Spider-Man di Roger Stern Vol. 1 | Recensione
Pubblicato il 18 Agosto 2018 alle 11:00
Arriva il primo Marvel Omnibus che include le storie di Spider-Man scritte da Roger Stern! Scoprite uno dei più grandi autori dell’Uomo Ragno in questo mastodontico volume illustrato da John Byrne, John Romita Jr., Mike Zeck e altri illustratori, imperdibile per tutti i fan della Casa delle Idee!
Quando Jim Shooter divenne editor in chief della Marvel fece molto per svecchiare e innovare i vari albi della casa editrice. Concesse ampio spazio ad autori emergenti e seppe valorizzarne altri che da tempo si occupavano di svariate collane. Tra essi un posto di rilievo è occupato da Roger Stern che negli anni ottanta contribuì a migliorare il livello delle storie dell’Uomo Ragno, da tempo compromesse da un preoccupante calo qualitativo.
Di solito viene citato il suo contributo ad Amazing Spider-Man ma in principio Roger scrisse pure diversi episodi di un’altra collana ragnesca, Spectacular Spider-Man. Bisogna tuttavia dire che i risultati migliori li ottenne con Amazing. Panini Comics ha deciso di riproporre tutte le sue storie e questo primo volume include il n. 206 e i nn. 224/230 di Amazing Spider-Man e i nn. 43/61 di Spectacular Spider-Man. Avrete quindi modo di leggere i suoi iniziali archi narrativi.
Quando Stern incominciò a delineare le avventure di Peter Parker, era consapevole che il successo del personaggio era dovuto al nutrito gruppo di comprimari e alle vicende private dell’Arrampicamuri. Questi due elementi erano stati trascurati dagli autori precedenti e lentamente Roger ricomincia a mettere sotto la luce dei riflettori Jameson, la Zia May, Robbie Robertson e character ormai dimenticati come Debra Whitman.
Il suo obiettivo era ritornare alla tradizione e nello stesso tempo proporre nuove idee, mixando supereroismo e intrighi da soap opera. In questi episodi di Amazing Spider-Man, per esempio, Stern non rinuncia a usare villain classici come l’Avvoltoio ma fa apparire nemici più strampalati come Belladonna, Jonas Harrow e l’Insanicida. Particolarmente importante è poi il n. 226 in cui crea le premesse della discussa e intrigante love story tra l’Uomo Ragno e la bella e amorale Gatta Nera, destinata a diventare per un po’ di tempo il principale interesse amoroso del Tessiragnatele.
Vanno poi citati i nn. 226/230 di Amazing Spider-Man che presentano una lotta senza esclusione di colpi tra Spidey e l’inarrestabile Fenomeno, ben noto ai fan degli X-Men, con l’apparizione dell’inquietante Madame Web. Si tratta di una saga che ebbe un buon successo e che è spesso stata ristampata. Con Spectacular Spider-Man, invece, Stern si diverte a ideare storie dai toni classicamente supereroici, in linea con il tipico Marvel style.
Da un lato non mancano avversari classici come il già citato Avvoltoio e Mysterio, protagonista assoluto del celebrativo n. 50 in cui Stern omaggia le primissime avventure dell’era Lee/Ditko. Dall’altro propone criminali noti ma in genere non collegabili alle serie ragnesche: il viscido Cobra, l’esplosivo Nitro, il bizzarro Jack Lanterna che sarà una figura ricorrente nelle saghe di Stern, il farsesco Ringer, il quasi dimenticato Gibbon, lo Scarabeo e l’aggressiva Moonstone. Si tratta di episodi divertenti, ben scritti, certo non rivoluzionari ma efficaci.
Le storie sono illustrate da diversi disegnatori. Il n. 206 di Amazing Spider-Man si avvale del tratto elegante del grande John Byrne. I restanti numeri di Amazing sono appannaggio di John Romita Jr. che proprio con le storie di Stern incominciò a farsi conoscere ed apprezzare. Il suo stile è ancora lontano da quello aggressivo di oggi e sono evidenti i tentativi di collegarsi, in maniera personale, allo stile del padre, il leggendario John Sr. Tuttavia, Peter Parker, Jameson, la Zia May, Felicia Hardy e gli altri personaggi sono tutti ben caratterizzati.
Per quanto concerne Spectacular Spider-Man, invece, i penciler coinvolti sono numerosi e, bisogna dirlo, non tutti allo stesso livello. Ci sono Mike Zeck, celebrato disegnatore di Captain America e L’Ultima Caccia di Kraven che ci dona tavole impreziosite dal consueto stile plastico ed espressivo e la veterana Marie Severin, nome storico della Marvel, ricordata per Incredible Hulk, che, pur risultando datata, svolge un ottimo lavoro.
Il n. 52, incentrato sull’eroe ispanico Tigre Bianca, vede alle matite il contorto e suggestivo Rick Leonardi. Altri episodi sono illustrati dai poco accattivanti Jim Mooney, Luke McDonnell, Ed Hannigan e persino dal boss Jim Shooter. Il loro tratto è sovente grezzo e legnoso e non coinvolge più di tanto. Nel complesso, il primo Omnibus dedicato alle storie dell’Uomo Ragno di Roger Stern vale in ogni caso un tentativo. Se vi va di leggere una tipica serie di supereroi, questa è la proposta da prendere in considerazione.