Stelle o Sparo: intima Odissea dell’Io | Recensione
Pubblicato il 28 Maggio 2018 alle 10:30
L’esordio per BAO Publishing di una giovane fumettista piena di proiettili, carichi d’emozione, pronti ad arrivarci dritti in pancia. Colpo mortale?
Da tempo BAO Publishing ci ha abituati a lanciare nel panorama fumettistico italiano giovani di grande talento espressivo e Nova risulta essere solamente l’ultimo arrivo in una squadra giovane e piena di vitalità.
Impossibile, con Stelle o Sparo – suo primo lavoro edito, seguente ad innumerevoli autoproduzioni e una collaborazione con il progetto TINALS – This Is Not A Love Song – non paragonare a prima vista lo stile della giovane artista a quello dell’amico e collega in BAO, Zerocalcare, ma impossibile risulta anche fermarsi a questo semplice e infecondo paragone non vedendo, in un disegno diretto, genuino e casalingo, una sfumatura che porta direttamente a tutta la schiettezza espressiva dell’artista.
ZAINO IN SPALLA, SOGNI NEL CASSETTO
Stelle o Sparo è, senza alcun dubbio, un viaggio narrativo e una narrazione di viaggio: Stella ed Ed sono amiche da sempre e da sempre si supportano a vicenda. Così, quando Stella appare bloccata nel loop di una vita in paranoia, Ed la costringe a partire per un viaggio in una sperduta isola greca del Mar Egeo. L’incipit sembrerebbe anticipare il classico racconto di formazione, dove l’eroe smarrito torna vincente in groppa al suo destriero; Stelle o Sparo però non è un fantasy, né tanto meno un’epopea mitica. Non ci sono eroi, Stella è un comune mortale e come tutti si trova costretta ad affrontare i demoni interiori che la attanagliano. Come si trova la forza di impugnare una pistola quando tutto, anche la nostra utostima, sembra darci contro?
INTIMA ODISSEA DELL’IO
Vivendo la vacanza, esplorando la sperduta ed evocativa isola – che prende vita in noi e noi con lei attraverso i suoni e i colori trasmessi da un fumetto “apparentemente” muto e in bianco e nero – Stella entra a contatto con insoliti personaggi, ognuno dei quali la mette in rapporto con una parte di sé fino ad allora, probabilmente, rimasta troppo indefinita: la frustrazione per una vita non realizzata, la difficoltà nell’empatizzare, la paura di poter veramente sperare in qualcosa di migliore per noi e per gli altri.
In questo vortice trascinato dal mare dell’isola, il fumetto scorre con la vita e viceversa, in un fluido ritmo interiore che inonda il bianco e nero delle pagine, travolgendoci nei momenti più intimi dell’animo della protagonista.
E non poteva che essere un “figlio dell’isola”, la parziale chiave di svolta per questa vicenda. Cosmo è un bambino quasi invisibile, cresciuto per strada, che si diverte ad aggiustare cose rotte trovate e a fabbricare lampadine e che nasconde dentro di sé un grande dolore, in parte rappresentato dalla paura della notte.
Attraverso il rapporto con questo speciale bambino, quasi un’incarnazione fisica dell’isola stessa, luogo “mistico” nel quale Stella ha portato la sua nuda interiorità, la protagonista troverà il coraggio per prendere se stessa sulle spalle e migliorare la propria condizione esistenziale. Anche se si è a pezzi, anche se dentro è buio e fuori anche, c’è sempre una piccola “stella” guida che, se pur piccola, ci dimostra che la luce può essere portata ovunque. Stella, sì, come il nome del personaggio che decide di partire da se stessa per materializzare all’esterno una luce che, in lei (e in tutti noi) brilla costantemente qualsiasi cosa si pensi.
UN COLPO DI (SUPER)NOVA
Tra inserti lirici introspettivi da diario confessionale – o come quelli che ci ronzano nella testa nelle giornate storte a piedi sulla strada di casa – e disegni e simboli che si mischiano tra le pagine, passando da una narrazione esterna o lineare all’Io in subbuglio della protagonista, il fumetto si dimostra un viaggio “vivo”, riflessivo e interiore.
Nova si affaccia nel panorama fumettistico italiano per dare voce a quegli adolescenti ribelli che si sentono fuori dal mondo ma che, probabilmente, dovrebbero solamente trovare una stella guida dentro di loro. BAO Publishing, comunque vada, ha in mano una luminosa supernova e non può che farla liberamente esplodere. Quanto questa radiazione si espanderà, sarà il tempo, e il riscontro del pubblico, a dirlo.