Clean Room Vol. 1 – Immacolata Concezione | Recensione
Pubblicato il 13 Agosto 2018 alle 11:00
Volete dare una svolta positiva alla vostra vita? Unitevi alla Fondazione Mondo Sincero ma poi non lamentatevi delle conseguenze! Gail Simone ce ne parla in Clean Room, la nuova dirompente serie Vertigo disegnata da John Davis-Hunt.
Il self-help è un business e tante organizzazioni basate su di esso hanno guadagnato enormi fortune facendo leva sulle ansie e le insicurezze di svariate persone, tramite libri, dvd e corsi di autostima, spesso venduti a caro prezzo. Molte di queste realtà hanno un’impostazione settaria e non sono mancati casi di cronaca riguardanti abusi e crimini piuttosto gravi ai danni dei malcapitati che hanno scelto di unirsi a certi gruppi.
Questi contesti sono la tematica dominante di Clean Room, nuova serie Vertigo di Gail Simone, autrice ben nota ai DC fan. Usando i registri del thriller e dell’horror, denuncia la mancanza di scrupoli di certe associazioni in maniera netta. Tutto ruota intorno alla Fondazione Mondo Sincero, creata da Astrid Mueller, ex scrittrice di romanzi horror riciclatasi come guru. Da bambina è stata vittima di un’esperienza traumatica ma nel corso del tempo è riuscita a superarla, fino a gestire un impero economico.
Astrid è una donna potente e i suoi seguaci si trovano negli ambienti finanziari, politici e mediatici. Tantissime star di Hollywood, inoltre, seguono i precetti di Astrid. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Astrid, infatti, non ha scrupoli e la sua organizzazione è una vera e propria setta pronta a distruggere chiunque possa costituire un ostacolo. La reporter Chloe Pierce, per esempio, potrebbe causare parecchi fastidi.
Il suo fidanzato era un fedele seguace della Mueller e si è suicidato leggendo uno dei suoi libri. Chloe è convinta che ci sia qualcosa di poco chiaro nel suo suicidio e che la Fondazione Mondo Sincero nasconda attività losche. Decide quindi di indagare e presto si renderà conto che le sue impressioni sono giuste. Tuttavia, la situazione è più folle e terrificante di quanto si possa ipotizzare. Un ruolo importante nella trama lo giocano orribili entità in grado di possedere gli esseri umani, con conseguenze agghiaccianti.
Ma è davvero così? Si tratta di realtà o di un’allucinazione provocata dalle tecniche di manipolazione mentale della Mueller? E che cosa succede nella misteriosa Stanza Bianca, un luogo a cui solo una ristretta cerchia di individui può accedere? Gail Simone scrive un thriller avvincente, caratterizzato da un buon ritmo narrativo. E’ palese il riferimento a Scientology, dal quale riprende parecchie idee. La Mueller è un’ex scrittrice così come lo era Ron Hubbard, fondatore del discusso movimento religioso.
Le entità della storia richiamano i thetan di Scientology e la Clean Room allude alle sessioni ‘clear’ che i seguaci di Hubbard applicano. Le star di Hollywood che seguono i precetti della Mueller sono controfigure di Tom Cruise e John Travolta, adepti di Scientology, appunto. C’è inoltre uno strampalato congegno, il Cloudbuster, mutuato dalle teorie di un altro controverso pensatore, Wilhelm Reich, simile nel nome al Troubleshooter usato dagli scientologisti. Appare, infine, uno scienziato bisessuale che fa venire in mente il controverso artista underground Otto Muehl. Se c’è un appunto da fare alla Simone è proprio il fatto di non aver inventato nulla ma di essersi limitata a usare concetti preesistenti, adattandoli al tipo di vicenda che intendeva raccontare.
Ciò non toglie, tuttavia, che Clean Room sia una serie dalle grandi potenzialità. I primi sei episodi inclusi in questo tp fanno quindi ben sperare. I disegni sono del bravo Jon Davis-Hunt che ha un tratto elegante, pulito, dinamico e fluido che rende spiazzanti le pagine incentrate sugli omicidi, il sangue, le mutilazioni e le visioni spaventose presenti nella trama. Ha la capacità di caratterizzare in modo convincente i personaggi e le donne, in particolare, sono dotate di una sensualità innegabile ed evocano erotismo e perversione pressoché in ogni vignetta.
Nel complesso, come ho già scritto, Clean Room è una serie non priva di potenzialità e vale un tentativo. Di sicuro piacerà agli estimatori dell’horror e del thriller e ha il merito di mettere in guardia il lettore dai pericoli rappresentati da fantomatici gruppi dagli intenti subdoli che promettono con troppa faciloneria miglioramenti emotivi ed esistenziali. Da provare.