Aliens: Salvezza e Sacrificio | Recensione

Pubblicato il 21 Maggio 2018 alle 17:00

Esistenzialismo e fede al centro di due storie magnificamente disegnate con protagonisti gli xenomorfi.

Nella storia della cinematografia i film a episodi raramente hanno avuto grandi riscontri, sia di pubblico che di critica. Esistono però delle eccezioni, dei piccoli gioielli cinematografici tratti proprio da film a episodi. Per quanto riguarda il genere horror ce ne sono due su tutti: Creepshow di George Romero, sceneggiato da Stephen King, e I Tre Volti della Paura di Mario Bava. Perché quando i racconti hanno qualità visiva e narrativa superiore alla media, riescono, nonostante la loro breve durata, a rimanere impressi nel cuore e nella mente degli spettatori.

Questo discorso vale anche a livello fumettistico per Aliens: Salvezza e Sacrificio. Il volume proposto da Saldapress, presenta al suo interno due racconti: uno realizzato da due nomi che valgono da soli il prezzo dell’acquisto, ovvero Dave Gibbons e Mike Mignola, e l’altro ad opera di altri due grandi autori come Peter Milligan e Paul Johnson. La tematica messa al centro di entrambi è la fede, elemento che dà un gusto filosofico ed esistenzialiste alle storie, accomunandole per certi versi, al Prometheus di Ridley Scott.

Ed in effetti l’incastro di tematiche fortemente esistenzialiste e riflessive con le atmosfere da action-survival che caratterizzano le storie dello xenomorfo funzionano decisamente.

Nella prima storia del volume, intitolata Salvezza, troviamo due membri dell’equipaggio della nave Nova Maru, Selkirk ed il capitano Foss, approdare su un Pianeta sconosciuto, assieme al pericolosissimo contenuto della Cargo. L’obiettivo della Nova Maru è quello di trasportare gli xenomorfi su un Pianeta lontano, ma il motivo per il quale la compagnia di Selkirk e Foss ha dato quest’obiettivo all’equipaggio si scoprirà solo più in là. E la scoperta si rivelerà tremenda.

Il fumetto, scritto da Dave Gibbons, ed illustrato da Mike Mignola fa da subito leva sull’idea della salvezza cristiana. Un senso religioso e di spiritualità che contraddistinguerà fortemente il protagonista Selkirk, e che lo metterà a confronto con sfide, capaci di testare il suo forte senso di fede. Nonostante Gibbons abbondi con le didascalie, provocando a volte un rallentamento della narrazione, il soggetto di base è abbastanza forte, e viene ben realizzato, tenendo il lettore incollato alla pagina fino al suo epilogo, non risparmiando sorprese e colpi di scena.

Uno dei motivi che vale da solo la lettura del volume è la prova ai disegni di Mike Mignola (il creatore di Hellboy), messo a confronto con la rappresentazione dello xenomorfo. Le tavole disegnate da Mignola colpiscono per lo stile visionario, anche se non vengono esaltate a pieno da una sceneggiatura che avrebbe potuto dargli maggiormente spazio e possibilità di esprimersi.

La seconda storia è ancor più della prima improntata sul senso di religiosità. Infatti in Sacrificio la protagonista Ann Mkcay, membro di una nave missionaria, approda su un pianeta abitato da uomini costretti a convivere con un oscuro mostro, al quale sono obbligati a tributare sacrifici di sangue. Ma l’arrivo di Ann Maccoy sul pianeta sconvolgerà le dinamiche del gruppo, e non solo.

Questa seconda storia, grazie ai testi evocativi di Peter Milligan, ed ai disegni azzeccatissimi di Paul Johnson, riesce, ancor meglio del primo racconto, a centrare l’obiettivo di riempire un fumetto al cui centro ci sono gli xenomorfi con una trama non banale.

In Sacrificio lo xenomorfo non rappresenta più solo un semplice mostro spaziale, ma è bensì l’incarnazione stessa del male. Un elemento esaltato dalla figura della protagonista e dall’attenzione narrativa data al suo percorso introspettivo, capace di mettere in crisi le dinamiche di gruppo degli uomini con i quali si troverà a convivere.

Ma l’elemento veramente originale di questa storia è la quasi totale assenza dello xenomorfo per gran parte del fumetto, e la reclusione del gruppo di sopravvissuti all’interno di un piccolo casolare sperduto. Elementi questi capaci di richiamare lo spirito dei racconti orrorifici ottocenteschi della letteratura inglese e russa.

A dare grande sostanza alla storia sono soprattutto i disegni di  Paul Johnson, che con le sue pennellate riesce a trovare una perfetta combinazione fra lo stile evocativo ed espressionista di Dave Mckean, e quello iperrealista di Alex Ross. Insomma, anche Sacrificio è una storia che da sola varrebbe l’acquisto del volume.

Saldapress ha quindi fatto centro. L’attenzione e lo spazio che la casa editrice italiana sta dando all’universo fumettistico di Alien è notevole. Probabilmente in Italia non sono mai usciti così tanti titoli dedicati allo xenomorfo in così poco tempo. E se queste storie meritano di essere pubblicate e proposte al pubblico italiano un’ulteriore testimonianza a favore è data proprio da questo volume.

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