The Fuse Vol. 3 – Perielio | Recensione
Pubblicato il 17 Luglio 2018 alle 10:00
Il terzo volume della serie fanta-poliziesca della Image Comics è già disponibile nelle fumetterie.
I crimini e gli intrighi sulla città orbitante sono tornati. Continua a svilupparsi l’intricata trama di The Fuse, il fumetto della Image Comics che incrocia il police procedural con il fantascientifico (qui la recensione dei primi due volumi). Questa volta i poliziotti Klem Ristovych e Ralph Dietrich si troveranno ad affrontare ben due casi intricati.
Tre donne vengono ritrovate uccise, le dinamiche delle morti sono molto simili. Dietro questi omicidi si pensa che possa esserci un serial killer feticista dei capelli. Nel frattempo si sta per svolgere la festa del “Carnevale del Perielio”, ed una fazione di popolo ribelle è pronta a chiedere l’autonomia dalla Terra. L’aria da rivoluzione porta con sé una minaccia che rischia di mettere in pericolo la vita delle migliaia di persone accorse al Perielio per celebrare il carnevale.
Continuano gli intrighi all’interno della ex stazione orbitale, ormai diventata un vero e proprio centro abitato. Investigazioni, misteri, nuove uccisioni e colpi di scena si alterneranno nel fumetto creando suspense e curiosità.
Ciò che più intriga di The Fuse è la tematica socio-politica, spesso introdotta, ma mai veramente approfondita. Nel corso dei tre volumi fino ad ora pubblicati dalla Image Comics (ed in Italia da Saldapress) abbiamo la possibilità d’intravedere ciò che fa da contorno alle investigazioni dei due poliziotti protagonisti, ma che, invece, meriterebbe di stare al centro della scena.
Anche stavolta infatti si ha la sensazione di trovarsi davanti ad un fumetto eccessivamente dilatato nella narrazione, e che potrebbe esprimersi al meglio tirando fuori, una volta per tutte, le atmosfere da fanta-thriller dai contorni distopici che fa intravedere senza mai esaltare.
Infatti, la storia di appendice a questo terzo volume, scritta da Ian Mayor intitolata Tabloid, nella quale seguiamo le vicende di una giornalista che indaga all’interno del The Fuse sui traffici del criminale Escobar, mette in evidenza tutto il potenziale dell’ambiente che fa da contorno alla città orbitante, ancora più della storia principale.
I testi di Anthony Johnston riescono, in alcune parti della storia, a catturare la curiosità del lettore mentre in altre la dilatano e non si focalizzano adeguatamente su ciò che essenziale. Ne risulta quindi una narrazione eccessivamente dilatata, e che in alcuni momenti appare dispersiva.
I disegni di Justin Greenwood, il cui stile mischia il cartoonesco con l’espressionistico, sono interessanti, ma non riescono a catturare il perfetto mood da spy-story. Aspetto che invece viene esaltato dai disegni di Mack Chater e dai colori di Abby Ryder nella storia d’appendice.
The Fuse è un fumetto che avrebbe un ampio potenziale ma che ancora non è riuscito ad esprimersi al meglio. Ci auguriamo quindi che la trama principale venga ben focalizzata nel prossimo volume e che metta al centro tutte le potenzialità di questa interessante storia fantascientifica e investigativa.
Image Comics ha sempre dalla sua l’intenzione di proporre contenuti più originali possibili, ma a volte subisce le narrazioni eccessivamente dilatate di alcuni sceneggiatori, i quali seguono un modello tanto in voga oggi nei telefilm, e che a volte non rende bene sul medium fumetto (ed anche sul piccolo schermo).
Questo terzo volume di The Fuse ha comunque dalla sua una buona struttura da police procedural, con ampie possibilità di sviluppare una storia dalle venature distopico-fantascientifiche che chiede solo di essere finalmente portata fuori, ed espressa in tutto il suo potenziale.