L’Attacco dei Giganti: come abbattere un Gigante Colossale

Pubblicato il 21 Settembre 2018 alle 09:30

In Monarca delle mura, l’ultimo episodio dell’Attacco dei Giganti andato in onda in Giappone la scorsa domenica e di cui potete trovare qui la nostra recensione, è stato finalmente sconfitto il temibile e mastodontico Gigante Colossale di Rod Reiss, grazie a un piano strategicamente concepito da Erwin Smith e al lavoro di squadra dei suoi ragazzi. Ma come è stata possibile una impresa così titanica?

Monarca delle mura è stato davvero un ottimo episodio, inficiato unicamente dall’atteggiamento fin troppo remissivo di Eren, un protagonista sempre meno carismatico e sempre più vittima dei suoi sentimenti negativi. Nonostante questo, però, il suo intervento si è rivelato fondamentale per sconfiggere il Gigante di Rod Reiss. Erwin ha però architettato una strategia che si è rivelata efficace e impeccabile per poter raggiungere uno scopo così ambizioso, e come per ogni buona strategia è stata necessaria una attenta e puntuale analisi delle circostanze in cui lo scontro stesso si sarebbe svolto.

Analizziamo insieme le quattro fasi che hanno portato a un successo così eclatante e repentino.

  • Fase 1: non evacuare il Distretto di Orvud

Erwin vuole che il Gigante si diriga proprio verso questo Distretto, ma per fa sì che il suo piano vada a buon fine è categorico che la popolazione non venga evacuata. Naturalmente, questa scelta semina scetticismo e preoccupazione fra tutte le forze coinvolte, ma è purtroppo necessario tenere gli abitanti del Distretto all’oscuro del piano che prevede di usare proprio loro come esca. Ma Erwin non è certo uno sprovveduto, e sa perfettamente cosa sta facendo.

Il Gigante di Rod Reiss è infatti “un anomalo”, per usare le parole di Hange, ed è attratto da grande concentrazioni di esseri umani: è proprio per questo motivo, continua Henge, che Rod Reiss ha ignorato i piccoli villaggi sulla sua strada per dirigersi direttamente verso il Distretto di Orvud; per fortuna, lo stesso costituisce una sorta di cuscinetto fra il mondo esterno e quello all’interno delle mura, ed è proprio questo il motivo per cui, se la popolazione si spostasse verso l’interno del Wall Sina, Reiss cambierebbe la traiettoria della sua marcia per  continuare a seguirne le tracce, sfondando, dunque, le mura principali della città e mettendo a rischio la Capitale Reale stessa, Mitras:

Erwin ovviamente non può permettere che questo accada, per cui è stato freddamente costretto a scegliere di usare come esca gli abitanti di Orvud, proprio per evitare un numero di morti decisamente più elevato e la distruzione di una importante sezione delle mura. Naturalmente, ha anche pensato di approntare un piano di fuga che consenta agli abitanti del Distretto di mettersi in salvo, nel caso gli sforzi per tenere lontano dal Distretto stesso il Gigante Titanico non dovessero andare a buon fine.

Purtroppo, però, il rovescio della medaglia è un manifesto malcontento da parte dei cittadini del Distretto di Orvud, ai quali è stato ufficialmente comunicato che a breve avrà inizio una esercitazione, senza ulteriori spiegazioni; gli abitanti si chiedono infatti come mai si sia deciso di far prendere loro parte a una esercitazione proprio in quel momento, il che li porta anche a trarre delle conclusioni che, per quanto possano essere plausibili, non sono veritiere: le persone stanno iniziando a pensare che ormai al potere si sia instaurata una dittatura militare che ha rovesciato il re fasullo non per il bene del popolo, ma per il proprio tornaconto personale.

  • Fase 2: approntare la difesa delle mura

Le mura fortificate del regno degli esseri umani sono per definizione molto resistenti, ma a rafforzare ulteriormente la difesa che possono apportare alla città e agli abitanti al suo interno sulla loro sommità è distribuita una lunga serie di potenti cannoni, che costituiranno, dunque, una parte essenziale, nonché quella iniziale, del piano di contrattacco e difesa minuziosamente progettato da Erwin.

  • Fase 3: far esplodere il corpo del Gigante

Il bombardamento massiccio di Rod Reiss è solo la prima parte di un piano ben più complesso, e ha le funzioni primarie di rallentarne la marcia e di ferire il suo corpo (il fatto che un bombardamento non sarebbe potuto servire da solo ad abbattere il Gigante di Rod Reiss era una eventualità che era stata comunque già preventivata da Erwin).

Ora, però, è necessario mandare in pezzi il corpo del mastodontico nemico, e la cosa migliore è quella di suddividere questa fase del piano in ulteriori due fasi:

  1. arpionare al suo corpo dei barili carichi di polvere da sparo da far esplodere, in modo da fargli perdere l’equilibrio;
  2. approfittarne per far gettare nella sua bocca da Eren, anch’egli trasformato in Gigante, una enorme rete colma di barili pieni di polvere da sparo, che detoneranno senza essere innescati grazie all’enorme calore sprigionato dal corpo stesso di Reiss.

Erwin ha ovviamente pensato a tempismo e modalità di inserimento dei barili nella gigantesca bocca di Rod Reiss, e ha anche ipotizzato che forse la bocca stessa non sarebbe nemmeno più esistita; Reiss infatti ha percorso la strada fino a Orvud strisciando sul proprio ventre, e poiché la distanza percorsa è notevole Erwin ipotizza che il suo corpo si possa essere corroso nel tragitto. E in effetti così è.

In una affascinante ed entusiasmante sequenza splatter, viene mostrato il Gigante mentre si erge sulle sue gambe, mostrando come la parte del suo corpo trascinata sul suolo si sia ormai del tutto erosa, causando il conseguente riversamento degli organi interni, che si abbattono sulle mura:

Per questo, anche il suo volto non esiste più, rivelando una grande apertura al posto della bocca, il che rende indubbiamente più semplice il compito di Erwin:

  • Fase 4: distruggere il vero corpo del Gigante

Come dirà lo stesso Erwin, i soldati che prenderanno parte a questa gigantesca battaglia sono quasi tutti inesperti, e prima d’ora non si sono mai trovati in un vero combattimento. Eppure, sono queste le uniche forze a disposizione, perciò non resterà che cercare di fare del proprio meglio con le risorse disponibili.

Erwin è ben consapevole del fatto che far esplodere il corpo del Gigante Colossale non sarà sufficiente: se non si distrugge il suo vero corpo, infatti, il Gigante potrà rigenerarsi. Sarà proprio in questa fase decisiva della battaglia che farà il suo ingresso sulla scena la giovane, vera erede al trono, Historia.

Naturalmente, Erwin vuole proteggerla e cercherà di impedirle di prendere parte allo scontro, perché dovrà prendere il posto che le spetta di diritto sul trono reale, e se dovesse morire, questo sarebbe un grosso problema:

Historia è però fermamente decisa, per la prima volta nella sua vita, ad andare per la sua strada, a fare le sue scelte in maniera autonoma: ora, è pronta per prendere in mano le redini del proprio destino.

Il ruolo di Historia è decisivo per il buon esito dello scontro, anche se la ragazza si ritrova nella scomoda situazione di dover affrontare, per la prima volta, un membro della propria famiglia: mentre i suoi compagni del Corpo di Ricerca sono intenti a ridurre in pezzi più piccoli i frammenti del corpo esploso del Gigante di Rod Reiss, Historia riesce a trafiggere il vero corpo di suo padre, uccidendolo sul colpo:

In seguito, dopo essere rimasta illesa in seguito alla caduta conseguente allo scontro, si ergerà in piedi e si autoproclamerà la Monarca delle Mura.

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