Dampyr 222- Il Suicidio di Aleister Crowley | Recensione

Pubblicato il 4 Settembre 2018 alle 17:00

Mistero, esoterismo, e mostri lovecraftiani al centro del nuovo albo di Harlan Draka.

Aleister Crowley e Fernando Pessoa, due personalità molto forti che hanno vissuto a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo. La serie di Dampyr ha insita nella sua natura l’idea di mescolare storia, mito e fantasia, per trarne linfa vitale utile a produrre quello che è il marchio di fabbrica dei fumetti con protagonista Harlan Draka.

Il numero 222 della serie Dampyr, intitolato  Il Suicidio di Aleister Crowley, ha come protagonista di rilievo proprio il mago esoterista inglese ed il poeta portoghese, con il quale pare che Crowley abbia stretto una fitta corrispondenza epistolare in un certo periodo della propria vita. Un viaggio in Portogallo di Crowley avrebbe portato i due a incontrarsi, e da lì sarebbe nato il caso del suicido apparente del mago inglese, il quale avrebbe dichiarato di voler scomparire nella Boca do Inferno, sita nei pressi di Lisbona.

Dopo quella strana affermazione Crowley scomparve, per poi ricomparire in Germania diversi mesi dopo. Ma è propria da questa vicenda che prende spunto la nuova storia di Dampyr. La protagonista principale dell’albo sarà Ann Jurging, la veggente amica di Harlan, la quale inizierà ad avere visioni di un passato remoto, ricollegato alla misteriosa scomparsa di Crowley, ed al ruolo svolto da Pessoa in questo caso.

Il Portogallo e le sue canzoni malinconiche sono protagoniste dell’ albo. Ma ad essere messo al centro della storia non è la parte più soleggiata e luminosa della Penisola del Mediterraneo, bensì il suo lato esoterico. Anche il mare sembra nascondere molti misteri, ed è proprio dagli abissi che emergeranno tutte le risposte relative alla misteriosa scomparsa di Aleister Crowley.

Gli amanti dell’esoterismo e delle storie di Lovecraft andranno in brodo di giuggiole con questo albo. Il fumetto infatti ripaga in pieno le aspettative dei lettori che si aspettano di trovarsi all’interno di una storia caratterizzata da atmosfere esoteriche e mistero.

A farla da padrone nella narrazione sarà un flashback che porterà i lettori indietro nel tempo, ai primi decenni del Novecento, quando Crowley e Pessoa entrarono in contatto. A fare da tramite tra il passato ed il presente sarà la figura cardine di Ann Jurging, la quale condurrà con sé in Portogallo Harlan e compagni per risolvere il mistero relativo alla scomparsa di Crowley.

La sceneggiatura di Boselli svolge correttamente il suo compito, contaminando storia, atmosfere esoteriche ed avventura. La narrazione ha un discreto ritmo, anche se in alcuni punti risulta un po’ appesantita dai dialoghi.

I disegni di Michele Cropera invece si caratterizzano per uno stile raffinato, e vagamente evocativo, ciò che più serviva per creare atmosfera ad un albo che si deve nutrire di un certo tipo d’immagini.  Infatti, nonostante le vignette rispettino quasi sempre la classica gabbia bonelliana, sia Boselli che Cropera riescono a dare qualche variazione sul tema, ed a proporre alcune splash page che si contraddistinguono come le tavole più gustose dell’intero fumetto.

Il Suicidio di Aleister Crowley è quindi un fumetto che assolve al suo compito, e lo fa con buon mestiere. Storia, mitologia ed esoterismo s’intrecciano creando un’interessante trama, che mescola elementi vari.

Certo, avere a disposizione Aleister Crowley, Fernando Pessoa, e la mitologia Lovecraftiana significa mettere in gioco un potenziale narrativo esplosivo che questo albo non ha sfruttato a pieno. Ma le atmosfere sono suggestive, la storia è ricca di mistero, ed i disegni riescono a mettere in risalto la narrazione.

Il Suicidio di Aleister Crowley è perciò un buon albo che prosegue il filotto positivo degli ultimi mesi, e che è stato suggellato lo scorso mese da Pianeta di Sangue, la storia più appagante e interessante degli ultimi tempi vista sulla serie di Dampyr.

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