Ken il Guerriero – La Leggenda di Hokuto | Recensione

Pubblicato il 24 Settembre 2018 alle 20:00

Ken il Guerriero – La Leggenda di Hokuto torna nelle sale cinematografiche italiane il 25 e il 26 settembre 2018 in una nuovissima versione completamente rimasterizzata in HD grazie a un evento speciale organizzato da , Koch Media, Anime Factory e Yamato Video. E il risultato finale è davvero impressionante.

Ken il Guerriero (北斗の拳, Hokuto no Ken, letteralmente Il Pugno dell’Orsa Maggiore) venne pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1983 sulla rivista Weekly Shōnen Jump, appartenente al gruppo Shūeisha. Il manga è nato dal lavoro di Tetsuo Hara per quanto riguarda i disegni e dalla storia creata da Buronson (nome d’arte di Yoshiyuki Okamura ispirato a quello dell’attore Charles Bronson).

Ken il Guerriero non ha bisogno di molte presentazioni, trattandosi di un’opera che ha avuto e che ha ancora oggi un forte impatto sulla cultura popolare nel mondo; per questo, abbiamo raccolto in questo interessante articolo alcune delle opere principali che lo hanno ispirato e che, a sua volta, sono state ispirate dalla storia di Ken il Guerriero.

Ken il Guerriero – La Leggenda di Hokuto è un film di animazione che vide la luce per la prima volta proprio nella sua terra natia, il Giappone, nel 2006, mentre la prima versione in lingua italiana dell’opera è stata realizzata due anni dopo, nel 2008. La versione presa in esame in questa sede è un degno omaggio alla storicità di una saga come quella di Kenshiro, poiché si tratta di una edizione speciale del film completamente rimasterizzata in alta definizione e realizzata in occasione del 35° anniversario dalla nascita di Ken il Guerriero.

  • L’inizio della leggenda

Ken il Guerriero – La Leggenda di Hokuto è il primo di cinque film di animazione che, insieme, compongono la pentalogia dal titolo Ken il Guerriero – La Leggenda. La storia è incentrata da un lato sull’incontro fra Kenshiro e il suo vecchio amico Shu, della Scuola di Nanto, dall’altro su Raoul e sui suoi due amici di infanzia Souga e Reina, sorella minore dello stesso Souga. Nel film viene mostrato il lato più genuinamente umano di Raoul, che vuole conquistare il mondo mosso dal desiderio, che coltiva da quando era solo un ragazzo, di proteggere la sua terra natale, Shura, e il mondo intero dalla spirale di violenza e caos in cui è caduto, anche se i suoi metodi, che prevedono l’impiego della violenza, possono per questo essere discutibili.

Raoul sembra nutrire sentimenti contrastanti nei confronti dei suoi fratelli minori Toki e Kenshiro, ma sembra evidente che il re di Hokuto non possa riuscire da solo a sconfiggere il potentissimo Souther, il più forte in assoluto fra i Sei Sacri Guerrieri della Scuola di Nanto governato dalla Stella del Comando (chiamata anche Stella della Croce del Sud o Stella Polare).

  • Anche l’occhio vuole la sua parte

Visivamente, il lavoro di rimasterizzazione in alta definizione profuso in questa edizione speciale restaurata del film Ken il Guerriero – La Leggenda di Hokuto si rivela molto efficace, conferendo all’opera originale un aspetto più nuovo, fresco e attuale, mentre il doppiaggio in italiano è rimasto quello della prima edizione del film nella nostra lingua.

Lo stile grafico, differente rispetto alla serie anime, come spesso avviene nei film di animazione di questo tipo, e che presenta, in questo caso, tratti netti e un uso del chiaroscuro molto più accentuati rispetto alla serie originale, riporta alla mente quello di opere come Le Bizzarre Avventure di JoJo, che, a sua volta, riprende alcuni elementi proprio dalla storia di Kenshiro. Un’altra caratteristica fondamentale è l’originale commistione fra crudezza e sensualità delle immagini: a scene particolarmente cruente si contrappongono infatti altre scene, seppur di numero più limitato rispetto alle prime, in cui a farla da padrone sono un senso di sensualità ed erotismo altrettanto accentuati.

  • Il bianco, il nero e il grigio

Dal punto di vista simbolico, è più che evidente l’ispirazione alla mitologia cristiana in personaggi come Toki, che riprende, sia fisicamente che caratterialmente, alcuni tratti tipici di Gesù Cristo, e come Shu, anch’egli uno dei Sei Sacri Guerrieri della Scuola di Nanto, governato dalla Stella della Benevolenza, proprio come il suo giovanissimo figlio Shiba.

Toki e Shu possono dunque essere visti come i “buoni”: Shu è un uomo buono disposto a sacrificare perfino la sua stessa vita senza battere ciglio, pur di proteggere le persone che ama, e questo tratto lo pone in netto contrasto con Souther, il quale, al contrario, ha deciso di bandire per sempre l’amore dal suo cuore, trasformandosi in un tiranno crudele e senza scrupoli, e queste caratteristiche lo pongono a pieno diritto nel gruppo dei “cattivi”. In questo suo carattere così freddo e distaccato di Souther si può cogliere una similitudine con Raoul, ma questo personaggio viene mostrato anche sotto una luce differente: mentre Souther è privo di sentimenti, quella che indossa Raoul è in realtà soltanto una maschera, come dimostra il suo atteggiamento nei confronti dei vecchi amici Souga e Reina e del suo stesso fratello minore Kenshiro, che dichiara di voler aiutare nel suo scontro con Souther solo perché, dirà, dovrà essere lui a porre fine alla vita del suo fratellino. Ma è davvero quello che vuole?

  • Conclusioni

Ken il Guerriero – La Leggenda di Hokuto è un grandissimo film di animazione che narra in maniera esaustiva, seppur concisa, una parte molto importante della storia di Kenshiro e che, per questo, può essere goduto appieno sia dai fan storici della saga che dai nuovi appassionati. Il lavoro di rimasterizzazione in alta definizione della pellicola a opera di Koch Media e Anime Factory e distribuita da Yamato Video si rivela perfettamente all’altezza del compito, restituendo un ottimo film di animazione allo splendore che merita.

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