Daredevil Collection 20 – Typhoid Mary | Recensione

Pubblicato il 20 Agosto 2018 alle 11:00

Siete pronti per Typhoid Mary? Allora non potete perdere queste storie di amore, seduzione e violenza scritte da Ann Nocenti e disegnate da John Romita Jr, proposte da Panini Comics in questo volume di Daredevil Collection!

I fan di Devil sanno che uno degli elementi tipici delle sue storie è rappresentato dalle donne fatali. Matt Murdock è sempre stato sensibile al fascino femminile e non sono mai mancate vicende amorose con ragazze affascinanti e non di rado pericolose. Molti ricordano il suo sodalizio con la splendida Vedova Nera, co-protagonista del suo albo durante gli anni settanta. Il rivoluzionario Frank Miller, tuttavia, andò oltre quando ideò la sensuale ninja Elektra, forse il più grande amore del Diavolo Rosso.

In una sequenza di episodi ormai entrati nella leggenda dei comics, la bella e spietata Elektra distruggeva psicologicamente ed emotivamente Matt. Quando poi la controversa Ann Nocenti iniziò ad occuparsi di Daredevil decise di fare qualcosa di analogo. Come ho scritto in altre occasioni, la lunga e complessa run di Ann va annoverata come una delle migliori in assoluto della gloriosa esistenza editoriale di Devil ma suscitò parecchie critiche e discussioni, a causa delle nette prese di posizione politiche da parte dell’autrice.

Ann, infatti, usava Devil come pretesto per esprimere opinioni su svariati argomenti, con un atteggiamento massimalista che irritò numerosi lettori. Anche in questo volume di Daredevil Collection è così ma si tratta, comunque, di storie di elevata qualità. Il libro include i nn. 254/257 e 259/260 di Daredevil e sono importanti poiché viene introdotta una nuova, inquietante femme fatale: Typhoid Mary.

La Nocenti ideò la sua versione personale della saga di Elektra ma aggiunse riflessioni sul femminismo e sul ruolo della donna nella società. Tutto parte da Kingpin, l’arcinemico di Matt. Deciso a distruggerlo definitivamente, viene a conoscenza dell’esistenza di Typhoid Mary, killer pericolosa e spietata che ha la capacità di sedurre chiunque. Ma la situazione psicologica di Typhoid è a dir poco precaria. Soffre, infatti, di sdoppiamento della personalità.

In alcuni momenti è Mary Walker, una bellissima ex attrice, pudica e ritrosa, e inconsapevole di essere anche Typhoid. In altri, quest’ultima ha il sopravvento e, in preda a una strana febbre, compie azioni orribili e allucinanti, concedendosi una vita di sesso estremo e violenza. Typhoid è invece cosciente di essere Mary. Kingpin le assegna un compito diabolico: dovrà introdursi lentamente nella vita di Matt nei panni di Mary e sedurlo, fino a farlo innamorare. Nello stesso tempo, nel ruolo di Typhoid, dovrà attaccarlo. Ciò sarà possibile perché, quando Mary diventa Typhoid, il suo battito cardiaco cambia e il senso radar di Matt non può quindi riconoscerla.

A un certo punto, Typhoid dovrà rivelare la verità a Devil. Dirgli, cioè, di avere avuto una relazione con una donna che rappresenta tutto ciò che lui odia. Queste sono almeno le intenzioni di Kingpin ma, come avrete modo di scoprire, le cose saranno più complicate e lo stesso Wilson Fisk non si rivelerà immune al fascino velenoso di Typhoid. Ann Nocenti delinea quindi una story-line dai toni noir, coinvolgente e intrigante come non mai, valorizzata da testi e dialoghi da brivido.

Le storie hanno un giusto equilibrio di azione e introspezione e hanno l’indubbio merito di proporre un personaggio carismatico che in seguito sarebbe apparso spesso negli albi Marvel. Tutto si svolge in una New York oscura e sporca, dominata dal vizio e dal peccato e tormentata dalla presenza di villain perversi come Guerrigliero, i Selvaggi, Bullet, Ammo che appaiono tutti nel dirompente n. 259, e nemmeno gli eroi solari come la Torcia Umana, che ha un ruolo fugace nel n. 260, contribuiscono a rendere meno opprimente l’atmosfera delle trame.

I disegni sono di John Romita Jr. che inizia a liberarsi delle incertezze grafiche del passato, pervenendo a uno stile efficace e personale, un riuscito amalgama di elementi milleriani e influssi del padre, il grande John Sr. Il volume include poi il n. 10 di Punisher, scritto da Mike Baron e disegnato dall’ottimo Whilce Portacio. L’episodio si inserisce nella saga di Typhoid Mary ed è incentrato su un uomo che ha deciso di prendersela con un’industria farmaceutica, avvelenando i suoi prodotti.

La storia è narrata pure dalla Nocenti nel n. 257 di Daredevil. Nel caso di quest’ultimo, la trama è vista dalla prospettiva di Matt. In quello del Punitore, dall’ottica di Frank Castle. In entrambi i casi, i due personaggi mettono a confronto, con esiti drammatici, le rispettive concezioni della giustizia. Si tratta di un’operazione curiosa, dato che Ann esprime una posizione di estrema sinistra, mentre Baron ha una visione più conservatrice. Tutti e due, però, si rendono responsabili di una splendida avventura.

In definitiva, anche questa uscita di Daredevil Collection è da prendere in considerazione e piacerà a quei lettori che amano i fumetti di supereroi più sofisticati e maturi.

 

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