Marvel’s Cloak and Dagger Ep. 1-3 | Recensione
Pubblicato il 8 Giugno 2018 alle 15:00
Abbiamo visto in anteprima i primi tre episodi della stagione inaugurale della serie Marvel di Freeform, in Italia su Amazon Prime Video.
Non sei nessuno se non sai una serie Marvel in palinsesto, si potrebbe scherzosamente dire nella situazione televisiva attuale. E’ così che arriva su Freeform – e in Italia in contemporanea su Amazon Prime Video – Cloak and Dagger. Perché non guardi al futuro se non hai una serie young adult in programmazione.
Marvel’s Cloak and Dagger è un Marvel young adult dopo il teen The Runaways di HULU. E’ la storia di due adolescenti cresciuti prima del tempo, Tandy e Tyrone. Due nomi che suonano così bene insieme da sembrare Bonnie e Clyde. O due supereroi. Tandy e Tyrone sono entrambe le cose, e nella miglior tradizione fumettistica entrambi hanno perso qualcuno di caro, un role model – lui il fratello, lei il padre – e la perdita è connessa ad un incidente che ha dato loro poteri misteriosi.
Poteri che si intensificano quando sono insieme, quello di lei luce, quello di lui buio, quasi uno yin e uno yang che vivono in funzione dell’altro. Lei è una che scappa, glielo dice perfino la madre irresponsabile. La rabbia e il senso di colpa di lui per la morte del fratello è una sorta di “veleno”, come gli fa notare il prete della scuola cattolica che Tyrone frequenta.
https://www.youtube.com/watch?v=NFsRmnAl9iI&feature=youtu.be
Poteri non ben compresi dai due – e nemmeno dagli spettatori: ognuno ha la propria vita e i propri demoni, non si tratta però di adolescenti poveri e disagiati come vorrebbero far credere: lei nonostante dorma sul pavimento di una chiesa ha una casa in cui tornare nel momento del bisogno. Lui è di buona famiglia, non abbandonato a se stesso nel ghetto. Il dolore li ha segnati e la sofferenza li unisce, anche se al momento sono legati ad altre persone. Lui vive ancora a casa coi genitori, lei è più self made woman e vive di truffe e raggiri col fidanzato.
Quasi fossimo in Daredevil, l’elemento della Fede è uno dei fulcri delle azioni dei personaggi nel serial, causa o effetto che sia: ad un certo punto del pilot Tandy chiede al fidanzato se crede in Dio, mentre Tyrone ha ricevuto un’educazione cattolica e continua in questo senso il suo percorso di studi. Un percorso che lo porterà a incrociarsi anche con la magia woodoo…
La situazione precipita velocemente per entrambi nel corso degli episodi, strutturati con cliffhanger ed espedienti che rendono la serie adatta ad un servizio streaming/cable. Cloak e Dagger saranno prima o poi costretti a fare i conti con ciò che è successo loro quando erano ancora bambini e che hanno rimosso dalla mente. Ma sarà proprio la mente a farli costantemente tornare sulla scena del delitto, in un gioco continuo di flashback misti a sogni che permette di distinguere il telefilm nel vasto panorama superomistico in tv. Altro elemento distintivo e molto importante del serial è la musica, che ricorda l’attenzione dei teen drama del periodo d’oro, scelta con estrema cura. Testi e colonna sonora vanno spesso a sostituire i dialoghi, divenendo quasi una seconda pelle per i nostri due protagonisti e le loro vicende.
La regia segue i due protagonisti in parallelo, giocando su moltissimi raccordi per unire le due storyline, destinate a intrecciarsi toccandosi pochissimo, almeno in questi primi tre episodi, per un climax crescente che probabilmente porterà alla presa di consapevolezza dei due e quindi al loro essere non più Tandy e Tyrone ma Cloak e Dagger.