – Un Barbaro con la Pistola | Recensione
Pubblicato il 24 Settembre 2018 alle 11:00
Volete leggere un’avventura del Punitore disegnata da uno dei maestri indiscussi della Marvel? Allora non perdete questo nuovo volume di Punisher Collection illustrato dal compianto illustratore di Conan e altri capolavori: John Buscema!
Nel corso della sua esistenza editoriale, il Punitore è stato spesso disegnato da artisti di tutto rispetto che l’hanno presentato in svariati modi. In questo modo i lettori hanno avuto l’opportunità di scoprire il Frank Castle di Jim Lee, concepito quasi come un eroe da film d’azione, o quello di John Romita Jr. che invece lo percepiva come un uomo tormentato e vissuto dal viso pieno di cicatrici e sguardo da psicopatico.
Questa nuova uscita di Punisher Collection si segnala poiché presenta gli episodi tratti dai nn. 26/30 di Punisher War Zone impreziositi dall’estro grafico di una delle leggende della Marvel e del fumetto americano in generale: il compianto John Buscema, immenso illustratore di Silver Surfer, Conan The Barbarian, Avengers e altre pietre miliari.
La storia è scritta da Chuck Dixon, ben noto ai fan del Punitore, che aveva già avuto modo di collaborare con Big John, scrivendo parecchi episodi di Savage Sword of Conan. Nel caso specifico di questa story-line Dixon ci narra lo scontro senza esclusione di colpi tra il Punitore e due spietati trafficanti di droga, Ernesto e Carmelita Villamos. Non è certo la prima volta che Frank si confronta con criminali del genere ma stavolta Dixon non inserisce il personaggio nei consueti contesti metropolitani.
La trama, infatti, ha un’ambientazione esotica e si svolge a Puerto Dulce, un campo di lavoro situato nei Caraibi. E’ qui che arriva Frank, per una serie di ragioni, e presto viene imprigionato, con conseguenze drammatiche. Ovviamente è difficile tenere a bada un tipo come il Punitore e le cose prenderanno una brutta piega per i Villamos e i suoi sgherri. Dixon racconta una storia dal ritmo adrenalinico e sincopato e non mancano inseguimenti, sparatorie, detenuti dalle pessime intenzioni, rivoluzionari che intendono ribellarsi ai loro aguzzini e perfino la minaccia di famelici alligatori.
In pratica, Dixon firma una vicenda d’azione, intrigante ma piuttosto convenzionale. Il volume, in realtà, va preso in considerazione più che altro per gli ottimi disegni di John Buscema. Il Michelangelo dei comics era ormai giunto alla fase conclusiva della sua gloriosa carriera e il suo stile, sempre dettagliato e naturalistico, era diventato più stilizzato ed essenziale di quello che entusiasmò i lettori negli anni sessanta.
E’ lo stesso John a inchiostrare le matite e il particolare curioso è dato dal fatto che rappresenta il Punitore come un guerriero muscoloso e aggressivo alla Conan. Il risultato è spiazzante. Le chine rendono a tratti statici i disegni, a scapito del dinamismo; tuttavia, le sequenze incentrate sulle lotte e quelle imperniate sugli alligatori hanno una forza espressiva notevole e dimostrano le indiscutibili capacità illustrative di Buscema.
Come ho scritto, il suo Punitore è una specie di Conan dallo sguardo cupo e intimidente che si aggira nell’ambiente opprimente e minaccioso di una giungla degna di uno dei tanti albi del cimmero da lui realizzati. Tutto è impostato sul naturalismo e sulla riproduzione anatomicamente impeccabile dei personaggi, l’elemento che spinse molti a definire John Buscema il Michelangelo dei comics.
In definitiva, questo volume è valido. Se volete leggere un buon fumetto dai toni avventurosi e soprattutto intendete scoprire o riscoprire l’arte di uno dei nomi storici della Marvel, questa è la proposta che fa per voi.