Lola + Jeremy di July Hygreck | Recensione
Pubblicato il 20 Settembre 2018 alle 15:00
Arriva in Italia la Lola + Jeremy, rom-com francese che rappresenta l’esordio alla regia per July Hygreck.
C’è qualcosa di estremamente leggero e spensierato nel modo in cui l’esordiente July Hygreck descrive il mondo degli under 30 in Lola + Jeremy, qualcosa che si muove in equilibrio fra il cinema da amore e destino avverso di Michael Gondry di Se Mi Lasci Ti Cancello (citato espressamente) e quello disincantato del Marc Webb di 500 Giorni Insieme: non è così forte, e neanche lontanamente così avvincente – forse perché troppo e leggero e talmente spensierato da rischiare (a tratti) di passare per vuoto – ma c’è di sicuro un gusto particolare per la commedia e soprattutto una certa passione per essa.
Protagonisti della vicenda sono Lola (Charlotte Gabris) e Jeremy (Syrus Shahidi): lei ha venticinque anni, lavora in un negozio di fumetti ed è una grande appassionata di cinecomic e dei film di Gondry; lui invece di anni ne ha ventisette, è un graphic designer ma insieme al suo migliore amico gestisce una speciale agenzia la cui idea di fondo sembra essere stata presa da un film di Yorgos Lanthimos (inventano alibi per fidanzati infedeli, un po’ come accadeva in Alps ma senza il macabro tanto caro al regista greco).
I due, innamorati e felici, decidono di inizia a girare un video-diario della loro vita insieme, riprendendo ogni singolo momento della loro relazione così da non doversi affidare esclusivamente ai propri neuroni per riuscire a ricordarlo.
Il guaio (un po’ tirato per i capelli) arriva quando Lola, riguardando da sola alcuni filmati del video-diario, ne scova uno in cui il suo ragazzo confessa ai suoi amici che quel video-diario Jeremy lo sta realizzando allo scopo di mostrarlo al padre, gravemente malato. La ragazza da quel momento si sente la cavia inconsapevole di un esperimento, e delusa dall’uomo che amava decide di lasciarlo. A quel punto lui, che davvero la ama con tutto se stesso, inizierà una crociata per riuscire a riconquistarla, e per farlo si affiderà ai supereroi tanto amati dalla ragazza.
Non tutto è ben calibrato, e nonostante sia i personaggi che i dialoghi vengano trattati con delicata naturalezza, solo uno di loro, la Lola di Charlotte Gabris, sarà graziata da un approfondimento narrativo adeguato: già è un guaio tralasciare i personaggi secondari, ma in un film d’amore quanto meno bisognerebbe puntare la propria lente d’ingrandimento su entrambi i membri della coppia. In compenso però c’è una bella e profonda riflessione sul tema della memoria accostato a quello della tecnologia, e a come la seconda riesca a fornire uno strumento utile alla conservazione della prima.
Altro pregio è l’universalità che Hygreck infonde alla sua storia: ambientata a Parigi e con protagonisti dei nerd-hipster assolutamente parigini, il film riesce comunque a superare i confini geografici dei suoi luoghi di riferimento per assumere connotati e valenze universali, grazie soprattutto ai tantissimi riferimenti alla cultura pop. Non che ci sia qualcosa di strabiliante nel modo in cui il tutto viene narrato, ma in definitiva non c’è assolutamente nulla di terribile ed è impossibile pentirsi della visione.