Neonomicon di Alan Moore – Recensione

Pubblicato il 21 Gennaio 2012 alle 10:00

Un grandissimo autore ci propone una sua originale reinterpretazione dei miti di Cthulhu dell’immenso Lovecraft.

Neonomicon di Alan Moore

Autori: Alan More (testi), Jacen Burrows (disegni)
Casa Editrice: BAO Publishing
Provenienza: USA
Prezzo: € 17,00 17,5 x 23,6, pp. 160, col.
Data di pubblicazione: novembre 2011

Il Necronomicon è uno dei non libri più famosi del mondo, è stato creato da uno dei più grandi esponenti della lettura “weird”, una figura di culto tra gli estimatori del genere, Howard Philip Lovecraft.

Questo autore, vissuto nella prima metà del novecento, creò un pantheon fantastico di demoni pre umani, di dei arcaici, di innominabili creature paleoumane senza nome che sin dagli albori dell’umanità tramano per raggiungere questo piano dell’esistenza e annichilire l’umanità.

Solo un ristretto numero di avventurosi scienziati filosofi è riuscito a squarciare il velo che ci separa da queste creature oscure a rischio della propria vita o sanità mentale.
Fortunatamente nessun culto mostruoso è mai riuscito ad evocare questi dei o a rompere il sottile muro che ci separa dall’abisso.
Questo breve preambolo è essenziale per affrontare questo fumetto.

Alan Moore è una delle icone della letteratura fumettistica mondiale, è soprannominato il magus, ed in effetti leggendo questo libro a fumetti riusciamo a capire il perché!
In questo volumetto l’autore affronta i miti di cthulhu, in modo personale e a suo modo originale.
Il libro si apre con un prologo, “il cortile”, fumetto adattato da un racconto breve dello stesso (apparso su una raccolta moderna sui miti di Lovecrat “Saggezza stellare” edito da Einaudi) in cui si confronta con il solitario di Providence, la mitologia ci appare in una luce più nuova e moderna, quasi orrendamente reale, in linea con i fatti di cronaca nera che la televisione ci illustra con macabra curiosità.

L’interesse è nella miniserie che prosegue il violento prologo iniziale, qui il nostro autore inizia a confrontarsi e reinterpretare le visioni di Lovecraft. Ma a differenza del creatore di Cthulhu, l’autore crea una storia cruda e violenta, in cui sesso, sangue e esoterismo mistico si intrecciano originalmente creando una avventura molto peculiare simile agli originali, aggiungendo però quella perversione sessuale e mentale che il solitario di Providence non aveva.
Lovecraft aveva una visione disturbata della sessualità che nei suoi racconti non compare se non con vaghissimi accenni di “accoppiamenti bestiali”. La storia è carica di tensione e di interessanti spunti di originalità pur non avendo gli aspetti dirompenti delle opere maggiori di Moore.

Siamo sicuramente in presenza di un volume eccellente, sia come disegni sia come sceneggiatura e dialoghi, ma non possiamo certo annoverare questa disturbante opera tra i suoi capolavori, siamo in presenza di un volume di alto livello, sicuramente al di sopra di molto horror tra zombi, vampiri ed amenità del genere.

Il volume è un bel cartonato con sovracoperta (ci sono tre versioni, normale, limitata e rarissima!), realizzato in modo impeccabile con un’ottima carta bianca patinata.

Purtroppo non ci sono note, introduzioni o commenti di sorta, ma solo delle copertine e immagini alla fine del volume.
Consiglio l’opera agli estimatori del grande Lovecraft in cui leggere una versione più attuale dei suoi incubi, ed ovviamente ai tanti seguaci del magus, con la speranza di vedere pubblicato un capolavoro, abitudine a cui ci ha viziato.

VOTO: 8

Massimiliano Guidi

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