I migliori film del 2018 – PARTE 1

Pubblicato il 16 Luglio 2018 alle 12:00

Riviviamo insieme questi primi mesi del 2018 con i migliori 10 film usciti nelle sale italiane.

Siamo giunti a metà 2018, ma finora nelle sale cinematografiche nostrane si sono susseguiti tantissimi film degni di nota. Da successi internazionali di registi italiani a blockbuster campioni d’incasso, passando per suggestivi thriller autoriali e fantasy/sci-fi avvincenti e romantici, vediamo quali sono stati i migliori film di questa prima parte dell’anno corrente.

Segnatevi questi titoli, perché alcuni di loro potrebbero tornare a fine dicembre per la classifica definitiva dei più bei film del 2018.

10. Chiamami Col Tuo Nome, di Luca Guadagnino – 25 gennaio

“Non solo quello di Luca Guadagnino è uno dei film dell’anno, ma è anche uno dei film d’amore adolescenziale più belli degli ultimi tempi: attraversato da una dolcezza unica, un’eleganza squisita e atmosfere caldissime che mescolano l’erotismo di Bernardo Bertolucci con la pittura di Pierre-Auguste RenoirChiamami Col Tuo Nome è un capolavoro di emozioni e sensualità capace di rapire i sensi dello spettatore e trascinarli indietro nell’adolescenza, nell’estate della vita.”

Recensione completa: Chiamami col tuo Nome

09. La Forma dell’Acqua, di Guillermo Del Toro – 14 febbraio

La Forma dell’Acqua di Guillermo Del Toro è una favola adulta sul razzismo, sulla solitudine e sul sentirsi diversi dagli altri: è un film divertente, coinvolgente, con ottimi momenti di tensione, squisitamente romantico, velatamente erotico (troppo velatamente, forse, c’è molta concretezza ma spesso e volentieri accade fuori campo) e visivamente appagante.”

Recensione completa: La Forma dell’Acqua

8. Il Filo Nascosto, di Paul Thomas Anderson – 22 febbraio

Il Filo Nascosto rappresenta una perfetta chiusa della poetica del cinema di Paul Thomas Anderson nel XXI secolo: se il cineasta losangelino ci aveva raccontato della ricerca dell’amore e della pace interiore nella vita di coppia in Ubriaco d’Amore, se ci aveva spiegato la ricerca del potere e la bramosia capitalista ne Il Petroliere, se ci aveva delineato gli effetti dell’amore negato sull’anima umana (e soprattutto sulla psiche) in The Master, Il Filo Nascosto lega con precisione sartoriale (il gioco di parole era d’obbligo) tutti gli argomenti dei film precedenti, ma allo stesso tempo se ne distacca notevolmente assumendo toni da romanzo gotico (c’è un po’ di Jane Eyre), da thriller hitchcockiano (c’è anche un po’ di Rebecca – La prima moglie), da mèlo intrigante, seducente, sinuoso e insinuante.”

Recensione completa: Il Filo Nascosto

7. Annientamento, di Alex Garland – 12 marzo

“Probabilmente un capolavoro, sicuramente un instant-cult, il secondo film di Alex Garland è il frutto dell’inspiegabile e irripetibile unione a tre fra il Kubrick di 2001: Odissea nello Spazio, il Coppola di Apocalypse Now e l’Andrej Tarkovskij di Solaris. Se questi tre capolavori assoluti della storia del cinema potessero partorire in qualche modo sconosciuto e alieno un figlio di celluloide, quel figlio sarebbe Annientamento.

Recensione completa: Annientamento

6. I Segreti di Wind River, di Taylor Sheridan – 5 aprile

“E’ un western dall’ambientazione innevata (come Il Grande Silenzio di Corbucci o La Belva di Wellman) ed è interessante notare come Taylor Sheridan sfrutti l’ambientazione delle sue storie come metafora per il loro contesto: se la droga e la sete di denaro (Sicario ed Hell or High Water) venivano riassunte dall’afa, dal sole cocente e dal sudore, allora viene da se che i venti ghiacciati e i boschi sepolti dalla neve che fanno da sfondo a I Segreti di Wind River rappresentano la perdita e il lutto che gravano sui personaggi del film.”

Recensione completa: I Segreti di Wind River

5. Ghost Stories, di Andy Nyman e Jeremy Dyson – 19 aprile

“Volendo scomodare Aristotele si potrebbe cercare di spiegare Ghost Stories di Jeremy Dyson e Andy Nyman appoggiandosi comodamente sul ragionamento concatenato deduttivo-dimostrativo del sillogismo: il grande cinema è un trucco, un inganno (ne sanno qualcosa i fratelli Nolan); Ghost Stories è un trucco, un inganno, e pure uno piuttosto astuto e sofisticato; viene da se, dunque, che Ghost Stories è grande cinema.”

Recensione completa: Ghost Stories

4. Avengers: Infinity War, di Anthony e Joe Russo – 25 aprile

Tra Le Due Torri e L’Impero Colpisce Ancora, il diciannovesimo film dell’operazione cinematografica commerciale più geniale e avveniristica di tutti i tempi, Avengers: Infinity War di Anthony e Joe Russo è un capolavoro pop di proporzioni epiche: il film, epilogo dei primi dieci anni del Marvel Cinematic Universe, riesce a sembrare non la diretta conseguenza del successo dei diciotto capitoli che l’hanno preceduto, ma la linea del traguardo di quei capitoli, come se non fosse stato semplicemente orchestrato e poi assemblato strada facendo, ma come se già dai tempi del primo Iron Man di Jon Favreau in casa Marvel sapevano dove volevano andare a parare. E volevano arrivare qui: all’Infinito.

Recensione completa: Avengers: Infinity War

3. A Beautiful Day, di Lynne Ramsay – 1 maggio

“Citando Taxi Driver e Il Grande Sonno, Lynne Ramsay ci accompagna in un neo-noir psichedelico, conflittuale ed esistenziale, molto più interessato ad analizzare e mostrare le devianze di una psiche irrimediabilmente compromessa (e di una società altrettanto devastata) che a intrattenere il pubblico della domenica. Tra sequenze oniriche sconcertanti e incommensurabilmente poetiche, A Beautiful Day è una visione tragica e allucinata sulla sofferenza della mente e dell’anima che vi lascerà allibiti come uno schiaffo in faccia senza preavviso e privi di fiato come una ginocchiata nelle costole di un aggressore che non avete sentito arrivare.

Recensione completa: A Beautiful Day

2. Dogman, di Matteo Garrone – 17 maggio

“Un quartiere surreale, al di là del tempo, un 1988 con i computer e i televisori al plasma, palesemente debitore – da un punto di vista visivo e pittorico (Matteo Garrone era un pittore) – ai paesaggi western, o a quelli post-apocalittici di Mad Max, o perfino alla Coney Island de I Guerrieri della Notte di Walter Hill. Dogman è un limbo metafisico, una realtà sospesa sull’irrealtà, un mondo che sembra il nostro ma che forse non lo è (oppure si), un purgatorio nel quale per i personaggi che lo abitano si alternano costantemente gioie e dolori. Un purgatorio governato da un diavolo, un diavolo ingestibile, inarrestabile, padrone di ogni cosa, di ogni vita e di ogni destino.”

Recensione completa: Dogman

1. Il Sacrificio del Cervo Sacro, di Yorgos Lanthimos – 28 giugno

Il Sacrificio del Cervo Sacro è un film che gioca fra comicità e orrore, i due capisaldi della poetica di Yorgos Lanthimos: non è tanto una comicità divertente, però, quanto una disarmante, e l’orrore non vuole spaventare ma mettere a disagio. E il film riesce a fare entrambe le cose alla perfezione. Mentre la steady cam segue i protagonisti lungo i corridoi (Kubrick) e la disturbante colonna sonora, che propone composizioni di musica classica (ancora Kubrick) distorte e riarrangiate, vibra nei nostri cuori attraverso ogni scena, non riuscirete a staccare gli occhi dallo schermo nonostante le numerose, ambigue ed inquietanti stranezze che vi ritroverete ad osservare.”

Recensione completa: Il Sacrificio del Cervo Sacro

Ci rivediamo a dicembre. Secondo voi quanti dei film di questa classifica riusciranno a rientrare anche in quella definitiva? Fatecelo sapere nei commenti!

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