Durango 1: I Cani Muoiono d’Inverno – Recensione

Pubblicato il 20 Febbraio 2012 alle 12:17

Un altro classico personaggio va ad arricchire la nuova collana economica della GP Publishing: Durango detto Il Pacificatore, pistolero solitario che sembra uscito da un film di Sergio Leone o Sergio Corbucci.

Durango #1: I Cani Muoiono d’Inverno

Autore: Yves Swolfs
Casa editrice: GP Publishing
Provenienza: Francia
Prezzo: 2,90 €
Data di pubblicazione: febbraio 2012

Durango è un personaggio stranamente poco conosciuto qui da noi.

Dico stranamente per diversi motivi: in primis perché il personaggio è chiaramente ispirato agli eroi dei “nostri” spaghetti western ed in particolar modo prende spunto da un film del 1968 di Sergio Corbucci intitolato “Il Grande Silenzio”, gran bel film con l’accoppiata Trintignant/Kinski che il regista girò nella zona di Cortina d’Ampezzo (ma ovviamente nel fumetto c’è anche tanto “Django”, ormai mitico western di due anni prima con Franco Nero) e in secondo luogo perché questo personaggio di BD d’antan è stato, negli anni, pubblicato in Italia più volte: negli anni Ottanta a puntate nella rivista contenitore Lanciostory, negli anni Novanta grazie alla collana L’Eternauta Presenta ed infine, recentemente, in 4 volumi nel formato originale a colori proposti dalla Planeta.

Adesso questa bella saga (in tutto ne uscirono 13 episodi) di Yves Swolfs viene riproposta in formato bonellide ed in bianco e nero dai tipi della GP Publishing, che decidono così di proseguire la loro iniziativa di pubblicare classico materiale francofono in un formato per noi familiare come quello di Tex e Dylan Dog.

 

Dopo Wisher  di Latour e De Vita e Il Cacciatore dello stesso Swolfs ecco così arrivare in edicola questo fumetto a forti tinte western, con tutti gli stereotipi al posto giusto: l’eroe/pistolero solitario alla Clint Eastwood che viene sempre anticipato dalla sua fama quando arriva in città, i poveri abitanti del posto che vengono oppressi dai prepotenti di turno (per poi essere puntualmente salvati dal nostro antieroe) come ricchi possidenti con spregiudicate ambizioni espansionistiche o gruppi di violenti fuorilegge che vivono di rapine alle banche e razzie indiscriminate.

E ancora predicatori che provano a tenere unite piccole comunità dove la morale bigotta è sempre più forte di qualsiasi semplice decisione di buonsenso, furbe prostitute tanto coraggiose quanto intraprendenti, vecchi eremiti che se ne fregano di tutto e tutti, il “doc” del paese, paesaggi sterminati e variegati, dalla neve dei boschi alle zone desertiche ai confini col Messico, la violenza tanto esplicita quanto incontrollata delle terre di frontiera e così via.

Ma non mancano, bisogna aggiungere, le trovate originali o quantomeno divertenti, in particolar modo il ferimento alla mano di Durango proprio all’inizio delle sue avventure, incidente che costringerà il pistolero a far di necessità virtù per sopravvivere, legandosi magari la pistola all’arto come succede nel primo episodio oppure decidendo di usare un piccolo fucile a canne mozze nel secondo per sgominare la banda di malviventi che intende radere al suolo il villaggio.

Le due storie contenute in questo primo numero (la prima intitolata “I Cani Muoiono d’Inverno”, che da anche il titolo all’albo, ed ambientata per l’appunto tra le nevi invernali del Wyoming e la seconda col titolo “La Forza dell’Ira” ambientata sempre in Wyoming ma all’inizio dell’estate) scorrono via molto bene e Swolfs si dimostra tanto bravo nel disegno quanto nello scrivere e raccontare, anche se il tratto particolareggiato è sicuramente il suo vero punto forte: i suoi disegni sono talmente belli e definiti che la riduzione rispetto all’albo originale (in grande formato, come da tradizione francese) non ne sminuisce affatto la grande qualità ed anche il bianco e nero non mortifica la mancanza dei colori originali, anzi.

Questa iniziativa della GP comincia ad essere parecchio interessante ed anche se (ne sono sicuro) avrà fatto storcere il naso a più di un purista, l’idea di proporre materiale BD in un formato ridotto ed in bianco e nero non è del tutto da sottovalutare: è infatti un’ottima occasione per far conoscere ad un pubblico potenzialmente più vasto o ai lettori più giovani alcuni buonissimi fumetti (il prossimo albo pocket che sarà pubblicato in parallelo a Durango è l’ottimo Comanche splendidamente disegnato da Herman) dei nostri cugini d’oltralpe che magari risultano poco accessibili per il prezzo elevato o magari, chissà, per la veste editoriale (scommetto che qualche giovane appassionato lettore di fumetti alle prime armi non si avvicina ad alcuni albi perché “spaventato” dalle dimensioni del volume…).

Insomma, rendere più accessibili questi fumetti (ogni albo in fin dei conti costa solo 2,90 €) non può che essere una buona idea assolutamente da condividere ed appoggiare.

Voto: 7

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