Oliver Twist – La Grande Letteratura a Fumetti Vol. 6 | Recensione
Pubblicato il 23 Giugno 2018 alle 10:00
Volete leggere l’adattamento fumettistico di una delle opere più celebri di Charles Dickens? Allora non perdete Oliver Twist, firmato da Philippe Chanoinat e David Cerqueira e pubblicato nel sesto volume de La Grande Letteratura a Fumetti!
Se esiste un romanziere di importanza fondamentale nell’ambito della letteratura mondiale, quello è certamente Charles Dickens. Non fu lui a ideare la forma espressiva chiamata romanzo ma senz’altro il primo a creare le basi di un mercato basato proprio sui romanzi. Molti dei suoi capolavori, originariamente pubblicati a puntate nelle riviste d’appendice, gli diedero l’opportunità di ottenere fama e sicurezza economica e diedero quindi vita a una vera e propria industria culturale nel senso contemporaneo della definizione.
In fondo, l’odierna fiction che si sviluppa non solo nell’ambito della narrativa ma anche in quello televisivo risente, più o meno indirettamente, dell’approccio dickensiano. Con le sue opere, caratterizzate da trame complesse e articolate e da vicende rocambolesche, Dickens inventò storie per la gioia di un ampio pubblico ansioso di leggerle che si appassionò alle vicissitudini di personaggi come David Copperfield.
Oliver Twist non è da meno e il romanzo che porta il suo stesso nome è forse quello più noto. Sebbene Dickens scrivesse con intenti anche commerciali, si pose comunque l’obiettivo di denunciare i mali della sua epoca: le disparità economiche delle classi sociali, le dure condizioni di vita dei ceti meno abbienti e soprattutto la piaga del lavoro minorile. L’infanzia era una delle ossessioni di Dickens e il ricordo, per lui umiliante, del lavoro svolto da bambino in una fabbrica di lucido da scarpe, a causa dei debiti della sua famiglia, lo tormentò a lungo.
Lo sceneggiatore Philippe Chanoinat scrive l’adattamento del romanzo e si concentra, appunto, sul giovane protagonista, Oliver Twist, un povero orfano costretto da tragiche circostanze ad affrontare esperienze spiacevoli. In principio si trova in un orfanotrofio e l’atmosfera non è gradevole. I maltrattamenti e la malnutrizione sono all’ordine del giorno e a un certo punto Oliver viene cacciato perché si è permesso di chiedere una razione di zuppa in più.
Da questo momento iniziano le sue peripezie. Trova lavoro nella bottega di un becchino ma, dopo aver subito le angherie di quest’ultimo, scappa e si rifugia a Londra, all’epoca popolata da avventurieri, uomini senza scrupoli, vagabondi e prostitute. Qui incontra una banda di giovani capitanati dall’anziano Fagin, un individuo che li costringe a rubare. Anche Oliver sembra destinato a questo ma le cose migliorano quando conosce il signor Brownlow, un filantropo animato da buone intenzioni nei suoi confronti.
La storia poi prosegue e non mancano momenti drammatici e continui colpi di scena che rendono tuttora coinvolgente la storia di Oliver Twist. Chanoinat non trascura nulla e si mantiene fedele all’opera dickensiana, conservandone l’atmosfera a volte patetica presente in molte pagine del testo. A tratti opta per uno stile di scrittura un po’ verboso ma appropriato per il tono della vicenda e in linea con le modalità espressive di Dickens.
I disegni sono di David Cerqueira. Il suo stile è naturalistico e adatto a una storia del genere, nonché elegante e raffinato. Dimostra particolare accuratezza quando illustra il paesaggio della Londra vittoriana e altrettanta accuratezza quando raffigura gli abiti d’epoca, gli interni delle lussuose abitazioni dei potenti e quelli squallidi dei malviventi e dei poveri. Il risultato complessivo è di notevole qualità. Ricorrono vignette e inquadrature di piccole dimensioni e primi piani che servono a Cerqueira a visualizzare i sentimenti e gli stati d’animo dei personaggi, a cominciare naturalmente da quelli dell’ingenuo e tenero Oliver. Nel complesso, questo volume è da tenere d’occhio.