Un’Estate Italiana di Enrico Brizzi & Denis Medri | Recensione

Pubblicato il 29 Giugno 2018 alle 17:00

Un noir ambientato durante i giorni di Italia ’90 in cui il cambiamento, che da lì a poco avrebbe investito il nostro paese, si intreccia con la fine del sogno di due amici d’infanzia.

Estate 1990. Siamo alla vigilia dei Mondiali di Calcio che si terranno nel nostro paese. Yuri è un ex-calciatore che chiede all’amico di Flavio di accompagnarlo nel ritiro della Colombia: deve firmare un contratto con una squadra colombiana e terminare, riccamente, la sua carriera.

Yuri e Flavio sono amici dall’asilo; Flavio ha fatto strada e messo su famiglia mentre Yuri era una promessa del calcio che, a causa di un infortunio, ha perso il proverbiale treno ed è passato da giocare nella Roma campione d’Italia al Catanzaro in serie C dove, a causa delle cattive frequentazioni e del vizio della droga, è finito per vendersi le partite.

Nel ritiro della Colombia Yuri non è andato a firmare un contratto ma a ritirare un pallone, un pallone di 2 kg più pesante… dentro c’è della droga. Mentre il viaggio in auto fa affiorare i ricordi ai due amici, Yuri confessa a Flavio la natura del carico che i due stanno trasportando e, dirigendosi verso Milano per la consegna, Yuri prende la peggiore delle decisioni: vendere la droga e intascarsi i soldi. Chiede così a Flavio di chiamare il suo capo, un onorevole socialista, a cui vendere tutto ma il clan di calabresi che aveva organizzato tutto ovviamente non ci sta.

Inizia così una caccia ai due che culminerà per le strade di Milano in maniera drammatica dopo aver rivissuto il passato e la vita dei due fra rimpianti e terribili segreti.

Un’Estate Italiana è un graphic novel “trasversale” ottimamente imbastito dal duo composto da Enrico Brizzi e Denis Medri in cui proprio Brizi – già autore del bestseller generazione “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” – intreccia efficacemente una riflessione esistenziale con quella socio-politica.

Si tratta sicuramente di un noir, ma nell’accezione più ampia del termine, essendoci effettivamente degli stilemi del genere come il triangolo amoroso e il drammatico climax finale, ma che Brizi rielabora in maniera personale focalizzando l’attenzione, grazie allo stratagemma del viaggio in auto, sui due protagonisti.

Ecco quindi come il lungo flashback sulla carriera di Yuri – dai pulcini fino alla Coppa Campioni e poi di lì a scendere di categorie – è propedeutico alla rivelazione del legame che unisce lui e Flavio, non solo il triangolo amoroso, ma anche un segreto adolescenziale che rispecchia una certa filmografia anni ’80.

Un’Estate Italiana usa quindi la metafora del calcio per descrivere sì un’ascesa personale tanto vertiginosa quanto tragica nella sua caduta ma soprattutto per evidenziare i cambiamenti nel tessuto socio-politico del nostro paese di cui i Mondiali di Italia ’90 furono un ideale spartiacque.

L’Italia “scanzonata” degli anni ’80 finì proprio quella estate – un’estate di passaggio fra la generazione di chi scrive e quella precedente – lasciando il passo ad un paese che, di lì a pochi anni, sarebbe imploso – con l’inchiesta Mani Pulite – sullo stesso sistema clientelare che avrebbe poi favorito le organizzazioni criminali che, ancora oggi, gettano ombre sui nostri apparati di governo.

Brizi non calca la mano né si sofferma troppo nel descrivere questo processo ma lo lascia intendere attraverso le trasformazioni fisiche e psicologiche dei due protagonisti pagina dopo pagina. Un lavoro ficcante, malinconico, e a tratti profondamente abrasivo.

Altrettanto efficace è il lavoro ai disegni di Denis Medri, già visto all’opera su Red Hood/Arsenal e Marvel Adventures fra gli altri. Il tratto del disegnatore romagnolo è moderno e spigoloso e riesce a catturare lo spirito degli anni ’90 senza risultare però “nostalgico”. Su alcuni personaggi, già abbastanza grotteschi grazie al lavoro di Brizzi come ad esempio i malavitosi, Medri gioca benissimo  apparentemente “alleggerendo” la narrazione.

Vera nota di merito al disegnatore va data però per il lavoro di ricostruzione sul mondo del calcio con una strizzata d’occhio alle immancabili figurine Panini e un lavoro di documentazione certosino, ad esempio sulle maglie delle varie squadre in cui Yuri militerà, fino ad alcune scene prese “direttamente” dal mondiale compresa la cerimonia d’apertura in cui Gianna Nannini e Edoardo Bennato cantarono la mitica “Notti Magiche”.

Tornando al discorso tecnico il lavoro di Medri è pregevole anche per la scelta di una paletta vibrante e per gli efficacissimi flashback in bicromia che aggiungono quel tocco di nostalgia al racconto; ottima anche la costruzione della tavola che viaggia a metà strada fra la semplicità della scuola Bonelli strizzando l’occhio a soluzioni meno rigide tipiche del fumetto francese.

Un’Estate Italiana è una lettura coinvolgente che, a dispetto di una “confezione” sbarazzina e scanzonata, nasconde un “cuore” amaro e uno spaccato sulla fase di passaggio del nostro paese spesso dimenticata. Consigliato agli amanti, e ai nostalgici, del calcio di un tempo e agli amanti del noir all’italiana fra provincia e malavita organizzata.

Impeccabile la cura carto-tecnica del volume. Panini Comics confeziona un cartonato dalla copertina soft-touch dal formato leggermente più basso del classico comicbook dalla veste grafica essenziale ma perfettamente adatta alla storia. Non ci sono redazionali, e forse una bella introduzione sul Mondiale di Italia ’90 e sulla situazione socio-politica del nostro paese ci sarebbe calzata a pennello, mentre la carta scelta è spessa e porosa esaltando il tratto e soprattutto la colorazione di Medri anche nelle parti flashback in bicromia. Davvero un eccellente prodotto.

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