La Gazzetta della BD – 14 giugno 2018 –
Pubblicato il 14 Giugno 2018 alle 16:00
Novità e news da Francia e Belgio.
Oltre alla consueta classifica, vediamo una mostra dedicata a Corto Maltese e un omaggio ai Puffi di Le Figaro.
Infine due novità di Casterman.
05 – I più venduti dal 28 maggio al 3 giugno 2018 (classifiche GFK / Hebdo Book)
La classifica di questa settimana ci porta un nuovo numero uno; da segnalare Edipo, che nonostante il genere riesce comunque ad entrare nella classifica, anche se all’ultimo posto.
1) Seuls, tomo 11, Les cloueurs de nuit (Le sparachiodi della notte), Fabien Vehlmann e Bruno Gazzotti, edizioni Dupuis
2) Ritorno ad Aldebaran episodio 1, Leo, edizioni Dargaud
3) Walking Dead, Negan, Robert Kirkman e Charlie Adlard, edizioni Delcourt
4) Meno di ieri (più di domani), Fabcaro, edizioni Glénat GlénAAARG collection!
5) Mortelle Adèle Volume 14, Peto atomico, Tan e Diane Le Feyer, edizioni Globulle
6) World of Warcraft: Chronicles, Volume 3, Chris Metzen, Matt Burns, Robert Brooks, Panini Books
7) Spara a Ramirez, volume 1, Nicolas Petrimaux, edizioni Glénat
8) Dans la combi de Thomas Pesquet, Thomas Pesquet e Marion Montaigne, edizioni Dargaud
9) Harry Dickson: Secondo Jean Ray Volume 13, L’oro di Malacca, Christian Vanderhaeghe, Art and Comics edizioni
10) Edipo, Luc Ferry, Didier Poli, Clotilde Bruneau, Diego Oddi, Ruby, edizioni Glénat, La sagesse des mythes
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04 – Nel 2014, Juan Diaz Canales e Rubén Pellejero hanno continuato la serie Corto Maltese
Dopo due album pubblicati (2015 e 2017), il successo di critica e di pubblico è stato riconosciuto da una mostra che fa il punto sul lavoro svolto negli ultimi quattro anni.
Un emozionante passaggio in un processo creativo condiviso tra i vincoli dell’eredità prattiana e il virtuosismo di due autori che hanno raggiunto la piena maturità.
Sabato 9 giugno 2018, nella maestosa cornice della sala Henry IV del municipio di Lione, i partecipanti al festival più mattinieri hanno potuto beneficiare di una visita eccezionale alla mostra “Ovunque tranne ad Itaca“, alla presenza del suo curatore, JC Deveney, e dei due autori, Juan Diaz Canales e Rubén Pellejero.
Le linee guida di scripting di Diaz Canales e le opere originali di Pellejero si confrontano con le produzioni di Hugo Pratt per comprendere i vincoli imposti agli autori e come sono riusciti a liberare lo spazio di libertà necessario per il successo di questa creazione.
La mostra presenta i primi bozzetti realizzati da Rubén Pellejero, poco dopo essere stato invitato da Juan Diaz Canales. Questi disegni mostrano immediatamente che, se la sagoma di Corto è familiare, la postura, i gesti hanno un’impronta molto personale. L’originalità è meno evidente nelle prove inviate all’editor, proprio all’inizio del progetto, perché sembrano direttamente modellate sullo stile di Pratt. A prima vista, si può temere un servilismo grafico, ma uno studio attento rivela che l’angolo di visuale è sempre leggermente al di fuori delle abitudini di messa in scena del maestro veneziano. La dinamica della tavola è molto diversa: fin dall’inizio, Diaz Canales e Pellejero sono stati in grado di imporre il proprio ritmo senza tradire l’universo originale.
Questa demarcazione è chiaramente visibile nelle tavole dell’originale Corto Maltese che ciascuno dei due autori è stato invitato a presentare, Una ballata del mare salato per Juan Diaz Canales e Le celtiche per Rubén Pellejero. Entrambi furono profondamente impressionati, nel senso fotografico del termine, dal testo e dalle immagini di questi album. Riprendere il lavoro è sia un tributo che un gesto di trasmissione, suscitando nuove emozioni per un nuovo pubblico. È anche particolarmente interessante vedere come il lavoro di Pratt sia stato recepito da questi due ex lettori giovani degli anni 1970-1980. Una parte della mostra riproduce una serie di album e riviste in spagnolo, da o su Pratt, dalla collezione personale di Juan Diaz Canales.
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03 – Le Figaro nella sua rubrica settimanale torna a parlare dei Puffi
Quest’anno sono 60 anni dalla loro nascita e in tutta la zona francofona si preparano celebrazioni varie, come abbiamo visto la scorsa settimana. Anche Le Figaro non poteva esimersi e così presenta un approfondimento sulla loro nascita, avvenuta ne Il flauto a sei puffi.
Peyo, il cui vero nome era Pierre Culliford, aveva creato per la rivista Spirou nel 1950 la serie di punta Johan e Solfamì, ambientata in un mondo fantasy medievale che combina magistralmente la linea chiara e precisa di Hergé con la fantasia di Walt Disney. Il 23 ottobre 1958, per questa serie esce il suo nono album, Il flauto a sei puffi, che presenta per la prima volta i Puffi, piccoli personaggi blu che faranno famoso il loro creatore.
Solfamì (in originale Pirlouit) trova un flauto incantato che spinge le persone a ballare. Ma il furfante Torchesac lo ruba per abusarne. Johan (John nell’edizione italiana) e Solfamì chiedono l’aiuto di Homnibus, che li manda dai creatori del flauto, i Puffi.
Peyo nella vignetta sopra usa uno scatto panoramico, che gli consente di rafforzare il dominio dello scenario in relazione ai personaggi principali. In primo piano, Johan e Pirlouit sono presi alla sprovvista dalla visione di questo favoloso villaggio. L’autore illustra la frase “mi ha sbalordito” alla perfezione, e rafforza quella sensazione di sorpresa attraverso l’uso di goccioline di sudore attorno ai volti dei due eroi. Questi simboli sono vettori di informazioni che sono invisibili e inconsciamente acquisiti da tutti i lettori, come sottolinea Scott McLoud in L’Art Invisible.
Sullo sfondo c’è il villaggio dei Puffi, che non è ancora nella sua versione definitiva. Le case-funghi sono rappresentate con semplicità, senza persiane o recinzioni. Il posto sembra arido. Nessun fiore, nessun filo d’erba rallegra il posto. I Puffi non hanno ancora il loro design definitivo, le loro pettinature non hanno ancora assunto la forma del loro iconico berretto frigio.
Ne hanno fatta di strada da allora i nostri amici blu…
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02 – Un gruppo di ragazzi francesi e belgi si trovano nella capitale del Reich per errore
Il volume di Casterman è disponibile dal 6 giugno 2018 per un prezzo di euro 13,95
Lo scenario di La Guerre des Lulus – 1916 La Perspective Luigi – Tome 1 è di Régis Hautière, mentre i disegni sono di Damien Cuvillier.
I Lulu si uniscono a una banda di bambini delle strade di Berlino.
Primavera 1916. Mentre cercano di fuggire dall’area occupata dall’esercito tedesco, quattro orfani francesi e un giovane rifugiato belga salgono sul treno sbagliato e arrivano a Berlino, capitale del Reich. Per sopravvivere in una città straniera devastata dalla carestia, condividono la vita quotidiana di una banda di ragazzi di strada, nascondendo la loro vera nazionalità.
Nel cuore del territorio nemico, mancano costantemente di essere catturati dalla polizia o catturati in scontri con altre bande!
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01 – Un nuovo thriller che viene dalla Francia
Con lo scenario di Olivier Bocquet ed i disegni di Léonie Bischoff, Le Tailleur de pierre.
Dal romanzo di Camilla Läckberg, il volume Il sarto di pietra costa euro 18,00 ed è disponibile dal 5 giugno 2018.
Un nuovo fumetto adattato dai best-seller della regina del thriller nordico.
A Fjällbacka, non ci sono tende alle finestre.
Non è che non ci sia nulla da nascondere: è che tutti guardano altrove. Questo permette ad alcuni segreti di rimanere sepolti per decenni. Ma, quando riemergono, nessuno esce illeso. Nessuno.
Dopo La Princesse des glaces e Le Prédicateur, una nuova inchiesta di Patrik Hedström e Erica Falck, basata sui best-seller di Camilla Läckberg.