Orfani: Sam 9 & 10 | Recensione

Pubblicato il 4 Agosto 2018 alle 11:00

Riuscirà Sam a tenere nascosta la posizione di Perseo e Andromeda alla Juric all’alba di quello che si prospetta come lo scontro finale?

Dopo l’interludio dedicato alla resurrezione della Juric dell’ottavo albo – la nostra recensione QUI – ne Gli Ultimi Cavalieri, nono albo di Orfani: Sam, riprendiamo le fila dello scontro iniziato nel settimo albo – la nostra recensione QUI – con Ringo, e i suoi doppelganger virtuali, impegnati insieme a Sam, anche lei coadiuvata da altrettanti doppioni virtuali, a nascondere Perseo e Andromenda dalla Juric che, entrata nel Gateway, aveva assunto la mostruosa forma di un drago.

Mentre lo scontro procede serrato, con Ringo e Sam in evidente affanno contro la superiore “potenza di fuoco”, nel mondo reale le cose non procedono affatto bene: la sua flotta, guidata dal generale Petrov, inizia il bombardamento della base lunare. L’idea della Juric è infatti quella di un doppio attacco!

Marta è quindi costretta a disconnettere momentaneamente Ringo dal Gateway che è però riuscito a strappare un importante indizio sulla reale posizione dei due bambini a Sam; respingendo un primo attacco diretto alla base i Ribelli inoltre guadagnano un inaspettato alleato…

Nel frattempo, pur di non consegnare la base lunare alla Juric, Cesar ha piazzato delle cariche esplosive in punti strategici pronti ad essere detonate al momento opportuno e per fare più danni possibili sia alla base che alla flotta mentre Ringo, nuovamente connesso, “salva” le identità virtuali di Sam, Perseo e Andromeda.

Roberto Recchioni Michele Monteleone, pur preparando il terreno per l’oramai imminente finale, non disdegnano nuovi capovolgimenti di fronte infarcendo questo nono volume di tantissima azione mantenendo così sempre altissima l’attenzione fra citazioni sparse e tributi ai grandi classici del genere.

Buono nel complesso il lavoro a sei mani ai disegni di Pietrantonio Bruno, Simone Di Meo, Andrea Pompeo che “sporcano” questo albo con tratto graffiante unendo, in termini di coreografie e costruzione della tavola, certe influenze ricondubicibili al mitico Aurelio Galeppini e alle più classiche sparatorie texiane sia ai più moderni disegnatori di provenienza americana – Ryan Ottley su tutti.

Orfani: Sam 9 – Gli Ultimi Cavalieri segna decisamente l’inizio dell’arco narrativo finale della serie con piglio decisamente abrasivo.

Come era lecito aspettarsi il decimo albo di Orfani: Sam, intitolato Guerra Civile, preme sull’acceleratore puntando tutto sull’azione.

La Resistenza proveniente dalla base lunare sfrutta il nuovo, inaspettato alleato, l’ex-governatore Garland che fornisce importanti informazioni sulle difese di Itaca e sui suoi punti deboli che permetteranno l’accesso indisturbato alla città.

Mentre Perseo, Andromeda e Sam vengono localizzati nel Dente Spezzato, nel cuore della città, e risvegliati per Ringo si profila una doppia battaglia: nel Gateway contro la proiezione cibernatica della Juric, aiutato da tutti gli Orfani, mentre nella realtà l’assalto a Itaca dovrebbe servire come diversivo per un attacco frontale alla vera Juric.

Il punto è non far cadere in mano alla dittatrice Perseo e Andromeda ma come spesso accade basta un attimo affinché l’inerzia della battaglia muti radicalmente…

C’è poco da pensare in Guerra Civile: si pianifica, si agisce, si spara e si spera. In questo senso Roberto Recchioni Michele Monteleone non hanno più pedine da piazzare sulla scacchiera piuttosto devono iniziare a far combaciare i pezzi disseminati lungo la stagione creando così un finale organico e soddisfacente.

Ecco come la lunga battaglia nel Gateway con i suoi rimandi alla primissima stagione sembra voler quasi chiudere un cerchio con tutto quell’immaginario videoludico/fantascientifico che di quella stagione costituiva un importante fonte di ispirazione.

Il grafico a 12 (!) mani di Luigi Formisano, Fabrizio Des Dorides, Pietrantonio Bruno, Giorgio Spalletta, Luca Maresca, Gianluca Maconi è davvero encomiabile riuscendo a confezionare un albo che risulta omogeneo e caratterizzato da un approccio estremamente spigoloso e dinamico che si adatta perfettamente alla ritmo sostenuto dell’albo.

Il cliffhanger finale poi non lascia presagire nulla di buono per i nostri “eroi” e per il penultimo albo che tecnicamente chiuderà le vicende prima del dodicesimo, e “celebrativo”, albo.

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