Lo Stupefacente Wolf-Man Vol. 2 – Eredità di Sangue | Recensione
Pubblicato il 13 Luglio 2018 alle 17:00
La serie di Robert Kirkman con protagonista il lupo mannaro supereroe è tornata.
Gary Hampton ha subito le due perdite più grosse che un essere umano possa mai sopportare: la scomparsa della moglie, e quella indiretta della figlia. Lo Stupefacente Wolf-Man si trova a vivere una terribile situazione. Come ne uscirà fuori?
Il geniale Robert Kirkman prosegue il racconto della straordinaria vita di un prescelto trasformato in licantropo, che aveva deciso di dedicare tutto sé stesso al bene, e che invece si ritrova ad essere braccato dalla polizia, e ingiustamente accusato dalla figlia.
Dopo un primo volume (qui la nostra recensione) all’interno del quale avevamo conosciuto i protagonisti di questa serie, che si rivolge ad un pubblico prevalentemente adolescente ma in grado di attirare anche i più adulti, ora la situazione per il nostro Wolf-Man si fa sempre più difficile.
L’aspetto veramente particolare di questo fumetto è che, nonostante i dialoghi usati da Kirkman, ed i disegni di Howard vadano alla ricerca di un pubblico di fascia d’età abbastanza bassa, le vicende, il grado di violenza, ed i tormenti dei personaggi sono degni delle storie più mature.
Le sfaccettature con le quali viene rappresentato il personaggio di Gary Hampton, e tutti i character collaterali (dalla figlia Chloe, al gruppo di supereroi Actioneers), ci riporta ai fumetti più maturi di Kirman, da The Walking Dead ad Outcast.
Durante questo secondo volume, intitolato Eredità di Sangue, ritroveremo Gary Hampton alle prese con il tentativo di scagionarsi dall’omicidio della moglie, e con il confronto faccia a faccia con il suo mentore, il licantropo che lo ha prescelto per trasformarlo in Wolf-man.
Dall’altra parte invece incontreremo la nemesi di Wolf-Man, il vampiro Zecheriah, un villain piuttosto sfaccettato che, attraverso un flashback racconta le sue secolari origini, riuscendo a giustificare la propria causa e quella dell’intera razza dei succhiasangue.
Così come dicevamo in precedenza Kirkman, nonostante faccia uso di dialoghi non molto impegnativi, riesce comunque a caratterizzare bene i personaggi e ad imprimere una certa drammaticità alla narrazione. Rispetto al primo volume Eredità di Sangue è meno ricco di colpi di scena, ma mantiene una piacevole scorrevolezza.
Mentre i disegni di Jason Howard, nonostante mantengano uno stile cartoonesco riescono ad imprimere espressività ai personaggi, e a non risparmiarsi in quanto a violenza.
Insomma, Lo Stupefacente Wolf-Man è una delle serie più riuscite di Robert Kirman, uno degli autori più rivoluzionari della storia del fumetto degli ultimi vent’anni, che da un paio di anni sta cercando di portare la sua originalità all’interno di fumetti di una fascia d’età completamente diversa rispetto a quella a cui si è rivolto fino a poco tempo fa (Super Dinosaur ne è un esempio).
L’esperimento di Lo Stupefacente Wolf-Man fino ad ora è più che riuscito. Il tentativo di mescolare atmosfere horror, supereroismo, ed un approccio meno maturo e più fanciullesco alle storie ha portato ottimi risultati. Lo Stupefacente Wolf-Man è una serie che ispira curiosità nel lettore, e siamo sicuri che il proseguimento delle pubblicazioni (in Italia portate avanti da Saldapress) ci regalerà una trama sempre più avvincente, ed in grado di conquistare un pubblico trasversale.