Cani Sciolti. Sessantotto | Recensione in anteprima

Pubblicato il 18 Maggio 2018 alle 10:00

L’etichetta Audace, la nuova linea di fumetti dalle tematiche e dai toni maturi di Sergio Bonelli Editore, si presenta con un volume molto interessante

Siamo nella Milano del  1968. Sei giovani studenti universitari stringono amicizia nel corso delle prime occupazioni delle Università e dei licei e delle manifestazioni di piazza. Tra di loro abbiamo Lina Mastai, figlia di pasticceri e studentessa di Lettere e Filosofia, che vive in una casa di ringhiera, si mantiene con piccoli lavoretti occasionali e partecipa al movimento femminista; Margherita Bignami (per tutti Marghe), figlia di un alto dirigente di Mediobanca, con un passato da partigiano in Giustizia e Libertà; Armando De Barzi (detto Deb), milanese doc con padre imprenditore edile ed il più coinvolto ed anche il più irruente del gruppo; Turi Melluso, espulso dall’Università Cattolica per indisciplina, amante delle moto e di Steve McQueen, figlio unico di padre siciliano (vigile urbano che gli straccia le varie multe); grande amico di questi è Milo Colombo, figlio di una ragazza madre che gestisce un negozio di dischi. Paolo Sarti (detto Pablo) è invece un piemontese che vive a Milano presso lo zio pittore ed ha un padre ex partigiano che si è abbandonato a una sorta di rassegnata inedia. Studia Filosofia.

E poi c’è Italo Rossini, che è di quindici anni più grande degli altri e fa il fotografo professionista; sarà proprio lui a fare la foto che lega insieme le due storie del volume.

La serie tratta dunque del clima di protesta del periodo ed è un esperimento importante ed interessante della casa editrice Bonelli. Gianfranco Manfredi sceglie una visione non dall’alto in basso, come di solito avviene per i fenomeni globali, ma prende in considerazione sei (molto diversi) ragazzi che partecipano alle contestazioni. Il gruppo è bene caratterizzato nelle sue differenze, con ragazzi, tipo Milo, che in realtà credono relativamente ai principi per i quali i loro compagni scendono in piazza e dimostrano anzi di essere dei “figli di papà” che tornano dalla mamma quando hanno finito i soldi. Altri invece hanno una visione politica che li spinge, mentre altri ancora, come Pablo, sono dei casi particolari, che, pur lottando per dei princicpi, non si omologano al pensiero unico, ma dimostrano di avere una propria visione del mondo che vorrebbero e che potrebbe non corrispondere a quella generale.

Sei sono i protagonisti ed in effetti nessuno di loro riesce a scavalcare gli altri, dimostrando che lo sceneggatore ha ben calibrato le parti di ciascun personaggio, che riesce ad amalgamare la propria storia con quella di tutti gli altri, arrivando al risultato così, anche , di dare una visione generale delle viencde, pur partendo da una visone singola dei fenomeni.

Non manca in tutto il fumetto un filo di nostalgia e malinconia che dimostra come il tempo trasformi le cose e le situazioni e che spesso non si riescono a realizzare le proprie aspirazioni ideali.

Il tutto raccontato attraverso i disegni di Luca Casalanguida (Lukas, Adam Wild, Orfani: Nuovo Mondo), che si fanno notare soprattutto per la scelta delle inquadrature e per la perfetta caratterizzazione dei protagonisti. Oltre ai disegni dei primi due episodi, infatti, il charadesign è stato elaborato da Casalanguida stesso, che ha anche ricostruito gli ambienti storici delle proteste con grande cura.

Le storie contenute in questo volume saranno successivamente proposte in una edizione da edicola dalla casa editrice in ottobre.

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