The Flash 4×20 – Therefore She Is | Recensione
Pubblicato il 2 Maggio 2018 alle 19:00
Meta madness…
Avevamo lasciato The Flash la scorsa settimana con un ottimo “episodio di passaggio” – la nostra recensione qui – che aveva saputo ben diluire la componente drama del senso di colpa di Barry per la perdita di Ralph in un episodio dinamico e impreziosito da Wentworth Miller che aveva interpretato, forse per l’ultima volta, Captain Cold.
L’episodio di questa settimana, intitolato Therefore She Is, il Team Flash deve gestire alcune “crisi” interne: Wells comunica alla squadra la sua condizione degenerativa causata dall’utilizzo del Thinking Cap e dall’esposizione alla dark matter, Caitlin cerca di recuperare il contatto con Killer Frost dopo aver scoperto che una parte del suo DNA contiene ancora tracce meta-umane mente Cisco sta valutando di accettare l’offerta di Breacher e iniziare a lavorare in coppia con Gypsy.
Intanto Thinker, dopo aver “collezionato” tutti i meta-umani di cui aveva bisogno, inizia a collezionare componenti di tecnologia avanzata per costruire qualcosa di misterioso. Con dei flashback inoltre iniziamo finalmente a scoprire come è nato il piano che DeVoe ha meticolosamente messo in pratica, l’Enlightment.
Sarà per una clamorosa coincidenza che lo stesso Wells, con l’aiuto di Cecille, riuscirà a decifrare i misteriosi furti di Thinker scoprendo finalmente in cosa consiste l’Enlightment.
Per la prima volta inoltre Thinker aveva incontrato qualche difficoltà nel battere il Team Flash e questo sembra aver incrinato definitivamente il rapporto fra DeVoe e sua moglie Marlize. Infine, a pochi giorni dal parto, Cecille riceve una consegna a domicilio dalla misteriosa ragazza già vista al matrimonio di Barry e Iris e al CC Jitter… ragazza che sembra nascondere abilità stupefacenti.
Therefore She Is riesce a raggiungere la sufficienza solo per il rotto della cuffia e al twist finale con protagonista Marlize.
L’episodio infatti metta troppa carne al fuoco cercando di portare all’attenzione dello spettatore diverse sotto-trame fra cui spicca quella eccessivamente melensa della coppia Cisco-Gypsy che appesantisce l’episodio in più di un frangente.
Non funzionano neanche troppo bene i flashback sul primo incontro fra DeVoe e Marlize: aveva già avuto un loro coerente e funzionale background, perché quindi cercare di aggiungere un ulteriore “strato” al villain e a sua moglie per giunta in maniera così maldestra?
Scopriamo, ad un manciata di episodi dalla fine di questa quarta stagione, finalmente, il piano di Thinker che si rivela essere un brillante ma contorto eco-terrorista. Indubbiamente il villain rimane uno degli aspetti positivi della stagione anche se è inevitabile pensare che, se questa rivelazione fosse stata fatta prima, la serie ne avrebbe guadagnato in termini di ritmo e coinvolgimento.
In tal senso anche il twist con protagonista Marlize era nell’aria già da parecchio ma showrunner e sceneggiatori hanno dimostrato in più di una occasione di saper gestire in maniera inusuale elementi narrativi scontati o prevedibili.
La regia è discreta ma spesso è costretta ad inseguire i troppi fili di una sceneggiatura che cerca di inserire quanti più personaggi e elementi possibili; discrete le scene d’azione presenti nell’episodio e sopratutto ben sfruttate dalla stessa regia per sottolineare i vari climax all’interno dell’episodio.
The Flash si prepare allo sprint finale forte di un nuovo status quo che farebbe presagire ad una corsa a tre oppure Marlize si alleerà con il Team Flash?