Horizon Vol. 2 – Ricordo | Recensione
Pubblicato il 19 Luglio 2018 alle 17:00
saldaPress propone il secondo volume di Horizon, intitolato Ricordo. La serie fantascientifica distopica che ci riporterà a vedere i Terrestri come una lontana razza aliena che vuole invadere i protagonisti della storia. Edita da Image/Skybound è realizzata da Brandon Thomas ai testi, Juan Gedeon ai disegni e Frank Martin e Mike Spicer ai colori.
Zhia Malen è venuta con la sua squadra sulla Terra per assicurarsi che l’umanità non possa più mettere in pericolo il suo pianeta natale, Valius.
Dopo aver sferrato il primo, devastante attacco, ora Zhia può dare un volto e un nome al suo principale nemico: Keplero. Tuttavia, la sua ultima vittoria è stata offuscata dai sacrifici che è stato necessario compiere. Adesso, però, se Zhia e i suoi vogliono tornare su Valius, devono prima sopravvivere a una gigantesca tempesta che si sta per abbattere su di loro.
Torna Horizon, l’innovativa serie sci-fi targata Skybound, con un secondo capitolo adrenalinico ed emozionante che conferma il talento di Brandon Thomas e Juan Gedeon.
Il primo numero era incentrato su Zhia e le sue capacità di adattamento sulla Terra dove deve trovare un altro alieno, Mariol, il secondo volume, invece, allarga l’attenzione. Veniamo a conoscenza di un nuovo alieno che è venuto sulla Terra, Davix. Il suo tratto distintivo sono gli occhiali da sole. Con lo svilupparsi della vicenda, ci rendiamo conto che è inseguita da un misterioso drone.
Il Ricordo richiede un tempo di lettura e una concentrazione maggiori di quelle che già richiedeva il primo volume.
Se non si fa troppa attenzione, bisogna tornare indietro e rileggersi alcuni passaggi che potrebbe sembrare un po’ confusionari, il fatto poi che Zhia e Davix siano molto simili – unico tratto distintivo sono gli occhiali da sole – di certo non aiuta.
Per il resto, soprattutto gli eventi del finale che riguardano Zhia, sono piuttosto chiari e ben orchestrati, e innaffiati da una massiccia dose di azione che culmina con la squadra che attacca un accampamento di soldati. E’ sorprendente e curioso vedere come la Terra sia in grado di invadere il pianeta dei protagonisti pur avendo le loro stesse competenze e tecnologie.
Il finale è ovviamente aperto e lascia alcune sottotrame in sospeso, che dovranno essere approfondite ed eventualmente chiarite con il terzo volume.
La serie nel totale vale molto e vale la pena proseguirla, nonostante alcuni passaggi, più in questo volume che nel primo, non sono comprensibilissimi a una prima lettura. Il consiglio che mi sento di dare a chi si approccia a questa serie è quello di leggerla lentamente. Concludere un numero e avere la consapevolezza di dove siamo arrivati, senza pensare a “probabilmente comprenderò meglio proseguendo”.
Juan Gedeon e Mike Spicer continuano a migliorare la resa grafica numero dopo numero. Stanno diventando sempre più audaci, il che li rende un team artistico da non sottovalutare.
In particolar, nel numero centrale del volume, Gedeon rende molto bene la pericolosità di Sherrie Davix. Si comporta costantemente come una persona che è rabbiosa e letale, soprattutto quando entra in azione. I colori di Mike Spicer fanno meraviglie anche con la profondità e l’attenzione posta nei dettagli. Ne è un esempio l’uso delle sfumature di blu per la realizzazione non solo degli ambienti freddi ma anche per il colore della pelle degli alieni.