Yellowstone 1×09 – The Unravelling Part 2 | Recensione

Pubblicato il 26 Agosto 2018 alle 15:00

Un season finale pesante come un macigno per Yellowstone e per il futuro della famiglia Dutton.

E’ tempo di season finale per Yellowstone, la serie creata da Taylor Sheridan (Soldado, Hell or High Water, Soldado, Wind River) e interpretata magistralmente da Kevin Costner.

Ci eravamo lasciati con l’ottavo episodio – la nostra recensione QUI – forse il più debole di questa prima stagione se non altro perché estremamente propedeutico a questo nono episodio e caratterizzato da una sceneggiatura più blanda e da una regia che aveva “rincorso” i vari personaggi. Avevamo anche sottolineato come il senso di quell’episodio era tutto contenuto nel titolo “unravelling” ovvero “disfacimento” con John Dutton che osservava inesorabilmente i sforzi andare in fumo accompagnati dalla perdita dei suoi alleati – la sua famiglia ma non solo – e un clamoroso rafforzamento dei suoi nemici.

Il nono ed ultimo episodio, intitolato The Unravelling Part 2, riprende queste premesse e le eleva all’ennesima potenza donandale un taglio estremamente personale.

L’episodio si apre con una nota positiva: l’indagine sull’uccisione dell’orso da parte di Rip viene derubricata a difesa personale dopo che si scopre che lo sceriffo ha manomesso le prove. Intanto John ha deciso di tagliare qualsiasi rapporto con Jaime ma la decisione si rivela più difficile del previsto con il governatore e l’ex-attorney general che gli comunicano che appoggeranno la candidatura del figlio e anzi cercheranno di eliminare lui da qualsiasi incarico pubblico.

John confessa a Rip di non sapere effettivamente quanto tempo ha a disposizione, ricordate il peggioramento delle sue condizioni, è quindi necessario stringere la morsa contro Dan Jenkins. Kayce torna a casa, dopo essere stato lasciato da Monica, e affiancato proprio da Rip inizia il suo “addestramento” sui segreti e le pratiche relative agli affari di famiglia.

John affida tutta la gestione legale, attuale e futura, a Beth – forse la più instabile dei suoi alleati ma l’unica veramente fedele pur nelle sue contorte maniere – mentre Jaime viene “ricattato” da una giornalista infiltratasi nello staff della sua campagna: un articolo “positivo” in cambio di confessioni sugli affari del padre.

L’eredità di un uomo è più importante dell’uomo stesso?

E’ questo il nucleo di questo season finale, che esplode letteralmente nella seconda metà dell’episodio, fornendoci l’effettivo disfacimento di quegli equilibri già così precari coltivati nel corso della stagione ma anche un disfacimento personale.

The Unravelling Part 2 si concentra, al livello di sceneggiatura, in maniera sapiente sull’evoluzione dei personaggi mentre a livello registico le soluzioni sono semplici ed efficaci e volte sottolineano la tensione crescente e palpabile di tutto l’episodio.

John Dutton avverte, come già fatto in più di un episodio, che il tempo a sua disposizione sta cadendo ma anziché ripiegarsi in inutili riflessioni esistenziali si rimbocca le maniche – ancora una volta Taylor Sheridan attinge a piene mani da una certa letteratura di frontiera per il suo protagonista – riorganizzando le sue “truppe”.

Emblematica e devastante è l’immagine della tavola apparecchiata ma a cui si siedono solo lui e la figlia Beth. Mentre Beth confessa di farà tutto il possibile per lui, al diavolo se la tavola non è mai stata completa, John le “rimprovera” che tutto quello che c’è da fare è proprio per il tavolo simbolo dell’eredità e di quello che rimane della famiglia.

E’ uno scontro ideale fra un atteggiamento nichilista e “l’impossibilità” di arrendersi al cambiamento.

Kevin Costner giganteggia ma in questo episodio brillano anche Kelly Reilly (Beth) forse il personaggio che si è evoluto in maniera più interessante nel corso della stagione e Cole Hauser (Rip) che ha incanalato perfettamente l’animo più oscuro e crime della serie.

Come prevedibile, l’episodio termina in un cliffhanger che fa presagire ad una vera e propria “guerra civile” nella seconda, già confermata, stagione con l’inserimento di alcuni personaggi interessanti che verranno sicuramente approfonditi.

Yellowstone, pur non essendo perfetta, è senz’altro una serie notevole che ha saputo fondere la tradizione del drama televisivo americano con una certa letteratura di frontiera e un retrogusto western in un mix sicuramente più maturo rispetto ad altri esperimenti simili ma che comunque potrebbe non incontrare i gusti di tutti i tipi di pubblico.

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