Invincible Universe Vol. 1 – Sul Filo del Rasoio | Recensione
Pubblicato il 9 Agosto 2018 alle 11:00
Prosegue la serie Guarding The Globe cambiando però nome, fissando definitivamente le coordinate dell’Invincible Universe.
Solamente un genio versatile come Robert Kirkman poteva trattare di supereroi in un mondo dove, il fumetto, è stato portato alla ribalta proprio da questo genere, di cui DC e Marvel sono da tempo padroni incontrastati.
Con Invincible però, il papà di The Walking Dead ha offerto una nuova prospettiva sui personaggi con poteri e Invincible Universe, che prosegue con un nuovo nome la serie Guarding The Globe, non fa che cristallizzare definitivamente l’universo di questi variegati personaggi.
Invincible Universe vol.1 – Sul filo del rasoio si apre con Cecil Stedman, direttore dell’ Agenzia di Difesa Globale, che deve far fronte alla scia di cadaveri e distruzione seguite alle azioni di Dinosaur.
Tutto il volume, abbastanza eterogeneo nella narrazione grazie ai vari capitoli con un diverso punto di vista, comunica il senso di distruzione lasciato dall’allagamento del pianeta: i vari eroi, nonostante siano distrutti (sottolineata ancora una volta la loro umanità, nonostante i particolari poteri) devono affrontare i loro problemi personali mettendo al primo posto sempre la missione, ovvero salvaguardare e ricostruire la vita dei cittadini.
Kid Thor prova riflette sul suo improvviso ritorno in vita, El Chupacabra sui suoi problemi di alcolismo che lo riempono di sensi di colpa, Kaboomerang e Outrun tentando di ricostruire una relazione, mentre l’azione propone il ritorno di un vecchio cattivo e di una grande nuova minaccia, che rischia di minare l’equilibrio delle Nazioni Unite. Supereroi e politica, per un’azione dal sapore fantascientifico misto alla spy-story… qualcosa di molto più grande e adrenalinico, però, sembra iniziato!
Ogni capitolo, quasi a sé stante come dei pezzi di un puzzle, va poi a confluire nel finale e ad alimentare l’incombenza di un pericolo che i i Guardiani del Globo si troveranno a fronteggiare in prima linea.
L’azione, come al solito, non manca, così come i colpi di scena, per la narrazione di Phil Hester sempre “sul pezzo” e in pieno stile kirkmaniano e il disegno affidato a Todd Nauck e Gabe Elteab che piega il più tradizionale stile dei comics supereroistici per adattarsi alle atmosfere.
Personaggio principale, insieme ovviamente al team di eroi (trattati però più singolarmente per quanto riguarda il punto di vista psicologico, che nell’insieme del gruppo) è il senso di distruzione dal quale questo volume nasce e da cui si vuole sviluppare: tra le pagine, si percepisce forte la volontà del pianeta di voler ricominciare da capo e tutti, in diversi modi, abbracceranno questa la speranza di poter costruire un avvenire migliore. Bene individuale dunque che viene messo in secondo piano rispetto a quello comune, concetto ben rappresentato anche dal cattivo egocentrico di turno.
Persino l’ambizioso e duro Stendman dovrà piegarsi a questo clima di rinascita che sboccia nel finale dalla sofferenza, simbolo di un percorso iniziato che sta già dando i suoi frutti… il prossimo capitolo, però, promette già altri colpi di scena, coi Guardiani, Invincible, Tech Jacket e lo stupefacente Wolf-Man pronti ad attaccare per primi e a superare finalmente, in maniera attiva, il trauma dell’allagamento.
Gli eroi si rialzeranno insieme alla Terra, o soccomberanno per sempre?