One Piece – Episodio 842: Inizia l’esecuzione – L’esercito alleato di Rufy annientato!? | Recensione

Pubblicato il 25 Giugno 2018 alle 19:00

Le cose si mettono davvero male per i nostri e la situazione sta precipitando in maniera inarrestabile, portandoli a quella che sembra la loro disfatta definitiva…

Quando Rufy e un ristretto gruppo di suoi compagni hanno deciso di entrare nel cuore del territorio di uno dei Quattro Imperatori avevano un piano: recuperare Sanji e delle copie dei Poignee Griffe in possesso di Big Mom per poi darsi alla fuga; il combattimento non era contemplato, diversamente, come fece notare Nami qualche puntata fa, la ciurma dei pirati di Cappello di Paglia si sarebbe recati a Whole Cake Island al gran completo.

Purtroppo, come sappiamo bene, una serie di complicazioni ha portato i nostri eroi, dopo la provvisoria alleanza con Capone “Gang” Bege e Caesar “Gastino” Clown, a doversi scontrare con i figli pirati dell’unica Imperatrice donna, ed è proprio qui che la mancanza di combattenti esperti e letali come Zoro e di personaggi di supporto fondamentali come Nico Robin si fa sentire, sempre più pressante.

  • The downward spiral

I nostri sembrano sempre più inghiotti da una serie di circostanze del tutto sfavorevoli, ma per fortuna l’esercito dei Germa 66 al gran completo può ora dar loro supporto, per poterne garantire la fuga:

A differenza di chiunque altro sull’Isola dove sorge il Whole Cake Chateau, i tre fratelli di Sanji possono contare su una lucidità in battaglia estranea per altri esseri umani, inclusi Reiju e Judge, data dalla loro totale incapacità di provare qualsiasi sentimento. Inclusa la paura.

La famiglia Vinsmoke si lancia così in uno scontro con Charlotte Linlin e i suoi figli per poter consentire a Caesar Clown di portare in salvo Bege e tutti gli altri. Ma Big Mom e i suoi pirati, attaccati nel cuore del proprio quartier generale, non possono permettere a dei pirati da strapazzo e all’agnello sacrificale rappresentato dai Vinsmoke di cavarsela così facilmente.

  • La leggenda di Urashima Tarō

Grande protagonista di questa puntata sarà il Tamatebako, misterioso scrigno che dovrebbe racchiudere un potere in grado di far invecchiare le persone, oppure qualcosa che le renda incredibilmente forti. Qualunque sia la verità, scoprirete ora cosa racchiude al suo interno, una volta apertosi a seguito della precipitosa caduta che lo vede sempre più vicino al suolo.

Ma cosa è in realtà il Tamatebako? Non vi sveleremo qui cosa sia e cosa contenga in One Piece, ma vi racconteremo la leggenda tradizionale giapponese su cui il Maestro Eiichiro Oda si è basato per creare questo oggetto e parte di una intera saga nel suo manga.

Per quanto esistano diverse varianti della storia, in una versione più moderna della stessa si parla di uno scrigno magico chiamato Tamatebako (“scrigno portagioie”) donato al pescatore Urashima Tarō. L’uomo venne invitato nel palazzo reale del regno del mare, chiamato Ryūgū-jō o Palazzo del Drago, nomi che anche in One Piece si riferiscono al palazzo reale dell’Isola degli Uomini Pesce.

Nella leggenda, Tarō viene invitato nel palazzo dalla principessa Otohime (che è anche il nome della madre della principessa Shirahoshi in One Piece) in segno di gratitudine per aver salvato la vita di una testuggine (in One Piece, Rufy e la sua ciurma sono invitati nel castello come ringraziamento per aver salvato lo squalo domestico di Shirahoshi, Megalo).

Taro trascorse nel palazzo diverso tempo, fra divertimenti e banchetti, e prima di andare via ricevette in dono il Tamatebako, ma la principessa lo avvertì che avrebbe dovuto rispettare tassativamente una condizione: il Tamatebako non doveva essere mai aperto.

Tuttavia, una volta tornato in superficie Tarō scoprì che i suoi genitori erano morti, e stranamente non riconosceva i volti di nessuno. Sconvolto da questi avvenimenti, il pescatore dimenticò l’avvertimento della principessa Otohime, così contravvenne al divieto: una volta aperto lo scrigno, da questo uscì una nuvola di fumo che lo avvolse, facendolo invecchiare improvvisamente.

Ciò avvenne perché il breve periodo di tempo trascorso nel Palazzo del Drago corrispondeva in realtà a 300 anni sulla terraferma, e Otohime aveva conservato tutti questi anni all’interno del Tamatebako, per non farli gravare sulle spalle di Tarō, un po’ come avviene nel Ritratto di Dorian Gray, romanzo del 1890 scritto da Oscar Wilde. Per questo, una volta a perto, tutti quegli anni si sono riversati sul pescatore, facendolo invecchiare all’istante di 300 anni.

  • Anticipazioni

Mentre la situazione (e non solo) precipita, la prossima settimana vedremo Streusen ricorrere ai suoi veri poteri! Godetevi ora le anticipazioni del prossimo episodio, dal titolo Il castello crolla – Inizia la grande fuga della ciurma di Cappello di Paglia! Kaizoku ou ni ore wa naru!

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