Krypton 1×10 – The Phantom Zone | Recensione
Pubblicato il 24 Maggio 2018 alle 15:00
In that infinite darkness…
Forte di un rinnovo per una seconda stagione, Krypton arriva al suo season finale. Nell’episodio della settimana scorsa – la nostra recensione qui – Seg e Lyta aveva intrapreso strade separate nel tentativo di fermare l’invasione di Brainiac. Lyta aveva seguito Zod nel tentativo di liberare Doomsday scoprendo però che Seg, Nyssa e Jayna, con l’aiuto dei Cythonniani, avevano già rimosso il sarcofago. Ma qualcosa era andato storto e il mostro si sta svegliando, i Cythonniani decidono così di liberarsi della creatura portandola direttamente a Kandor.
Seg e Nyssa intanto avevano formato una precaria alleanza sia con i Sagittari che con Black Zero per affrontare, ancora una volta, la Voice of Rao ma il risultato del secondo scontro era stato disastroso: Brainiac era ora a piede libero su Krypton e aveva iniziato a lanciare la sua offensiva finale.
Nell’episodio di questa settimana, intitolato The Phantom Zone, la nave-teschio di Brainiac è entrata nell’atmosfera kryptoniana e la cupola protettiva di Kandor è stata disattivata. Nyssa, Seg, Lyta e Zod si ritrovano quindi per organizzare una nuova offensiva con lo stesso Zod che rivela nuovi, importanti, dettagli sul suo passato e sulla sua connessione con Val-El: pur essendo stati entrambi prigionieri della Zona Fantasma, Zod era riuscito a fuggire rubando un congegno creato dallo stesso Val-El. Il generale suggerisce quindi di recuperare il patriarca della Casa di El e di usare la sua conoscenza per respingere l’invasione.
Ma Val-El è foriero di una cattiva notizia: Brainiac non può essere fermato. Il gruppo così, nuovamente, si divide con Lyta decisa a combattere in prima linea l’invasore alieno mentre Seg suggerisce di usare le ultime risorse a disposizione per evacuare Kandor. L’ago della bilancia però rimane Doomsday con Zod che propone addirittura di negoziare con Brainiac offrendo come merce di scambio il ritrovato Val-El e la sua conoscenza di molti futuri possibili così come visti nella Zona Fantasma. Black Zero intanto è occupata a trafugare il Codex – la matrice genetica di tutti i kryptoniani – con Nyssa che decide di rimuovere il figlio suo e di Seg dalla Camera Gestazionale facendo una impensabile scoperta sul suo passato.
Solo una intuizione di Seg riuscirà ad evitare il peggio ma le conseguenze sarano durissime non solo per lui in prima persona ma anche per tutta Krypton e soprattutto per l’intero continuum tempo-spazio!
The Phantom Zone è un finale ben congegnato ma eseguito senza troppo mordente.
Showrunner e sceneggiatori riescono a costruire una discreta tensione per gran parte dell’episodio separando i vari protagonisti che, ciechi, sembrano perseguire i propri obbiettivi e le proprie motivazioni. Quello su cui però peccano è la risoluzione che, a dispetto non solo di quest’ultimo episodio ma anche dei nove precedenti, risulta tanto insufficiente quanto estremamente repentina nella sua esecuzione. Il villain così faticosamente costruito, facendo leva sulla sua fredda razionalità, sembra infatti sfaldarsi in pochi secondi.
Il risvolto positivo di questa risoluzione è l’intrigante scenario con cui la serie si presenta per una seconda stagione in una sorta di elseworld in cui però ci si è avventurati, irrimediabilmente, nel terreno dei viaggi temporali.
C’è da dire che The Phantom Zone non ha un gran ritmo e, pur di fronte ad un season finale, non mancano ancora rivelazioni su personaggi e nuovi intrecci in cui la componente drama, pur ridotta al minimo, fa capolino.
A dispetto di quanto ipotizzato nella recensione della settimana scorsa, questa prima stagione chiude il grosso delle proprie trame aprendone di nuove sfruttando quelli che sono stati gli spunti positivi della prima stagione ovvero il personaggio di Nyssa e quello di Zod – in crescendo la prova del veterano Colin Salmon che culmina con questo season finale da incorniciare – ignorandone però altri come ad esempio il fugace Adam Strange.
Non basta questo discreto episodio finale però a salvare Krypton. La serie è stata pressoché amorfa per nove, lunghi episodi – ha piegato, e a volte ignorato, le proprie radici fumettistiche in favore di un blando drama in costume davvero poco incisivo a causa di interpreti non sempre all’altezza, uno fra tutti il protagonista Cameron Cuff, e salvandosi solo grazie all’ottima realizzazione tecnica.
In definitiva la visione di Krypton è, per assurdo, sconsigliata ai puristi dell’universo fumettistico. Chi invece cerca una serie senza infamia né lode dai toni sci-fi può gettarsi in un binge-watch in attesa della seconda stagione…
Per il prossimo autunno le aspettative sono pari allo zero: peggio di quanto visto con questa stagione dubito si possa francamente fare.