Preacher 3×06: “Les Enfants du Sang” | Recensione

Pubblicato il 30 Luglio 2018 alle 17:00

Preacher assume i toni del caper-movie in Les Enfants du Sang, sesto episodio della terza stagione.

Proprio ora che nei cinema nostrani è in programmazione Ocean’s Eight di Gary Ross, nuova iterazione della saga heist creata nel 2001 da Steven Soderbergh con Ocean’s ElevenSeth Rogen ed Evan Goldberg strutturano il sesto episodio della terza stagione di Preacher intorno ad una rapina. Eppure la sequenza non sarà la colonna portante della puntata, che ha tanto, tanto altro da dire.

In Les Enfants du Sang, probabilmente l’episodio più denso e riuscito della nuova stagione della serie AMC, la sceneggiatrice Rachel Wagner riempie i 45 minuti diretti da Laura Belsey con le tematiche più disparate, dalle tribolazioni esistenziali di Eugene alle riflessioni sull’immortalità di Cassidy il vampiro. Preacher non è il primo spettacolo che può venire in mente quando si pensa all’introspezione o allo studio caratteriale di un personaggio, eppure questo episodio riesce ad inquadrare perfettamente la psicologia di Cassidy e riflettere sulla pericolosità di uno dei più grandi desideri dell’uomo, la vita eterna.

Nel caso del nostro vampiro tossico preferito, l’immortalità significa guardare i propri cari invecchiare e morire in un ciclo infinito ed infrangibile di lutto e perdita. La serie sa benissimo che queste riflessioni sono già state fatte altrove – e se vogliamo anche in maniera più approfondita – ma vedere Cassidy nella crack-house mentre canta la ninna nanna che una volta cantava a suo figlio in un reparto maternità è qualcosa che colpisce, qualcosa di commovente e allo stesso tempo inquietante come non si vedeva da tempo.

Finora, poi, non lo avevamo visto interagire con altri membri della sua razza. E la Wagner non poteva fare un lavoro migliore nel contrapporlo ad Eccario, il leader carismatico del gruppo di vampiri Les Enfants du Sang, interpretato con velluta perfezione ed eleganza da Adam Croasdell. I due non potrebbero essere più diversi, con Cassidy trasandato e rozzo ed Eccario che è l’emblema della raffinatezza: il leader vampiro vorrà mostrare a Cassidy cosa vuol dire raggiungere il vero potenziale della vita da vampiro, ed il rapporto fra i due non risultato solo molto divertente, ma è anche gestito in maniera credibile e organica, e finalmente possiamo dire che la mossa di far allontanare Cassidy da Angelville ha ripagato (soprattutto nel rapporto con Tulip: la scena della telefonata fra i due è uno dei momenti chiave dell’episodio).

Altro snodo cruciale della puntata è il duello fra Herr Starr e Allfather: Pip Torrens e Jonny Coyne danno il loro meglio nella sequenza, e la regia della Belsey sottolinea in maniera esemplare tutti i passaggi più comici, soffermandosi spesso sulle reazioni esterrefatte di Starr alle parole del superiore. Anche il montaggio viene utilizzato per enfatizzare l’effetto comico, e Torrens è abilissimo nel riflettere l’imbarazzo del suo personaggio, portando una dose non trascurabile di vulnerabilità e umorismo al finora sempre rigido e inflessibile Herr Starr.

La scena resterà esilarante anche riguardandola più e più volte, soprattutto per come l’imbarazzo di Starr è contrapposto alla figura enorme, inquietante, grottesca e intimidatoria dell’orribile e disgustoso Allfather. Il cui peso speriamo si farà sentire anche nelle prossime puntate … letteralmente.

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