Origin 2 & 3 di Boichi | Recensione

Pubblicato il 30 Maggio 2018 alle 10:00

Continuano le avventure di Origin, un robot con sembianze umane che vive tra gli umani, tra le difficoltà della vita di tutti i giorni e la missione che gli ha lasciato suo padre.

Alla fine del primo volume avevamo lasciato Origin alle prese con lo scontro con Son e Gon. Come se non bastasse avere due avversari, Origin deve anche occuparsi di salvare la sua nuova collega Mai Hirose, che si trova coinvolta nella lotta. All’esito dello scontro Masamune /Ken capisce che lui e gli altri sette fratelli di Origin devono evolvere per poter fronteggiare il loro fratello sconosciuto, che sembra avere capacità a loro per ora precluse.

Nel frattempo, nella vita di tutti i giorni, Origin vine trasferito insieme ai suoi tre colleghi nel team Testa della compagnia AEE, diretto dal professor Che Chan-Chong e dalla sua vice, l’italiana Laura Fermi.

Boichi, dopo un numero abbastanza introduttivo, utile per inquadrare il personaggio di Origin, sembra voler sdoppiare la trama in due tronconi: nel primo l’autore tratta del rapporto che lega Origin ai suoi fratelli: per ora un rapporto di scontro, ma Boichi sembra aver introdotto, grazie al personaggio di Ken, una prospettiva che va oltre il semplice narrare di scontri in sequenza.

La seconda sottotrama è invece quella della vita di tutti i giorni di Origin, quella vissuta dal robot in mezzo agli umani, nel mondo del lavoro e nelle relazioni con gli altri: qui il tono è spesso più leggero rispetto alla prima sottotrama, non facendosi mancare momenti comici sottolineati da uno stile deformed.

Il nuovo personaggio introdotto, la dottoressa Laura Fermi, chiaro omaggio al noto fisico ed accademico italiano, è il centro di tutta la vita lavorativa di Origin. Donna molto esuberante, dimostrerà comunque anche una certa fragilità interiore e sembra comunque destinata a svolgere un ruolo essenziale per la prosecuzione della storia. Peccato che Boichi cada spesso in alcuni cliché relativi all’italiano e ad alcuni usi e costumi del popolo italiano che ignoravo…”In Italia, quando si vuole diventare amico di qualcuno, di solito si va a mangiare una bistecca insieme a lui…” In ogni caso è la dimostrazione che Boichi sta costruendo dei personaggi realistici e ben caratterizzati, oltre al solo Origin; anche i colleghi del protagonista stanno costruendo i loro personaggi (anche se Hirose per ora ha su di sè i riflettori). E finalmente anche alcuni momenti sono dedicati ai robot di Ken, con Gon che dimostra di avere una strategia particolare che si differenzia nettamente rispetto a quella dei suoi fratelli.

Dal punto di vista grafico, Boichi conferma le sue qualità di ottimo disegnatore, con il suo stile realistico. I numeri due e tre confermano quanto indicato nel primo numero, con l’abile uso di linee cinetiche, la cura nella rappresentazione dei corpi e gli ambienti dettagliati. Anche in questi volumi non manca il fanservice, con ampie rappresentazioni di corpi femminili, da Hirose alla nostra dottoressa connazionale…

L’edizione italiana di Panini Comics presenta il classico tankobon della casa editrice, con i consueti extra già visti nel primo volume, in cui Boichi descrive qui i mezzi usati nel suo Giappone.

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