Gengis Khan – Historica Biografie Vol. 12 | Recensione
Pubblicato il 30 Giugno 2018 alle 10:00
Chi era Gengis Khan? Un audace condottiero? Un uomo crudele e spietato? Una persona complessa? Forse tutte queste cose e altre ancora, come ci spiegano Denis-Pierre Filippi e Manuel Garcia in questo splendido volume della collana Historica Biografie!
Mondadori Comics sta pubblicando la collana Historica Biografie che, come è facile intuire dal titolo, è dedicata alle vite di personaggi che nel bene e nel male hanno lasciato un segno nella storia dell’umanità. Gli autori sono di area francofona e si avvalgono della consulenza di storici e docenti universitari di prestigio. Protagonista di questa dodicesima uscita è una delle personalità più discusse e controverse di sempre: Gengis Khan.
Temujin, questo il suo vero nome, è stato spesso al centro di discussioni e controversie. Per alcuni era un guerriero sanguinario; per altri un abile stratega; per altri ancora un uomo dalla personalità complessa e sfaccettata. Il giudizio nei suoi confronti è difficile anche perché molti dettagli della sua vita sono sconosciuti. L’autore della sceneggiatura, Denis-Pierre Filippi, ci presenta Gengis Khan semplicemente come un uomo del suo tempo, pronto a compiere azioni discutibili perché spinto dalle circostanze e dalla mentalità della sua epoca, ma lontano dal pazzo guerriero descritto dai suoi detrattori.
La storia, in realtà, si apre con la morte di Temujin e spetta a un narratore, Chang Chun, capostipite di una delle correnti del taoismo religioso cinese e peraltro realmente esistito, raccontare le gesta del Khan a un giovane allievo. Il lettore si trova quindi nella stessa condizione di quest’ultimo, ansioso di apprendere le gesta di un individuo da tanti considerato alla stregua di una divinità leggendaria.
Il ritratto che emerge è quello di un uomo che ha certamente doti fuori dal comune: è intelligente, coraggioso, abile stratega e già a quattordici anni pronto a uccidere il fratellastro che intende mettere in discussione la sua autorità. Resta, però, un essere umano, con le sue fragilità e debolezze interiori che rivela di tanto in tanto solo alla moglie e al fidato consigliere. Filippi evidenzia, inoltre, un altro aspetto importante di Gengis Khan. Costui ha costruito un grande impero ed è stato un condottiero e un conquistatore implacabile; ma non avrebbe potuto farlo senza l’ausilio dei soldati e degli alleati.
In questo modo, Filippi ridimensiona la figura del Khan, enfatizzando gli aspetti storicamente più plausibili e trascurando quelli più propriamente agiografici. Lo fa scrivendo testi e dialoghi curati e delineando una trama avvincente valorizzata da un indovinato equilibrio di azione e introspezione. Coloro che cercano un fumetto per riflettere, quindi, saranno accontentati; ma lo stesso vale per coloro che apprezzano le battaglie sanguinarie e l’avventura tout court.
Il volume, per giunta, ha uno dei suoi punti di forza negli splendidi disegni dell’ottimo Manuel Garcia. Ha uno stile naturalistico, sporco, aggressivo e impreziosito da giochi d’ombra che ben si adattano all’atmosfera lugubre e drammatica della vicenda. I costumi d’epoca, gli interni delle abitazioni mongole e le armi sono raffigurate con dovizia di particolari; ma il meglio di sé Garcia lo dà quando rappresenta i vasti paesaggi desolati della Mongolia nord-orientale nonché delle foreste, delle steppe e delle montagne.
Appaiono spesso figure di animali feroci che assumono una valenza metaforica e rappresentano le violente emozioni che animano Gengis Khan e gli altri personaggi (è significativo che il volume si concluda con l’immagine di un lupo dallo sguardo minaccioso). I disegni sono poi resi ulteriormente suggestivi dai colori foschi della bravissima Sara Spano.
In definitiva, questa è una delle proposte migliori della collana Historica Biografie e va tenuta d’occhio.