Arrow 6×22 – The Ties That Bind | Recensione

Pubblicato il 11 Maggio 2018 alle 20:00

Get this done…

Oliver Queen era stato scagionato dall’accusa di essere Green Arrow con un rocambolesco colpo di scena alla fine dell’ottimo episodio della scorsa settimana – la nostra recensione qui – che aveva mandato in fumo il piano, fino a quel momento perfetto, di Ricardo Diaz.

Il villain, come sibillinamente fatto intendere alla fine dello scorso episodio, si sarebbe sfilato i proverbiali guanti passando ad un approccio più diretto: eliminare definitivamente Ollie e tutti i suoi alleati. Inizia così l’episodio di questa settimana, intitolato The Ties That Bind, con un attacco spregiudicato e su tutti i fronti di Diaz.

Ollie, John e gli Outsiders riesco a salvarsi, ritrovandosi quindi, dopo mesi di attriti e divergenze, nuovamente uniti ad affrontare Diaz. Ma quale sarà la strategia? Mentre Oliver predica cautela, gli altri propendono per un assalto frontale. Mentre Diaz dovrà tenere a bada il Quadrant, già scontento del mancato controllo totale sulla città, Anatoly suggerisce a Oliver di sferrare un primo attacco mentre il criminale si trasferirà in una location più sicura ovviamente sotto suo suggerimento.

Seppur la prima schermaglia non è risolutiva, e costa quasi la vita a Curtis, l’attenzione del ritrovato Team Arrow viene catturata da un ciondolo che Diaz protegge… si tratta di un hard disk in miniatura.

Layla si propone quindi di infiltrarsi nella centrale di polizia dove Diaz si è barricato per piazzare un ripetitore che permetta a Felicity di copiare il contenuto del disco ma ovviamente la missione finisce ovviamente con una sparatoria. Intanto Anatoly cerca di insinuare in Diaz il dubbio che, dietro questi attacchi, ci sia lo stesso Quadrant pronto a estrometterlo.

Il disco a quanto pare contiene informazione talmente sensibili da spingere Diaz ad un attacco frontale al quartier generale del Team Arrow che sfuggiranno per il rotto della cuffia, Oliver quindi decide di chiedere aiuto ad una inaspettata alleata che, in cambio, gli chiede finalmente di rivelare la propria doppia-identità.

The Ties That Bind riesce a capitalizzare sulla buona inerzia che la serie ha acquisito nelle ultime settimane in previsione della season finale della prossima settimana e della resa dei conti fra Green Arrow e Ricardo Diaz.

Un plot tutto sommato lineare viene supportato da una regia scattante, quasi nervosa in cui la tensione della resa dei conti è palpabile. Buon ritmo e buona costruzione per questo scontro preliminare macchiata, forse, solo da qualche passaggio eccessivamente intriso di drama fine a sé stesso.

E’ soprattutto la prima parte dell’episodio – che parte con alcune scene d’azione davvero ben coreografate e efficacemente girate – a convincere rappresentando un ideale punto di arrivo di alcune sotto trame portate avanti per tutta la stagione come ad esempio il ruolo da mentore di Oliver o ancora lo scioglimento del Team Arrow.

Il percorso di quest’ultimo filotto di episodi è stato in definitiva coraggioso e sta finalmente pagando i suoi frutti: lentamente ma inesorabilmente il Team Arrow sta crepando quell’aura di invincibilità del villain. Certo rimane il fatto che Ricardo Diaz, ad un solo episodio dalla fine, non ha mai davvero lasciato il segno e il bravo Kirk Acevedo sta dando fondo a tutte le sue energie per rendere credibile un personaggio nato ahimé evidentemente sotto una cattiva stella.

Il cliffhanger finale ci fa presagire quindi che, la prossima settimana, avremo qualcosa in più della semplice chiusura delle trame legate a Diaz

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