Macerie Prime – Sei Mesi Dopo di Zerocalcare | Recensione

Pubblicato il 9 Maggio 2018 alle 17:00

Un inno alla serialità e all’amicizia che è un perfetto bilancio della carriera e della vita del fumettista di Rebibbia, così come della nostra.

Tiziano Ferro qualche anno fa cantava “Alla mia età” come punto di svolta sia nella sua carriera musicale che nella sua vita personale. Così anche Michele Rech, in arte Zerocalcare, ha un punto d’arrivo e di ripartenza nella propria esistenza fumettistica in parallelo alla vitavera con Macerie Prime – Sei mesi dopo. Per l’occasione “quello di Rebibbia che fa i disegnini” crea nel suo inconfondibile stile un inno all’amicizia e soprattutto gioca con gli stilemi narrativi di una delle sue più grandi passioni: le serie tv. Nessuna citazione è lasciata al caso, nemmeno quella a Tiziano Ferro dato che è apparso proprio nel primo volume di Macerie Prime.

Da un lato, infatti, se la narrazione costantemente meta-testuale di Zerocalcare ci ha finora raccontato della precaria e incerta vita dei trentenni di oggi, passati sei mesi quando i suoi amici si ritrovano a fare un salto nel futuro, a crescere, in vari modi e in varie sfaccettature, lui stesso si ritrova a dover fare un bilancio, della propria vita, delle proprie scelte, proprio come capita a tutti noi quando i nostri amici veri fanno un figlio, si sposano, ecc.

La meta-testualità che ha sempre contraddistinto le sue storie acquista quindi un nuovo significato. Lui parlava di se stesso per parlare a tutti i trentenni d’Italia (e non solo) perché il suo racconto andava oltre tutti i riferimenti alla cultura pop e dritto nel cuore dei lettori che in queste storie si potevano facilmente immedesimare. Ora questi stessi lettori che come lui sono cresciuti, maturati, cambiati, leggendo Macerie Prime – Sei mesi dopo potranno fare un viaggio quasi catartico, emozionarsi, tifare per i propri beniamini (non solo Calcare) e sentirsi un po’ meno in difetto ad essere ancora così indecisi – oppure l’esatto opposto – nella propria vita.

Dall’altro lato, l’aver creato un fumetto in due parti, a distanza di sei mesi nella realtà così come nella vita dei personaggi raccontati, non è una mera scelta di marketing (che brutta parola, per Calcare) ma anche narrativa: il primo volume si concludeva con un cliffhanger bello grosso, un classico della serialità con cui Calcare e i suoi lettori più accaniti sono cresciuti. La vita di Secco, Cinghiale, Sarah, Katja, Deprecabile, GiuliaCometti era a un bivio, Calcare li aveva allontanati in malo modo e aveva scelto, dopo anni di Armadillo, di passare al Panda “sticazzi” come coscienza. Questa scelta indica la summa da una parte della narrazione seriale, dall’altra della meta-testualità che ha sempre contraddistinto le opere dell’autore di Rebibbia. Tant’è che anche l’epilogo di questo secondo volume potrebbe essere soddisfacente sia così com’è, sia nel caso ad autore e casa editrice venisse la malsana idea di un Macerie Prime – Sei mesi dopo. E dato che siamo proprio in quel periodo dell’anno in cui le reti americane annunciano i propri piani per la prossima stagione televisiva, compresi rinnovi e cancellazioni – succederà tra una settimana – mai scelta fu più meta-azzeccata.

Ma quali sono le Macerie del titolo? Per scoprirlo dovrete leggere il volume, ma vi possiamo anticipare che riguarda proprio la condizione perenne non solo dei thirtysomething, ma anche delle generazioni dopo di loro. In questo bilancio fumettistico di una carriera e di una vita vissuta “a disegnini e presentazioni” anche la scelta del decentramento del protagonista risulta azzeccata. In un fumetto che, facendo commuovere a tratti come aveva fatto Dimentica il mio nome, questa volta Secco, Cinghiale, Sarah, Katja, Deprecabile, GiuliaCometti, non sono personaggi di contorno, ma protagonisti. Sì, perché se il sequel di Macerie Prime dev’essere un inno all’importanza di avere qualcuno accanto che ti copra le spalle nel momento del bisogno, più che all’amicizia in sé e per sé, ecco che sono loro i veri protagonisti e vero motore del dilemma interiore di Calcare e, per traslato, del lettore.

Quali saranno i risultati del bando? Come affronterà Cinghiale la neo-arrivata? Secco riuscirà a trovare una nuova strada nell’insegnamento, la stessa che è stata tolta a Sarah, oppure il suo passato turbolento tornerà a tormentarlo? Katja e Deprecabile riusciranno a superare le loro divergenze? Ma soprattutto, chefinehafattoGiuliaCometti? Latte, plunmcake e questa nuova puntata risponderanno a tutte queste domande… forse.

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